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Gli stadi mai realizzati in Italia

Alcune delle rivoluzioni prima promesse e poi non mantenute che avrebbero potuto cambiare il calcio iItaliano

Gli stadi mai realizzati in Italia Alcune delle rivoluzioni prima promesse e poi non mantenute che avrebbero potuto cambiare il calcio iItaliano

Sono stati annunciati in maniera pomposa con conferenze stampa dedicate insieme a futuristici render di architetti di fama internazionale, ma molto spesso tutte le grandi parole spese sono rimaste tali non trasformandosi mai in fatti concreti. Quando in Italia si parla di stadi da una parte c'è la sacralità del luogo di culto, un posto sacro pieno di ricordi felici e non, dove ogni domenica ci si ritrova sui gradoni per sostenere i propri colori. Ma dall'altra parte c'è anche un po' d'imbarazzo, la maggior parte degli stadi italiani sono fatiscenti, in condizioni disastrose e con la pista d'atletica ad allontanare il campo. L'ultima grande occasione dell'Italia per rifarsi il look sono stati i Mondiali 1990, da lì in poi lentamente si è caduti in un oblio da cui solamente pochi fortunati club sono riusciti a riemergere.

Udinese e Juventus sono due dei club virtuosi che hanno trasformato - con ottimi risultati - le loro parole in fatti consegnando alla città un nuovo stadio moderno e al passo con i tempi. E anche le casse societarie ne hanno giovato: il fatto di non dover dividere parte degli incassi con nessun altro ha consentito alle società di velocizzare la loro crescita, diventando sempre più forti economicamente. La pandemia ha ovviamente allentato questo processo, visto che negli ultimi anni gli spalti sono rimasti vuoti o a capienza ridotta, nonostante tutto però almeno in Italia (vista la facilità con cui si costruiscono grandi strutture al di fuori dei nostri confini) la burocrazia ha fatto il resto. La maggior parte dei progetti infatti si sono arenati a causa di deroghe, permessi e leggi certe volte troppo stringenti e arretrate, che non hanno permesso a molte squadre di realizzare le ormai necessarie strutture. 

As Roma - Colosseo

Quello della Roma è forse uno degli stadi mai realizzati più celebri, voluto fortemente dall'ex presidente Pallotta che voleva ricreare un nuovo colosseo calcistico, ancora oggi con una diversa proprietà i giallorossi non sono riusciti a posare la prima pietra. Il render è finito nel dimenticatoio, una fotografia perfetta dello stallo che si vive in Italia quando si menziona la parola stadio. Adesso anche la nuova società sta sondando il terreno per altre possibili soluzioni, ma non sembrano esserci grandi sbocchi, ma per una società del calibro e del blasone della Roma lo stadio sarebbe una svolta epocale, allineandosi a tutte le altri grandi potenze (calcistiche) europee e non.

Calcio Catania - Dome Arena

Quando la squadra militava in Serie A aveva da poco ultimato il centro sportivo Torre del Grifo e si trovava a pochissimi punti dall'Europa League, con allenatori illustri come Siniša Mihajlović, Diego Simeone e Vincenzo Montella, a sorpresa l'allora presidente Nino Pulvirenti in una conferenza stampa si mise a distribuire degli strani volantini raffiguranti un nuovo stadio da 30mila stadi sul modello di quello dello Swansea. Per i presenti fu più che una sorpresa, visto che dovevano trovarsi lì per una consueta conferenza stampa e invece si trovarono ad una presentazione mai annunciata del nuovo stadio. Il progetto non vide mai la luce a causa dei problemi che di lì a poco avrebbero travolto la società etnea, trascinata in un vero e proprio inferno dallo stesso presidente che sognava lo stadio di proprietà e un futuro in Europa. 

Fiorentina - Il giglio

L'Artemio Franchi è ancora un tema caldo, caldissimo, ma non ditelo a Rocco Commisso. In teoria il 7 Marzo dovrebbero arrivare sul tavolo del comune di Firenze dei nuovi progetti per un restyling dello stadio fiorentino, non tantissimi apprezzati dall'esuberante presidente statunitense che crede che la soluzione migliore sia quella di privatizzare tutto e costruire un nuovo e indipendente stadio gigliato. Purtroppo per lui, ha dovuto fare i conti con la burocrazia italiana che ha bloccato ogni lavoro e bocciato ogni soluzione, rendendo impossibile il nuovo stadio. Staremo a vedere adesso cosa accadrà, ma Commisso non sembra ancora molto intenzionato a concludere il tutto.

Empoli - Il nuovo Castellani 

Il nuovo Castellani doveva rappresentare tutta la voglia e la forza di una società che ogni anno investe sui giovani e punta sempre a far meglio che sia in Serie A o B. Eppure qui il tempo passato invano ed ha logorato tutta la voglia e l'entusiasmo del presidente Corsi di rinnovare il Castellani adattandolo ai grandi stadi inglesi. Di tempo ne è passato tanto, tanto che pochi mesi fa il presidente degli azzurri è ritornato sul tema dicendosi ancora una volta amareggiato e deluso per la non realizzazione dello stadio che avrebbe permesso all'Empoli di crescere più di quanto non abbia fatto negli ultimi anni.

Siena - La nuova era della Robur

Lo stadio del Siena è forse uno dei più avveniristici d'Europa, un vero e proprio anfiteatro in grado di camuffarsi tra la natura capace di ospitare 21 mila persone. Lo stadio oltre a vivere 7 giorni su 7, doveva essere uno dei più sostenibili mai visti, perché oltre ad essere alimentato solo da fonti rinnovabili, per la sua costruzione era previsto il solo impiego di materiali riciclati. Un peccato che non si sia mai realizzato, poteva senza dubbio diventare uno degli stadi più belli del panorama italiana, capace di mescolare passato e futuro in una sola infrastruttura.