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Le migliori 5 maglie di PUMA per la Nazionale italiana

Dopo l'annuncio di adidas è tempo di tirare le somme

Le migliori 5 maglie di PUMA per la Nazionale italiana Dopo l'annuncio di adidas è tempo di tirare le somme

Dopo i rumors degli ultimi mesi ieri la nazionale italiana ha ufficializzato la partnership con adidas che prenderà il posto come sponsor tecnico di PUMA. Le threes stripes arriveranno sulla maglia azzurra solo dal Gennaio 2023, dopo il Mondiale di dicembre in Qatar, che eventualmente sarà l'ultimo appuntamento della Nazionale Italiana sponsorizzata da PUMA. Si chiude così una storia durata quasi 20 anni fatta di emozioni, grandi successi e anche amare delusioni, in attesa di capire come andranno gli spareggi che determineranno la presenza degli azzurri alla prossima competizione mondiale dove potremmo vedere una nuova maglia, l'ultima dell'era PUMA.

Quella tra PUMA e gli azzurri non è stata una partnership qualunque, è la più duratura e vincente della nazionale, che con indosso le maglie del brand fondato da Rudolf Dassler è riuscita ad aggiudicarsi la quarta stella nel mondiale del 2006 in Germania e anche l'Europeo questa estate, un successo che mancava dal 1968, quando in campo c'erano Riva e gli Azzurri erano una delle squadre più forte in circolazione. Per celebrare questa indimenticabile storia abbiamo deciso di riavvolgere il nastro, ripercorrendo le varie fasi del rapporto tra PUMA e l'Italia, selezionando quelle che secondo noi sono le 5 migliori maglie disegnate dal brand tedesco per la nazionale.

Mondiale 2006 

La prima maglia non poteva che essere quella del 2006, che per ovvie ragioni rimarrà per sempre nella storia. Una maglia importante anche perché in quell'anno cambiò nuovamente lo scudetto, rinnovato in una forma più squadrata, con il bianco, il rosso e il verde separati da inserti azzurri e le tre stelle che tornano ad essere integrate nello stemma insieme ad un inedito piccolo logo della FIGC posizionato sul bianco. Inizialmente però quella che è stata la terza maglia disegnata da PUMA per la nazionale non fu accolta benissimo, il problema secondo per molti tifosi furono le sfumature blu navy (un colore mai visto prima nella prima maglia) ai lati del petto che davano un effetto “macchia di sudore”. Ma una volta vista in campo la maglia mise d'accordo tutti, complice anche le incredibili partite degli azzurri che senza non poche difficoltà riuscirono a raggiungere la tanto attesa finale di Berlino ed a battere la Francia ai calci di rigore.

EURO 2020

Dal Mondiale del 2006 passiamo ad un'altra storica vittoria della nazionale, arrivata l'estate scorsa. Gli azzurri insieme a PUMA hanno raggiunto e vinto la finale nel primo Europeo itinerante, portando nei confini nazionali l'ambito trofeo dopo quello del 1968. La maglia utilizzata quest'estate ha mantenuto il design Crafted by Culture ed è ritornata ad un blu che per anni era stato messo da parte per far spazio a tonalità più chiare. Il pattern reinterpreta i classici motivi rinascimentali in una moderna grafica geometrica incorporata nel blu della maglia che celebra l’influenza italiana sulla cultura mondiale e sul calcio stesso. Un mix equilibrato di celebrazione del passato (sia culturale ch sportiva) e di classica identità con un design moderno destinata anche questa a rimanere nella storia.

La maglia verde

Nella top 5 entra di diritto una delle maglie più contestate della storia, quella verde. Presentata alla vigilia dei match contro Grecia e Liechtenstein, la grande novità che saltò subito all'occhio fu ovviamente la scelta di colori, non comuni nella maglia della Nazionale Italiana. Il kit infatti non era caratterizzato dal classico colore azzurro ma bensì da un verde scuro, ispirato al Rinascimento e alla tradizione artistica italiana. Partendo da questo concept, il kit voleva diventare la base sul quale far partire un nuovo corso per la Nazionale, superata la delusione della mancata qualificazione a Russia 2018. Un rinascimento simbolico, che parte dai kit fino ad arrivare ai giocatori, prima criticato e poi osannato, una perla disegnata da PUMA che non potrà essere dimenticata nonostante non sia stata indossata durante Mondiali o Europei.

FIFA Confederations Cup 2009

Quella della Confederations Cup è una maglia molto particolare, l'unica fino ad ora per cui PUMA ha optato per un azzurro molto chiaro. La volontà del brand tedesco era quella di omaggiare le formazioni del 1934, 1936 e 1938, quando gli azzurri erano soliti scendere in campo con una casacca di un azzurro molto pallido. Ad accompagnare l'inedita sfumatura di colore, PUMA scelse di abbinare dei pantaloncini e calzettoni marroni, altro colore insolito e mai utilizzato dalla nazionale. Un kit indossato per una competizione breve come la Confederations Cup, passato forse in sordina ma che entra di diritto nelle migliori creazione di PUMA per la nazionale.

FIFA Confederations Cup 2009 - GK Edition

Stesso anno, stessa competizione, un'altra maglia che sarà impossibile da dimenticare è quella del portiere indossata solo ed esclusivamente da Buffon. La maglia da portiere riprendeva il marrone dei pantaloncini dei giocatori di movimento. Purtroppo non saranno maglie molto fortunate per gli azzurri che, nel girone con Egitto, Brasile e Stati Uniti, collezioneranno una sola vittoria non utile ad accedere alle fasi del torneo, vinto proprio dalla formazione verdeoro in una strana e bellissima finale con gli USA.