Vedi tutti

Ultradelicious atterra a Napoli tra calcio e cibo

Il podcast di Spotify Originals a cura di Maurizio Tentella arriva in una città dove cibo e calcio sono indissolubilmente legati

Ultradelicious atterra a Napoli tra calcio e cibo  Il podcast di Spotify Originals a cura di Maurizio Tentella arriva in una città dove cibo e calcio sono indissolubilmente legati
Continua il viaggio di Maurizio Tentella alla scoperta delle due cose su cui gli italiani non scherzano: cibo e calcio. Dopo averci portato lo scorso giovedì a Torino, “Ultradelicious” atterra adesso a Napoli, una città unica dove cibo e calcio sono più che importanti e indissolubilmente legati. Il food selector e critico gastronomico è andato come sempre alla ricerca di luoghi e prodotti unici dove mangiare e ristoranti “StellaRI”, mescolando cultura culinaria e tifo prendendo come pretesto narrativo stagioni indimenticabili e non. E in una città come Napoli c'era l'imbarazzo della scelta: il capoluogo partenopeo non è soltanto pizza, ma una città che vanta una tradizione culinaria molto antica e variegata in grado di mescolare l'alta cucina con quella popolare, fino agli immancabili contorni d’ogni tipo e al fritto, ormai street food a tutti gli effetti. Ma come per il cibo, Napoli ha una passione viscerale anche per il calcio e in particolare il Napoli Calcio, una società che ha conosciuto la grande amarezza del fallimento ma anche il sapore del vero successo quando durante gli anni di Maradona arrivò prima a conquistare due scudetti e una Coppa UEFA
 
Tra un primo all'Osteria Da Tonino e piccoli assaggi alla Salumeria Malinconico, luoghi dove sono state scattate parte delle foto, Tentella ci ha raccontato dalle tradizioni culinarie della città fino alle indimenticabili stagioni calcistiche. Ad accompagnarlo le sapienti voci dei Nu Genea, duo di musicisti che negli anni è riuscito a raccogliere gli echi sonori che, nei secoli, hanno toccato le coste di Napoli e trasformarli in musica. E per calarsi totalmente nel contesto, cercando quei sapori, odori e storie calcistiche trai vicoli dei quartieri Spagnoli passando per il Vomero fino al Rione Sanità, il critico gastronomico indossava due iconiche tracksuit appartenenti ai primi anni 2000 quando gli azzurri militavano nella serie cadetta accompagnate da un paio di Diadora Equipe ai piedi. 
 
Ci siamo quindi fatti due chiacchiere con lui per capire quali sapori leghino Napoli con il suo cibo e il suo calcio.
 

Passando da un prodotto tipicamente IGP tipicamente di Napoli come Lorenzo Insigne, ad uno DOC del Friuli come Meret fino ai tacos di Lozano e al Thiebou djen di Kalidou Koulibaly. Volendo racchiudere questo Napoli primo in classifica in un piatto, quale sarebbe secondo te?
 
Il gattò di patate. Etimologia dal francese gateau, “dolce”. Più correttamente tradotto come “sformato di patate” uno dei miei piatti preferiti in assoluto. Questo Napoli è amalgamato e saporito proprio come un gattò appena sfornato.

In una città come Napoli calcio e cucina sono indissolubilmente legati, basta pensare ai quartieri Spagnoli, dove da un lato si trova il celebre murales dedicato a Maradona mentre nei vicoli circostanti si prepara ogni genere di piatto, da quelli appartenenti all’alta cucina fino a quello più popolari, quale giocatore ti ricorda più la prima e quale la seconda?
 
Osimhen mi fa venire in mente uno spaghetto con la Colatura di alici di Cetara della costiera amalfitana che finisce la partita insaccando un bel babà. Ha nelle gambe un ritmo tutto particolare, quasi funky, come quei piatti che ti colpiscono le papille gustative con un uno-due micidiale, come i bassi di certe canzoni napoletane che saltano da uno stile all’altro rimanendo tipicamente partenopee, come un brano dei Nu Genea (che tra l’altro sono ospiti proprio della puntata di Ultradelicious ambientata in città).
 
Koulibaly invece mi fa pensare alla cucina popolare, pane pane vino al vino: concreto come un crocche’ di patate e una frittata di pasta quando hai una fame da lupo.

Napoli è anche una città multiculturale, una città dove l’asado di Diego Armando Maradona è stato universalmente adottato mettendo per un attimo da parte la tradizione, un piatto che senza alcun dubbio ha scritto una delle storie più romantiche del calcio italiano. Quali sono stati gli ingredienti perfetti di quelle stagioni?
 
Sarò scontato e banale ma credo che gli ingredienti siano stati L’AMORE e la PASSIONE in una città come Napoli si manifestano in modo unico: è qualcosa di ineguagliabile, che non si può paragonare a nessun’altra città del mondo. In più, sommaci il Dio del calcio: è come dare un morso ad una mozzarella di bufala da 3kg.