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Le migliori maglie da calcio sponsorizzate da marchi di birra

Un connubio che si è spesso rivelato vincente, dentro e fuori dal campo

Le migliori maglie da calcio sponsorizzate da marchi di birra Un connubio che si è spesso rivelato vincente, dentro e fuori dal campo

Nella cultura sportiva, quello tra calcio e birra è sempre stato un binomio fortissimo che ha bisogno di poche spiegazioni. In Inghilterra e sull’isola britannica in generale, una bionda alla spina al pub posto all’esterno dello stadio è una tradizione sacra, quasi una religione per i tifosi che sin da ragazzi vengono iniziati dai genitori alla dottrina birraia. 

E anche in Italia il mondo del pallone è circondato da sempre dal profumo del malto e del luppolo. Pizza, birra e partita sul divano in compagnia degli amici, è ormai diventata una convenzione sociale nella nostra penisola; un costume, una regola che unisce e consolida anche i rapporti umani. Anche nei film italiani l’immagine del tifoso davanti al televisore che guarda una partita di calcio è automaticamente associata ad una bottiglia di birra congelata tra le mani, come nell’iconica scena di Paolo Villaggio in “Fantozzi”, il perfetto cliché dell’italiano sul divano a seguire la propria squadra del cuore in compagnia dell’immancabile bionda da 0,33l. 

Ma nel calcio giocato quello con il mondo birrario si è rivelato sempre un connubio perfetto. Dal 1997 al 2008 le estati italiane si accendevano per il Trofeo Birra Moretti, con il mitico motto che chiudeva lo spot televisivo recitando: “Chi mastica calcio, beve Birra Moretti”. Ma tanti club di tutto il mondo hanno legato, nel corso della storia, il loro nome al marchio di un qualche birrificio internazionale, ma anche dello stesso luogo della squadra sponsorizzata. 


Napoli-Peroni e la maglia Albiceleste 

Nei primi anni 2000, tra i più bui della storia del Napoli, il club partenopeo portava sulla maglia lo sponsor della Birra Peroni. Il birrificio arriva sulle maglie azzurre nella stagione 1999-2000, quella firmate da Nike e che la squadra indosserà durante il campionato di Serie B culminato con la promozione, mentre l’anno successivo, in cui il Napoli tornerà nel campionato cadetto, arriva Diadora e quella sarà la prima stagione in cui non sarà presente il numero 10, ritirato in omaggio a Diego Armando Maradona. Ma una delle maglie più originali nel connubio tra azzurri e Peroni è quella del 2002-2003, la prima in stile Albiceleste prodotta sempre da Diadora e che rappresenta un pezzo raro tra i collezionisti. Ma con quella divisa, i partenopei non raggiungono grandissimi risultati tanto da essere additata dai tifosi, che da sempre danno grandissima importanza alla scaramanzia, come un completino sfigato. 

 

Il Liverpool e il quarto di secolo con Carlsberg

Il Liverpool ha legato per ben 25 anni il proprio nome a quello dello storico marchio di birra Carlsberg. Un rapporto strettissimo tra il club del Merseyside e l’azienda danese, tanto che il birrificio ha prodotto una birra interamente dedicata ai Reds e realizzata grazie a una speciale pianta di luppolo rosso per garantire alla bevanda quel colore distintivo della squadra inglese. E resterà leggendaria la maglia del Liverpool, realizzata da adidas, con in petto il logo ondeggiante di Carlsberg, con la quale il club conquistò la storica Champions League nella finale di Istanbul del 2005 contro il Milan

 

Quilmes e l’impresa di unire Boca Juniors e River Plate

Il birrificio argentino Quilmes, fondato nel 1988, nel corso della sua storia è riuscito in un’impresa quasi impossibile: unire in qualche modo Boca Juniors e River Plate. La birra sudamericana è stata infatti sponsor delle due squadre di Buenos Aires, definite da una intensissima rivalità; per gli Xeneizes dal 1995 al 2001 mentre dal 1996 al 2002 per i Millonarios, periodo in cui esordì anche un giovanissimo Javier Saviola. Ma Quilmes è anche apparso sulle maglie del club dell’omonima città, i cui calciatori vengono soprannominati Cerveceros proprio per la presenza degli stabilimenti di birra sul territorio.

 

Gli anni d’oro del Newcastle con Brown Ale

Negli anni Novanta, il Newcastle presenta sulle divise lo sponsor di una birra locale: la Brown Ale. È l’età d’oro dei Magpies, che vedono indossare la maglia bianconera da calciatori del calibro di David Ginola, Faustino Asprilla e Alan Shearer, che poi diventerà una leggenda del club. Tra l’altro il Newcastle riuscì nel 1996 a strappare dal Blackburn il bomber inglese proprio grazie all’aiuto economico del birrificio, che mirava ad alzare il livello della squadra alla quale aveva legato il proprio nome. Un rapporto che rimane ancora nonostante il contratto sia scaduto da tempo, visto che sulle facciate del St. James Park, lo stadio del club bianconero, è visibile in bella mostra la stella blu simbolo della Brown Ale

 

Carling e Tennet’s all’Old Firm

Così come accaduto con Quilmes per Boca Juniors e River Plate, anche le due grandi rivali di Scozia, Celtic e Rangers, hanno avuto lo stesso sponsor sulle maglie. Dal 2003 al 2010 l’Old Firm si giocò con la birra Carling, di origine canadese, sulle maglie, mentre dal 2010 al 2013 è toccato a Tennent’s fare da “paciere” in uno dei derby più incendiati al mondo. 

 

Il Lugo CD e la maglia birraia

Ma la maglia più particolare a tema birra è sicuramente quella indossata dal Lugo CD, squadra che milita attualmente nella Segunda Division spagnola, nella stagione 2014. Lo sponsor del club era il birrificio Estrella Galicia, che ebbe l’idea di ideare una maglia special edition in cui era disegnata una birra in piena regola con tanto di bollicine e schiuma. Un concept fuori dall’ordinario, ma che resta tutt’oggi tra i più originali.