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È tornato il vecchio logo della Roma

Una scelta che riapre il dibattito tra tradizione e marketing, nell'anno del ritorno al passato

È tornato il vecchio logo della Roma Una scelta che riapre il dibattito tra tradizione e marketing, nell'anno del ritorno al passato

Con la nuova quarta maglia della Roma realizzata New Balance è ritornato l'iconico stemma utilizzato sulle maglie giallorosse tra il 1997 e il 2013 durante il quale sono stati vinti lo scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Un ritorno al passato che i tifosi attendevano da tempo, a dire il vero dal 2013 quando la dirigenza capitanata da James Pallotta aveva annunciato il rebranding della Roma. Già all'epoca l'ambiente romanista non aveva accolto bene il cambio di logo scelto dalla dirigenza americana che venne definito come "un simbolo da bancarella". Dopo la presentazione e le varie proteste sui social partì anche una petizione intitolata "Ridateci il nostro stemma! ASR" che in poche ore raggiunse più di 10mila firme poi presentate alla società.

Lo scontro tra Pallotta e tifosi era già iniziato nel secondo decennio degli anni 2000, quando la dirigenza americana decise di eliminare l'acronimo storico a favore di una semplice scritta "Roma".
Una scelta motivata dalla dirigenza per cercare il giusto brand globale perché l'acronimo ASR non identificava il club nel mondo. L'altra modifica che fece poi infuriare i tifosi della Curva Sud fu anche il cambio dal giallo ad un'arancione più vivo nella parte superiore dello scudo.

 

Da tempo ormai nel mondo del calcio si è aperta una eterna lotta tra tradizione e marketing, futuro e passato che ovviamente divide tifosi e appassionati. Nel 2013 una delle prime squadre a cambiare totalmente il suo crest è stato il Paris Saint Germain. Gli sceicchi appena insediati complici alcune burrascose vicende legate alla tifoseria parigina hanno preso la palla al balzo, modificando il logo ed eliminando alcuni elementi storici come la culla regale e aggiungendo un nuovo management che intende dare più rilievo a "Paris" che a "Saint-Germain" come testimonia la grandezza delle lettere. 

Nel 2017 tocca invece alla Juventus cambiare il proprio logo a favore di uno moderno e stilizzato che abbandona le classiche forme, sintetizzato così dal presidente Agnelli: "dobbiamo evolvere nel nostro linguaggio, dobbiamo cambiare la nostra pelle". Una scelta voluta e cercata, nata per allinearsi a grandi brand come Apple e Nike, riconoscibili agli occhi di tutti attraverso il loro simbolo. 

Ma se da una parte c'è chi guarda al futuro, mettendo il marketing sopra tutto, dall'altro c'è chi rimane fedele alla tradizione e alla sua storia. Una scelta riproposta più volte quest'anno quella di apporre nelle seconde, terze o nel caso della Roma quarte i vecchi loghi. In Serie A Genoa, Fiorentina, Lazio e Atalanta hanno scelto questa via, il Premier League è l'Arsenal ha rispolverato il vecchio cannone, simbolo già presente nel logo attuale. Più che un trend è ormai consuetudine sia per i brand che per i club quella di riaprire gli archivi e lasciarsi ispirare dal passato. 

La nuova maglia della Roma conferma come il gruppo Friedkin stia mediando verso una nuova transizione, quella che riporterebbe l'acronimo nel logo e ristabilirebbe con costanza la presenza del Lupetto di Gratton, già da qualche anno il marchio di fabbrica giallorosso sulla seconda maglia e su gran parte del merch della squadra capitolina. Che sia anche questa una scelta di marketing per tenere saldo il rapporto tra società e tifosi? Impossibile dirlo, quel che è certo è che i tifosi nonostante la pesante sconfitta rimediata sul campo del Bodo, sono entusiasti del ritorno (parziale) al vecchio stemma, basta vedere alcuni dei commenti sui social.