Vedi tutti

I migliori e peggiori siti web della Serie A

Anche da questi particolari si capisce la diversa attenzione delle squadre verso il proprio brand

I migliori e peggiori siti web della Serie A Anche da questi particolari si capisce la diversa attenzione delle squadre verso il proprio brand

Il sito internet nel 2021 è qualcosa a metà tra un biglietto da visita digitale e un relitto di un mondo superato dalla velocità istantanea dei social. Specialmente quelli delle società calcistiche sono un ingessato portone d’ingresso per i fans verso tutte le attività del club del cuore, un passaggio obbligato per accedere allo shop online per una maglia o per acquistare i biglietti per la prossima partita. Ma allo stesso tempo rimangono un ottimo modo per capire quale tipo di impegno le squadre mettono nella creazione e rappresentazione della propria estetica

Per alcune che hanno investito nel restyling del proprio profilo per poter competere a livello internazionale come la Juventus Milan o abbiano trovato nella stilizzazione del proprio brand un modo per affermarsi come il Venezia ce ne sono molte altre, troppe, che considerano il sito ufficiale come un fastidio da risolvere nel modo più semplice ed economico possibile. Una distanza che purtroppo condiziona il prodotto Serie A sia in Italia che al di fuori dei confini nazionali, impedendogli di diventare un riconoscibile e definito come ad esempio la Premier League.

Abbiamo quindi classificato per voi i tre migliori e i tre peggiori siti ufficiali delle squadre di Serie A.


I Migliori 


Juventus F.C.

I bianconeri non hanno mai nascosto la loro volontà di rifinire il proprio brand anche fuori dal campo, a partire dalla costruzione dell’Allianz Stadium alla collaborazione con Palace, e il sito ufficiale testimonia l’aspirazione ad avere un profilo internazionale con un prodotto leggibile e curato in ogni dettaglio. Si apre con un video a tutto schermo di highlights della prima squadra maschile e di quella femminile, un segnale di sensibilità verso la parità di genere che prosegue anche nel resto del sito, e si scende con una fascia dedicata alle news e una al calendario con un elegante countdown, utile anche ad un visitatore casuale per orientarsi nella fitta rete di appuntamenti. Per i biglietti invece si può scrollare ulteriormente o cliccare sul menù verticale sulla sinistra, dal quale si può anche accedere alla rosa e a JuventusTv, fortemente pubblicizzata.

Venezia F.C.

Ovviamente tra le squadre che hanno lavorato di più e meglio sul proprio branding non poteva mancare il Venezia, che le malelingue sostengono essere più una casa di moda piuttosto che una squadra di calcio, e che invece sta dimostrando come si possano fare bene entrambe le cose. Il sito è minimale, con grande spazio lasciato alle immagini della squadra e della città coerentemente con lo stile visuale usato nelle campagne pubblicitarie. Una continuità che non stupisce visto che il sito è firmato dal Bureau Borsche, autore anche del nuovo stile della squadra. Il menù è racchiuso in tre strisce orizzontali arancio-nero-verdi che si aprono per garantire tutte le informazioni necessarie. Quello della squadra lagunare è un sito studiato, levigato e luminoso come quello di un brand concettuale, senza che questo sia un aspetto negativo, anzi tutto il contrario.


A.C. Milan

La capolista (in coabitazione con il Napoli) anche attraverso il suo sito propone il restyling voluto dai nuovi proprietari americani, elegante e pulito senza eccessi o bizzarrie ad opera dell'agenzia DixonBaxi. Ad un carousel orizzontale in apertura con le notizie più importanti segue un riquadro dedicato al calendario e alla classifica di Serie A, anche per valorizzare la posizione ottenuta finora, e successivamente l’area video e foto. Scendendo ulteriormente potete acquistare i nuovi kit firmati Puma, altrimenti potete usare il menù in testa. Tutte le altre informazioni sono facilmente reperibili in un sito comodo e tagliato su misura, come i completi sfoggiati a bordo campo da Stefano Pioli. 

 

I peggiori


Torino F.C.

Il sito della società granata è un tuffo indietro verso un internet paleolitico, con i box quadrati come se fossero scavati a mano nuda nei pixel e le scritte tutte piccolissime e attaccate l’una all’altra. Non si spiega perché abbiano deciso di rinunciare alla metà dello spazio dello schermo per una mascherina color granata, un template davvero superato e che non aiuta a rinvigorire l'immagine di un club che non sta vivendo negli ultimi anni il periodo più glorioso della sua storia calcistica. La cosa più fastidiosa sono i box grigi con il logo del Toro sulla destra delle news e quelli in fondo, segnale di una squadra che non paga un web designer da troppo tempo. 

S.S. Lazio

Sotto la presidenza di Claudio Lotito la Lazio ha raggiunto traguardi sportivi importanti, attraverso una accorta gestione della rosa ed un’abile valorizzazione dei talenti. Non sempre però è riuscita a creare un’immagine prestigiosa quanto i risultati sul campo, e anche il sito ufficiale soffre di un certo provincialismo sia nell’impostazione che nelle scelte editoriali. Il sito si affida quasi esclusivamente al menù in testa, che racchiude tutte le operazioni di base, e non permette di scrollare oltre un carrousel di notizie, il calendario della Serie A, un triste box social e il banner del canale Tv biancoceleste. Ma le foto scelte e i font applicati sono sciatti e comunicano poca cura verso la propria immagine, un crimine che una squadra con aspirazioni internazionali non può compiere.

Cagliari Calcio

Il sito del Cagliari purtroppo soffre della cronica mancanza di innovazione e investimenti che colpiscono il calcio italiano. E’ un sito accettabile, dove trovare le informazioni base necessarie per un tifoso medio, con il calendario dei prossimi impegni di campionato, le dichiarazioni pre e post partita ed uno shop dove potete acquistare un monopattino elettrico con lo stemma dei quattro mori. Ma esibisce un chiaro rifiuto a pensare al sito come parte di uno storytelling e di un branding sulla squadra isolana mentre il calcio sta andando nella direzione opposta, dove il fuori campo conta quanto il dentro, e il costruire un’immagine credibile è fondamentale nella sostenibilità della società.