Nike sta smettendo di produrre le quarte maglie?

Negli ultimi anni i quarti kit delle squadre sono diventati argomento di conversazione più fuori che dentro il campo. Infatti più che maglie da usare sul terreno di gioco, le quarte maglie sono state dei terreni di sperimentazione, tra collaborazioni, omaggi e stravolgimenti completi dei colori sociali, tanto da incespicare spesso nelle maglie della legislazione sportiva che hanno impedito di sfoggiare poi tali creazioni durante partite ufficiali. Allo stesso tempo la sola presenza di tali maglie ha contribuito ad aumentare l'influenza sul mercato ed definire l'estetica del club, portandoli ad associare il proprio brand con nomi di alta moda o artisti di fama internazionale. O semplicemente garantendogli ulteriore merch da vendere attraverso i propri canali ufficiali o sulle piattaforme di gaming. 

In questa stagione però Nike ha decisamente rallentato la produzione di quarti kit per le squadre da lei sponsorizzate, realizzando solo quello per il Paris Saint-Germain e trasformando invece quelli previsti per Chelsea e Barcellona in maglie pre-match d'allenamento. Una scelta che tiene conto dell'impatto ambientale che i tanti kit prodotti negli ultimi anni stanno avendo, a prescindere dall'uso ormai molto diffuso di materiali riciclati, su scala globale e della saturazione che tale calendarizzazione di uscite sta avendo sia sul tifoso che sull'appassionato. Anche New Balance, che ad inizio stagione aveva annunciato l'arrivo di quarte maglie per ognuna delle squadre a cui fornisce i completi di gioco, al momento ha rilasciato solo quella per l'AS Roma. 

Sicuramente la pandemia ha contributo a causare notevoli problemi di supply chain che stanno rallentando ogni ambito dell'industria manifatturiera e non solamente quella legata all'abbigliamento sportivo, ma è impossibile non notare come abbia altresì sottolineato la saturazione e l'insostenibilità di tale mercato. Non è un caso che varie squadre minori abbiano cominciato ad utilizzare le proprie vecchie maglie di gioco, come sta facendo il Brentford. Certo, ci sono ancora vari club, ad esempio Napoli e PSG, che puntano molto su un fittissimo calendario di release ma mai come in questo momento stiamo assistendo a strategie molto diverse tra di loro.