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Si costruiscono nuovi stadi in tutta Europa tranne che in Italia

Si stima che siano stati stanziati oltre 2.5 miliardi di euro da club europei per rinnovare le strutture

Si costruiscono nuovi stadi in tutta Europa tranne che in Italia  Si stima che siano stati stanziati oltre 2.5 miliardi di euro da club europei per rinnovare le strutture

Nonostante la pandemia abbia prosciugato le casse di quasi tutti i club calcistici in Europa, questo 2022 non ha rallentato la costruzione di nuovi stadi in giro per il vecchio continente. Sia in Premier League, in Liga spagnola e in Ligue 1 varie squadre stanno portando avanti nuovi progetti o ristrutturazioni di vecchi impianti per una cifra stimata di investimenti che supererà i 2.5 miliardi di euro. Sfortunatamente a questa lista mancano le squadre italiane, che al momento non hanno ancora iniziato i lavori per le strutture previste. Infatti sono previsti interventi sia a Cagliari, con il nuovo stadio firmato Sportium, che a Bologna, dove a breve partirà il restyling del Dall’Ara, ma entrambi progetti sono ancora sulla carta mentre sia per Milan e Inter, che per Roma e Lazio le intenzioni dei club non hanno ancora portato ad una reale soluzione. 


Avere uno stadio di proprietà al giorno d'oggi è diventato però più che un semplice vezzo, quanto una necessità di sopravvivenza grazie agli introiti che una tale struttura può garantire. Inoltre può diventare un volano per l'economia cittadina, riqualificando aree desertificate della città e creando nuovi posti di lavoro. Sono state queste le ragioni che hanno spinto l'Everton a finalizzare lo stadio che sostituirà il Goodison Park, la casa dei Toffees dal 1892, dopo 25 anni di progettazione e lavori Il nuovo stadio, costato 600 milioni di euro, sorgerà sulle rive del fiume Mersey e potrà ospitare fino a 52mila spettatori. Secondo le stime del club di Liverpool questa nuova struttura darà un nuovo impulso alla vita cittadina creando fino a 15mila nuovi lavori e conseguente giro di denaro. 

Il secondo investimento più costoso lo ha effettuato il Valencia, che ha stanziato 300 milioni di euro per costruzione del Nou Mestalla. Un progetto di lunga data che dopo numerosi rallentamenti, dovuti essenzialmente alla precarietà economica della squadra spagnola, troverà finalmente la sua conclusione nel 2026. Ospiterà ogni sera 55mila tra i caldissimi sostenitori dei pipistrelli. Grande esborso anche del Nimes, non certo una potenza del calcio continentale, che ha messo sul piatto oltre 250 milioni di euro per demolire il vecchio Stade des Costières e costruire al suo posto una struttura pronta per il 2026. Nel frattempo sarà allestito uno stadio provvisorio che potrà contenere fino a 9400 spettatori. 

Anche l'AEK Atene sta ultimando il nuovissimo Agia Sofia Stadium, nato sulle ceneri dello storico Nikos Goumas Stadium, per un costo di quasi 82 milioni di euro mentre il Club Brugge ne ha spesi 100 per costruirne uno da 40mila spettatori dove prima sorgeva il Jan Breydel Stadion. Investimenti importanti per realtà non di primo piano che dimostrano ancora una volta come strutture moderne e performanti siano sempre più diffuse in Europa e quanto l'immobilismo italiano potrà rivelarsi, prima o poi, fatale.