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Cambiare il proprio logo dopo cinquant'anni non è una cosa semplice

Lo dimostra il processo che ha portato il Norwich City FC a modificare il proprio che resisteva dal 1972

Cambiare il proprio logo dopo cinquant'anni non è una cosa semplice Lo dimostra il processo che ha portato il Norwich City FC a modificare il proprio che resisteva dal 1972

A poche ore di distanza dall’assemblea dei soci del Borussia Dortmund che ratificava il nuovo codice di valori del club secondo il quale la squadra tedesca non avrebbe mai più cambiato né nome, né colori sociali, né loghi una tra le più antiche squadre della Premier League, il neopromosso Norwich City FC, ha annunciato invece il proprio nuovo stemma. Un cambiamento non banale, visto che la squadra non aveva mai cambiato lo stemma raffigurante un canarino appollaiato su un pallone, un leone e il castello medioevale della città dal 1972. Quando il nuovo logo entrerà ufficialmente in vigore, nell’estate 2022, saranno quindi cinquant’anni esatti di utilizzo dello stesso stemma societario, un lasso di tempo inconcepibile se pensiamo con quanta rapidità le squadre europee stiano continuamente ridefinendo il proprio design.


Il logo del Norwich City invece ha resistito per decenni all’assalto del tempo, facendo compagnia a generazioni di tifosi che ormai lo consideravano immutabile e intoccabile. Il club infatti per far digerire questo cambiamento ha usato un processo tanto complesso quanto interessante per farci riflettere sul valore intrinseco della tradizione e del branding di una società di calcio. L’intera trafila che ha portato al nuovo logo è stata poi raccolta e spiegata su un sito realizzato ad hoc e che potete trovare qui.

Innanzi tutto viene motivata la necessità di aggiornare un pezzo di storia e di vita del club a causa dell’inconsistenza del design di un logo realizzato “12 anni prima dell’invenzione di Internet” e quindi totalmente inadatto ad un utilizzo vettoriale. Inoltre il mezzo secolo d’utilizzo aveva moltiplicato le interpretazioni e riproduzioni di esso, tanto che nello stesso stadio erano presenti simboli diversi creando una certa confusione. Per concludere il club ha inserito una tabella che mostra la timeline degli ultimi cambi di logo delle squadre ora in Premier League. Solo quattro su venti, compreso il Norwich, non hanno cambiato logo in questo millennio: il Newcastle, il Manchester United e il Liverpool

Successivamente il club ha cominciato ad organizzare questionari, focus e working group trasversali per ascoltare reazioni e suggerimenti dalle leggende del Norwich come Jeremy Goss ai giocatori, membri dello staff, rappresentanti del tifo organizzato e semplici appassionati. Un feedback importante per evitare fastidiose, per quanto inevitabili, lamentele. L’agenzia creativa SomeOne ha poi sviluppato il nuovo logo mantenendo un forte legame con quello precedente, aggiornando e semplificando le linee e i colori in quello che anche il teaser rilasciato sui social definisce “un evoluzione, non una rivoluzione”.

Un passo inevitabile per un club che è appena tornato in Premier e vuole costruirsi un profilo più moderno e internazionale per rimanere nella massima lega inglese ma da compiere con la massima cautela. Il filo tra tradizione e futuro sul quale le società calcistiche camminano infatti è sempre più sottile e non ci sono risposte esatte. Ci sono però processi corretti per arrivarci e quello compiuto dal Norwich va nella giusta direzione.