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Sempre più squadre europee stanno interrompendo le sponsorizzazioni con aziende russe

Ha iniziato lo Schalke 04 con Gazprom, seguita poi da Austria Vienna e Manchester United mentre si attende la decisione dell'UEFA

Sempre più squadre europee stanno interrompendo le sponsorizzazioni con aziende russe Ha iniziato lo Schalke 04 con Gazprom, seguita poi da Austria Vienna e Manchester United mentre si attende la decisione dell'UEFA

Negli ultimi giorni e nelle ultime ore sempre più squadre hanno deciso di eliminare la sponsorizzazione di Gazprom dalle proprie maglie e di concludere i contratti precedentemente stipulati con l'azienda russa. Come avevamo recentemente scritto, negli ultimi dieci anni Gazprom aveva usato lo sport ed in particolare il calcio per fare il cosiddetto sportwashing verso la propria attività di monopolio sul gas e l'energia, diventando il Main Sponsor di numerosi club in giro per l'Europa e addirittura arrivando ad associare il proprio logo a quello della competizione calcistica più importante del continente: la UEFA Champions League

Ora però, alla luce dell'efferato attacco della Russia verso l'Ucraina e degli stretti legami che uniscono Mosca con il gigante petrolifero, sempre più squadre hanno scelto di rimuovere ogni segno di collaborazione con Gazprom. La prima è stata lo Schalke 04, una squadra che negli anni era diventata sinonimo di Gazprom avendo iniziato la collaborazione nel 2006, ha rimuovere ogni simbolo dalle maglie e divise del club ed è proprio di qualche minuto fa la notizia che ha interrotto definitivamente il contratto chiudendo così di fatto un epoca del club. Una mossa resa inevitabile di Bild, il principale quotidiano e tabloid tedesco, che la mattina di giovedì aveva pubblicato foto dei giocatori dello Schalke 04 coprendo il logo di Gazprom con la scritta "Freiheit für die Ukraine" (Libertà per l'Ucraina). La maglia con la scritta Schalke 04 al posto dello sponsor è stata messa in vendita sullo store on-line del club andando velocemente sold-out. La decisione del club tedesco ha generato un effetto domino che ha coinvolto quasi tutte le squadre europee sponsorizzate da aziende di stato russe. L'Austria Vienna, altro club sponsorizzato da Gazprom, è sceso in campo rimuovendo il logo dalle proprie divise di gioco, mentre la Stella Rossa di Belgrado, legata all'azienda russa dal 2010, ha deciso di mantenerlo. La Serbia è uno dei pochi paesi europei ad oggi a non aver preso posizione contro l'attacco russo. 


Nei giorni scorsi il Chelsea ha rilasciato un comunicato nel quale Roman Abramovich ha comunicato che lascerà la presidenza del Chelsea ma resterà per ora proprietario del club inglese. Abramovich, amico stretto di Putin, è da tempo bandito di fatto dal territorio britannico e la sua posizione è seguita dal Ministero dell'Interno inglese attraverso il direttorio per la sicurezza e l’anti-terrorismo. La guerra in Ucraina non ha fatto che inasprire ulteriormente le contraddizioni attorno alla sua presidenza del club londinese, e potrebbe essere il preludio ad una vendita. Gazprom inoltre è stato lo sleeve sponsor dei Blues dal 2013 al 2016. Similmente il Manchester United ha interrotto la sponsorship con Aeroflot, la compagnia aerea di bandiera russa, che fino ad oggi ornava la manica del kit di gioco dei Red Devils.

Secondo indiscrezioni di The Guardian e The Independent, la UEFA, dopo aver spostato la finale di Champions League dalla Gazprom Arena di San Pietroburgo allo Stade de France di Parigi, starebbe negoziando la risoluzione del contratto di sponsorizzazione con la società russa. Un contratto dal 2021 al 2024 che sarebbe valido anche per Euro2024 e per un totale di oltre 50 milioni di euro all'anno. Per concludere le sanzioni stabilite dagli USA e dalla UE avranno presto ripercussioni sulle casse del CSKA, la squadra dell'Armata Rossa.