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Storia estetica della Coppa d'Africa

Dalle vuvuzela ai kit a giromaniche fino alle maglie d’ispirazione americana, la CAF ha riservato sempre grandi sorprese

Storia estetica della Coppa d'Africa Dalle vuvuzela ai kit a giromaniche fino alle maglie d’ispirazione americana, la CAF ha riservato sempre grandi sorprese

Il 9 gennaio apre i battenti la Coppa d’Africa 2022, rinviata lo scorso anno a causa delle note vicende Covid e che anche questa volta ha rischiato di saltare per le stesse motivazioni. La CAF però si è imposta e la competizione si disputerà regolarmente in Camerun. Andranno tutti a caccia dell’Algeria, campione in carica e che nel corso di questa manifestazione potrebbe anche superare il record di imbattibilità dell’Italia che si è fermata a quota 37 risultati utili consecutivi.

E tra folklore, musica, tradizioni magiche e un’esplosione di colori che si rispecchia anche nel vestiario, la Coppa delle Nazioni africane è pronta a regalare spettacolo in campo e sugli spalti. Dalle famose vuvuzela, divenute celebri nel Mondiale di Sudafrica 2010, ai kit a giro manica fino ad arrivare a maglie d’ispirazione americana, la manifestazione ha sempre offerto sprazzi di grande originalità sin dalla sua prima edizione nel 1957. Ecco le divise più eccentriche e particolari nella storia della Coppa d’Africa. 

Camerun, i “Leoni Indomabili” a giro maniche

E il viaggio nella storia della competizione del Continente Nero comincia proprio dai padroni di casa del Camerun. I “Leoni Indomabili”, con tanto di re della foresta come stemma della Nazionale, hanno arricchito la manifestazione nel corso degli anni con delle divise original, a volte rivoluzionarie. Nell’edizione 2002, Eto’o e compagni si presentarono in Mali con una maglia firmata Puma più adatta al basket che al calcio. Una canottiera senza maniche che portò fortuna, con la squadra che riuscì infine a vincere la coppa. 

La Nigeria e una divisa sold-out in tutto il mondo

Se parliamo di divise iconiche non possiamo non citare alcune divise con cui la Nigeria si è presentata in diverse edizioni della Coppa d’Africa. Nel 1994, la Nike realizza una maglia Away con sfondo bianco su e un pattern rettangolare verde, bianco e nero sparso per tutta la superficie della divisa. Successivamente tornerà anche per il kit realizzato sempre da Nike nel 2018, con cui le Super Eagles parteciparono sia al Mondiale di Russia 2018 che alla coppa continentale. Una maglia che racchiudeva tutto lo stile nigeriano, il Naija, e che andò a ruba in tutto il mondo con oltre 3 milioni di esemplari venduti. Sullo stemma della Nigeria capeggia poi proprio un’aquila, animale rappresentativo del Paese. 

Guinea, stile americano nel 2004

Tra le partecipanti alla Coppa d’Africa c’è anche la Guinea, la quale nell’edizione 2004 portò in campo un’innovazione che riprendeva un tema noto agli sport americani e in particolare alla NBA. Sul fronte delle maglie dal classico rosso fuoco, capeggiava infatti a caratteri cubitali la scritta “Guinee”. I calciatori guineani vengono infatti soprannominati i “Sily”, ovvero gli elefanti, animale caratteristico del Paese. E proprio un elefante verde che brandiva uno scudo rosso e giallo è stato in passato uno degli stemmi della Nazionale. 

Algeria, la volpe Fennec arriva sulle maglie

Passando ai campioni in carica dell’Algeria, nell’edizione del 2010 si presentarono con una divisa che rispecchiava il loro soprannome: “Les Fennec”, nominativo che fa riferimento alla volpe Fennec, particolare specie della nazione algerina. Un’immagine, quella dell’animale, comparsa anche serigrafata in alto a destra sulle magliette ufficiali che la Puma creò per la squadra ormai 12 anni fa. 

L’esordio in blu di Capo Verde

Nel 2013 Capo Verde partecipò per la prima volta alla Coppa d’Africa, sorprendendo tutti arrivando fino ai quarti di finale. In quell’occasione, la Nazionale indossò un kit della Tepa con maglia blu a pois rossi. E proprio il colore blu predominante rimanda anche al soprannome della selezione africana: gli “Squali Blu”, che fa riferimento agli animali che nuotano nelle acque delle isole al largo dell'Oceano Atlantico e che sono presenti anche sullo stemma di Capo Verde. 

Le fiamme del Malawi

Tra le Nazionali outsider della competizione, c’è sicuramente il Malawi che, tra stemma e bandiera del Paese, racchiude in se una storia curiosa e caratteristica. Lo stendardo rappresenta il sole mentre sta albeggiando, con tanto di raggi tutt’intorno a esso. Per questo motivo, la squadra è soprannominata “Le Fiamme”, che compaiono anche nello stemma sulla maglia con le fiaccole che accerchiano un pallone. 

Gabon in stile Marvel

Capitanata dalla stella Pierre-Emerick Aubameyang, la Nazionale del Gabon si pone come una delle squadre da tifare per gli appassionati di Marvel. Il simbolo del Paese è infatti la pantera nera, animale che appare anche nello stemma e che nel 2013 la Puma stilizzo come sottofondo della maglia total yellow della squadra. E proprio l’attaccante dell’Arsenal in passato ha più volte esultato indossando la maschera del supereroe Pantera Nera. 

L’aquila del Mali nel 2019

Alle aquile si rifanno tanti soprannomi di varie Nazionali africane e tra queste c’è anche il Mali. “Les Aquiles”, in francese, nella Coppa d’Africa del 2019 si sono presentate con una divisa griffata Airness con una motivo che riportava proprio al rapace da caccia usato dai Tuareg. Al centro del pattern era presente proprio un’aquila con tre lunghe righe verdi, gialle e rosse che quasi sembravano raffigurare il diretto prolungamento di ali e coda. 

Tunisia, nero e tridimensionalità 

L’aquila compare anche nell’iconografia della Tunisia, con i calciatori della Nazionale soprannominati “Le Aquile di Cartagine” con riferimento all’Impero Cartaginese di cui la città tunisina fu l’epicentro. Nel 2019 Kappa vestì la squadra con una terza maglia molto particolare: total black, con colletto e bordi della maniche rosse, e un pattern tridimensionale che raffigurava proprio il volto del volatile. 

Senegal, tra il vintage e i colori

Il Senegal è una delle selezioni che ha sempre mostrato tantissimi colori e originalità nelle sue divise, ma nella Coppa d’Africa del 2000 decise di sorprendere tutti presentandosi con una maglia totalmente bianca con strisce verdi sul colletto e su cui sul petto dominava la scritta “SENEGAL”. Più particolare, invece, il kit home indossato nell’edizione del 2017. Bianca con manica sinistra verde, mentre sul lato destro spicca la testa stilizzata di un leone pronto ad azzannare i suoi rivali, il simbolo della fame di calcio che vive in Senegal.