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Quando David Ginola sfilò per Cerruti

Il designer italiano fu uno dei primi a portare in passerella un calciatore, scegliendo il bello e dannato Gin-Tonic

Quando David Ginola sfilò per Cerruti Il designer italiano fu uno dei primi a portare in passerella un calciatore, scegliendo il bello e dannato Gin-Tonic

C’era un tempo nel quale i calciatori e l’alta moda non andavano esattamente d’accordo, anzi il machismo e il cameratismo mal si accordavano con l’eleganza eterea delle passerelle. Nei primi anni ‘90 ad esempio la Premier League era molto diversa rispetto al campionato zeppo di campioni e glamour che vediamo oggi, e prima della sentenza Bosman, vedeva in campo solamente giocatori autoctoni. David Ginola fu uno dei primi ad attraversare la Manica, un’ala ambidestra creativa e raffinata capace di realizzare gol sensazionali da fuori area come confezionare assist prelibati per i centravanti dell’epoca. Ma soprattutto era un personaggio fuori dagli schemi, bello come il cantante di una boyband e carismatico come un surfista in cima ad una gigantesca onda, con i biondi capelli cenere a cadere sulle spalle e il fisico scolpito sempre in bella mostra.



Divenne famoso in Francia grazie al campionato vinto con il Paris Saint-Germain e, suo malgrado, per esser stato uno degli attori protagonisti della sconfitta della nazionale transalpina all’ultimo secondo contro la Bulgaria che costò il posto al Mondiale di USA ‘94. Rotti i legami in madrepatria Ginola emigrò al Newcastle United, dove impose il suo gioco frizzante e spettacolare, che però non riuscì a regalare ai Magpies quel agognato titolo nazionale. In Inghilterra però Gin-Tonic divenne un giocatore di culto, amatissimo dai suoi tifosi per il carattere istrionico e sopra le righe, oltre ovviamente alle eccellenti qualità con il pallone tra i piedi, e ricercato dai grandi brand come testimonial. Era un profilo unico per l’epoca, bello e sicuro di sé ma anche esotico, elegante e attento alla propria personalità pubblica.

Sostituì Jennifer Aniston sui cartelloni di L’Oreal Paris e Lady Diana nelle missioni di pace della Croce Rossa, e sfilò per Nino Cerruti durante la settimana della moda parigina nella collezione Primavera/Estate 1996. Non ci sono particolari dettagli sulla storia che lo ha portato in passerella vestito dalla casa di moda italiana fondata dal “Signor Nino”, com’era comunemente chiamato il presidente del Lanificio F.lli Cerruti, scomparso ieri all’età di 91 anni. Ad una intervista rilasciata al The Guardian Ginola ha detto semplicemente di aver ricevuto una telefonata e di avere accettato l’invito. Ed eccolo con maglione e pantaloni grigi, le mani nelle tasche e il sorriso sornione, perfettamente a suo agio come fosse sulla fascia del St James' Park. Una collaborazione che proseguì anche nelle campagne pubblicitarie degli anni successivi, per Cerruti Jeans e altre collezioni del marchio italiano. Ginola fu dei primi calciatori ad infrangere quella barriera tra calcio e moda ed a rendere la Premier League un campionato moderno e internazionale, il pioniere dell’invasione francese che con Eric Cantona, Thierry Henry e Arsene Wenger caratterizzerà uno dei periodi più gloriosi del campionato inglese.