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La nuova estetica della J League attraverso il cambio di logo del Gamba Osaka

Anche in Giappone il calcio sta seguendo la via del debranding intrapresa già da anni in Europa

La nuova estetica della J League attraverso il cambio di logo del Gamba Osaka Anche in Giappone il calcio sta seguendo la via del debranding intrapresa già da anni in Europa

Colori accesi, fluorescenti, animali disegnati e improbabili camouflage, la J League fin dalla sua nascita è sempre stata abituata a sorprendere per i suoi template. L'estetica del campionato nato dalle ceneri della Japan Soccer League è sempre stata legata agli anni '90, cercando di emulare attraverso design e colori quello che è stato un periodo d'oro per il calcio e le maglie che venivano prodotte. Così come le maglie anche i loghi sono profondamente legati al passato, carichi di dettagli e simboli della cultura asiatica. Estremamente lontani dalla maggior parte dei loghi dei club europei che hanno optato per un approccio sottrattivo, con scelte di forme più semplici, più definite e più piatte.

Il primo club d'oriente ad aver intrapreso questa via, allineandosi a quanto succede in Europa è il Gamba Osaka, che ha abbandonato corone, animali stilizzati e nastri in favore di una "G" stilizzata in stile Juventus. Un design nato per farsi conoscere anche oltre i confini nazionali ma che punta anche ad essere un modello per la nazione e tutto il campionato, ancora imbrigliato in design complessi. Un logo semplice, dove l'iniziale della squadra è messa in prima posizione, fino a diventare ancora più importante della squadra stessa. 

La J League è un campionato ancora giovane rispetto agli altri ma con margini di crescita altri, negli ultimi anni grazie all'espansione della lega è riuscita a formare giocatori interessanti come Kubo, considerato uno dei prospetti più interessanti del Paese. Poi gioca ancora una leggenda praticamente un highlander: Kazuyoshi Miura - per tutti King Kazu - che a 54 anni continua ancora a giocare e a stupire. Non solo ottimi prospetti perchè dalla J League sono passati anche alcuni grandi calciatori che hanno calcato i rettangoli del Sol Levante: da Zico a Iniesta, da Leonardo ad un giovanissimo Nakata, da Dunga ad Hulk, da Lineker a Stojković, passando per grandi manager come Arsene Wenger e Felipe Scolari

Il campionato del Sol Levante punta a rinnovarsi, partendo sia dai pazzi design delle maglie ma anche attraverso le sue squadre e i loro loghi, ormai diventati un asset fondamentale per ogni club, come testimoniano i tanti rebranding, non solo delle squadre ma anche delle nazionali.