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Le migliori esultanze calcistiche rubate all'NBA

Le superstars dell'NBA hanno creato una gestualità talmente iconica da esser copiata anche dai calciatori

Le migliori esultanze calcistiche rubate all'NBA Le superstars dell'NBA hanno creato una gestualità talmente iconica da esser copiata anche dai calciatori

Le esultanze per un gol segnato rappresentano da sempre un modo attraverso le quali un giocatore può esprimersi e creare un proprio marchio di fabbrica proprio come un tiro a giro o un'acrobazia volante. Dal SIUUU di Cristiano Ronaldo alla mano all'orecchio di Luca Toni il modo di celebrare per un'attaccante è diventato una icona da usare per amplificare la propria immagine tanto quanto i gol realizzati sul campo da gioco. Il calcio però presenta ancora qualche difficoltà nella propria capacità di rendere i giocatori dei veri e propri brand rispetto, ad esempio, agli sport statunitensi nei quali c'è molta più attenzione nella costruzione dell'immagine. 

Tanto che le esultanze colorate, iconiche e spavalde delle superstars NBA, atleti fuori scala che con le loro personalità strabordanti, sono diventate così rappresentative da rendere anche i migliori giocatori di calcio del pianeta degli appassionati imitatori.

 

 Beto Betuncal - The Silencer

Beto Betucal ovviamente non è stato il primo a riprendere la più celebre esultanza di LeBron, anzi in ordine cronologico è decisamente l’ultimo. Prima di lui si erano esibiti nel passo con le ginocchia alte e i palmi delle mani bassi atleti del livello di Usain Bolt, Nick Kyrgios e Derrick Henry e tra i calciatori il Chicharito Hernandez e Christian Benteke, il più simile come caratteristiche all’attaccante dell’Udinese.


Esibita per la prima volta da LeBron James nel 2014 dopo aver segnato una tripla per la vittoria sulla sirena in casa dei Golden State Warriors, The Silencer è diventata la in breve tempo la mossa da fare per rispondere ai fischi del pubblico avversario. E Beto infatti l’ha tirata fuori dopo i due gol segnati a breve distanza nelle sfide contro Sampdoria e Bologna e non ha mai smesso.

Serge Gnabry - Cooking

Uno dei più famosi crossover nelle esultanze tra parquet e manto erboso lo dobbiamo all’ala del Bayern Monaco Serge Gnabry, il quale prese l’abitudine dopo ogni realizzazione di mulinare in aria le mani come se stesse montando la maionese. Una celebrazione presa in prestito dalla superstar NBA James Harden, allora in forze agli Houston Rockets, che cuoceva a fuoco lento i propri avversari con una lunga serie di palleggi prima di lasciarli sul posto.


La stessa eleganza e velocità bruciante che Gnabry ha esibito in ognuno dei suoi 4 gol in uno dei risultati più incredibili della storia recente, il 7 a 2 con il quale il Bayern Monaco regolo’ a domicilio il Tottenham in Champion's League, e che ha festeggiato imitando il suo cestista preferito dopo ogni segnatura.

Joaquin Correa - Ice in my vein

Come abbiamo visto dopo la doppietta agostana contro il Verona, Joaquin Correa famoso per spaccare le partite entrando dalla panchina ama esultare dopo le sue reti con una mimica presa in prestito dal playmaker dei Minnesota Timberwolves D’Angelo Russell. Quando era ancora ai Los Angeles Lakers Russell divenne iconico dopo un canestro decisivo indicando le vene lungo il braccio ripetendo di avere il ghiaccio al posto del sangue, una metafora della propria freddezza nei momenti più caldi della partita.


Una celebrazione che ha fatto il giro del mondo, diventando uno dei modi più usati (e abusati) per esprimere tutta la propria gelida sicurezza. Paul Pogba è un altro che possiede il carisma giusto per non risultare uno sbruffone esultando in questo modo, ma a volte troppa confidenza può giocare un brutto scherzo. Dopo lo strepitoso gol segnato contro la Svizzera durante gli scorsi Europei Pogba si è esibito in tutto il reel di esultanze compreso l’Ice in my vein prima di venir recuperato e poi eliminato dagli elvetici.

Jorghino - Ice Cold

Quando ancora Jorghino ghiacciava con il saltino i portieri avversari prima di calciare un rigore esultava portandosi le mani verso gli opposti avambracci e mimando di doversi riscaldare. Un gesto che proprio in quel momento era diventato il marchio di fabbrica di Trae Young, il folletto degli Atlanta Hawks, che durante playoff NBA stava facendo impazzire i New York Knicks e i Philadelphia 76ers.


Il rigore decisivo con il quale l’Italia ha battuto la Spagna in semifinale degli scorsi europei è stato il momento perfetto per scrollarsi dalle spalle la condensa del momento e celebrare un risultato storico. Un festeggiamento iconico con gli occhi di tutto il mondo addosso e che ha giustamente fatto il giro del pianeta arrivando fino al diretto ispiratore che ha apprezzato la dose di coraggio e freddezza mostrata dal centrocampista azzurro.

Una celebrazione che ci piacerebbe vedere nuovamente dopo i due errori dal dischetto nelle sfide contro la Svizzera, magari proprio durante il play-in di Marzo per andare ai Mondiali in Qatar

 

Antoine Griezmann - Chalk Toss

Antoine Griezmann è forse uno dei calciatori più ossessionati dal mondo NBA, trovando sempre il momento per imbucarsi durante le partite per farsi una foto con un cestista e scambiare le maglie. Un amore per il basket che ha espresso negli anni nei modi più creativi, dallo sfidare Steve Nash a imitare in ogni aspetto le celebrazioni delle superstars NBA.


La più famosa è arrivata dopo un gol nella comoda vittoria del Barcellona contro il Real Betis, una partita nella quale sapeva già di avere alte possibilità di segnare tanto da accordarsi con un massaggiatore per farsi portare dei coriandoli blugranata con i quali replicare il celebre Chalk Toss di LeBron. La pratica con la quale James entrava in clima partita prima sbattendo e poi lanciando in aria la polvere di talco davanti al tavolo dei segnapunti. Un'immagine che è diventata il brand di LeBron, fino a incorniciare il palazzetto di Cleveland dopo l’incredibile vittoria del titolo NBA nel 2016 e che Griezmann ha voluto inserire nella sua pinacoteca da fanboy dell’NBA.