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Belonging capitolo tre, Firenze

Alla scoperta del rapporto tra le squadre e le città attraverso le maglie di Kappa

Belonging capitolo tre, Firenze Alla scoperta del rapporto tra le squadre e le città attraverso le maglie di Kappa

Il calcio in Italia è molto più di uno sport, è un elemento essenziale della vita di una città. Segna il ritmo con cui passano le giornate, si separano gli amori dai dolori e si accavallano le celebrazioni e le delusioni, tutte affrontate indossando la maglia della propria squadra preferita. Negli anni le maglie, da divise utilizzate per distinguere i giocatori, sono diventate un simbolo viscerale di appartenenza ad una comunità, non più confinata ai canonici novanta minuti di gioco ma presente in ogni aspetto della quotidianità. Un sentimento che Kappa ha voluto celebrare nelle maglie realizzate per la stagione 2021/22

Dopo essere andati prima in gondola tra i canali di Venezia e poi perderci tra i carruggi di Genova indagando il rapporto tra maglia e città, oggi, per l'ultimo capitolo di Belonging ci spostiamo a Firenze. Ad accompagnarci per la città toscana è Omar Rashid, amante dei super eroi, founder di un'agenzia creativa e soprattutto tifoso sfegatato della Fiorentina. Abbiamo girato la città, perdendoci nel centro storico di Firenze tra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Piazza della Signoria, dove Omar ci ha raccontato della sua ossessione per questi colori: "il viola per me rappresenta la passione, qualcosa di irrazionale che colora le mie giornate."

Passeggiando ci racconta come la sua passione per questa maglie e questi colori sia legata a doppio filo a due giocatori iconici che hanno scritto tra le pagine più belle della storia viola: Roberto Baggio e Omar Bastituta. Nonostante infatti Omar si sia trasferito da piccolo in Italia, non ha mai avuto dubbio su quale squadra tifare: "qui a Firenze si respira Fiorentina ovunque e quando ero piccolo in viola c’era Roberto Baggio, quindi era facile innamorarsi. Poi dopo il suo drammatico addio arrivò Gabriel Batistuta che di secondo nome faceva Omar (come me), quindi non poteva che finire così."

 

Infatti nonostante poi nel 1990 Roberto Baggio firmerà con la Juventus, in uno dei trasferimenti più contestati nella storia del calcio italiano dando il via ad incendi, cariche, rappresaglie, rimane un giocatore che ritorna sempre nei discorsi e nei pensieri di Omar. È presente anche quando parliamo della Fiorentina di oggi e in particolar modo della sua rinnovata estetica. Sulle nuove maglie realizzate da Kappa è in bella vista il vecchio logo, quello fortemente voluto dalla dirigenza Pontello appena rilevata la società durante gli anni '80 e che aveva sconvolto i tifosi perché assomigliava più un'alabarda che non allo storico giglio. Il simbolo stilizzato dentro un cerchio bianco bordato di viola insieme alla lettera F, iniziale della squadra, è infatti ritornato protagonista dopo anni di assenza dalle maglie. Simboli ed estetica che Kappa e Fiorentina hanno deciso di “riportare a casa”, nell’anno del 95esimo anniversario del Club, per valorizzarli e riproporli anche alle nuove generazioni che non hanno vissuto quel periodo.

Una scelta apprezzata dai tifosi e in particolare da Omar che si è detto entusiasta di questo ritorno al passato: "Un cambio che mi riporta agli anni di quello che è per me un campione nella vita, non solo nel calcio, ovvero Roberto Baggio. Penso che questa operazione sia la migliore possibile per aprire ad un restyling più in linea con i tempi, cosa che sono sicuro avverrà quanto prima." Oltre il logo infatti, anche le nuove maglie sono ispirate alla storia del Club, con un design che fonde la tradizione del club alla tecnologia PRO KOMBAT del brand italiano. A rendere ancora più saldo il legame con la storia ci pensa la fascia orizzontale che richiama le divise indossate dai viola negli anni ’80, esattamente quando la società riuscì a strappare al Vicenza Roberto Baggio per 2,7 miliardi di lire, cifra record per quei tempi.

Come Venezia e Genoa, i primi club protagonisti dei precedenti capitoli di Belonging, anche la Fiorentina sta vivendo un periodo di profonda rinascita grazie a RoccoCommisso, che dal 2019 ha acquistato la società. Oltre al nuovo stadio che con tutta probabilità sarà pronto entro il 2026 e all'avanguardistico centro sportivo, il presidente italo-americano ha intenzione di riportare uno dei club più conosciuti d'Italia nella parte sinistra della classifica, alla conquista di importanti piazzamenti e trofei. Una rivoluzione già iniziata da quando Vincenzo Italiano è arrivato sulla panchina viola, portando nuove idee di gioco e nuova linfa ad una squadra che da tempo sembrava averla smarrita. 

Un'iniezione di vitalità che sia tifosi che gli addetti ai lavori hanno subito notato. Non sono solo i punti ad attestare questa situazione, è una sensazione che permea la città e che si evince anche dalle parole Omar, anche se ormai ci confessa che la sua ossessione e la sua passione non è più in grado di condizionare le sue giornate come un tempo "Diciamo che adesso riesco a domare meglio le emozioni e a ricordarmi che si tratta solo dì un gioco, quindi dì una cosa importantissima". Nonostante crescendo si perda quell'emotività folle, pura verso le partite della propria squadra, l'attaccamento per lui è ancora fortissimo e lo si nota anche dalla sua espressione appena indossa prima la maglia viola e poi quella bianca per le foto di questo articolo. Perché come ci ha spiegato prima, ovunque a Firenze si respira Fiorentina e non si può vivere senza respirare.

Photographer: Eleonora D’Angelo
Stylist: Francesco Tizzano
Photographer Assistant: Danilo Cautero
Editorial Coordinator: Elisa Ambrosetti
Art Director: Alessandro Bigi
Talent: Omar Rashid
Production: nss factory