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Milan e Inter potrebbero cambiare la sede del loro nuovo stadio

Uno stallo per il nuovo San Siro che non piace alle due squadre milanesi

Milan e Inter potrebbero cambiare la sede del loro nuovo stadio Uno stallo per il nuovo San Siro che non piace alle due squadre milanesi

Era il 10 luglio 2019 quando Milan e Inter annunciavano la volontà di trovare una soluzione condivisa per un nuovo stadio. Oggi a distanza quasi tre anni non è stata ancora posata la prima pietra e la questione stadio appare bloccata in un iter burocratico complesso, tanto da portare le due milanesi a considerare di nuovo la possibilità di abbandonare il Meazza e la città di Milano per farsi lo stadio altrove, esattamente a Sesto San Giovanni

Il Sindaco della frazione milanese ha colto la palla al balzo, dichiarandosi più che disponibile, anzi: "realizzare il nuovo stadio a Sesto San Giovanni non sarà complicato viste le norme urbanistiche e le bonifiche già in corso delle aree Falck", ha annunciato l'amministratore, che già in passato aveva più volte solleticato i club sulla possibilità di trasferirsi lì. "Noi abbiamo le aree dismesse più grosse d'Europa, che comprendono le aree ex Falck con 1.250.000 metri quadrati, alle quali poi si aggiungono 350.000 metri quadrati di aree ex Marelli e altri 400.000 metri quadrati di aree ex decapaggio Vulcano." 

Tra le due squadre non filtra infatti grande ottimismo e questo stallo generato dai ricorsi presentati ai giudici amministrativi, dai due referendum e dalla pressante richiesta di dibattito pubblico non invoglia le squadre ad andare avanti e realizzare il magnifico progetto di Populous. Una eventualità questa però non condivisa dal Sindaco di Milano Beppe Sala, che non vorrebbe lasciare vuoto e inutilizzato una grande e storico stadio come San Siro. Non è la prima volta che in Italia si presenta una situazione simile ma Inter e Milan sono intenzionate a velocizzare tutto, abbracciando anche l'idea di abbandonare per sempre San Siro, uno stadio dove entrambe hanno fondato e costruito la loro storia pur di rompere lo stallo che si sta protraendo da oltre 1000 giorni.