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5 maglie che sono state modificate a stagione in corso

Come le regole rovinano l'estetica delle nuove maglie

5 maglie che sono state modificate a stagione in corso Come le regole rovinano l'estetica delle nuove maglie

La stagione dei nuovi kit è stata e continua ad essere piena di spunti interessanti, con le ultime release che mostrano nuovi trend e nuove idee stilistiche. Alcune delle nuove maglie, però, hanno già subito delle modifiche sostanziali rispetto a ciò che hanno prodotto i designer circa un anno e mezzo fa. Il principale motivo è l'assurdità di regolamenti redatti in un'epoca calcistica - e anche estetica - completamente diversa se paragonata a quella che stiamo vivendo, con normative obsolete che non matchano assolutamente né con le nuove tendenze e né con i nuovi obiettivi dei club. Ad ogni livello, che si tratti di Serie A, di UEFA, di FIFA o di Premier League, alcune regole stravolgono in alcuni casi il lavoro di ricerca che i designer eseguono per arrivare ai concept kit che passano poi al vaglio delle squadre. Immaginare che una squadra, nel 2021, non possa indossare una maglia con maniche di colore diverso che non intacca minimamente la giocabilità, è impensabile. Non è comprensibile come, nonostante ci siano delle regole sacrosante da rispettare soprattutto a livello cromatico, piccoli dettagli possano essere al centro di modifiche obbligatorie. Tra i tanti casi, cinque sono i più eclatanti.

 

Ajax: "Three Little Birds" + nomi e stelle

L'Ajax è a mani basse la squadra più martoriata sotto questo punto di vista. Se l'Eredivisie è permissiva e più libera normativamente parlando, le stangate principali arrivano dalla UEFA. Per le partite di Champions League, infatti, i Lancieri di Amsterdam hanno modificato due volte l'home kit e una volta la terza maglia, dedicata a Bob Marley. Nel primo caso, l'iconica maglia bianca con banda rossa degli olandesi è stato modificata sia nei nomi (non presenti durante le partite di Eredivisie) sia nelle tre stelle poste sul retro del colletto (che sono diventate le tre "X" dell'Ajax). Sulla terza maglia - uno dei successi più grandi in termini di volumi di vendita degli ultimi anni - la UEFA ha chiesto di rispettare il paragrafo 19.1 del regolamento europeo che vieta espressioni diverse rispetto al logo del club e degli sponsor. Via nomi, via stelle e ora via anche i "tre uccelli" che arrivano dall'inno non ufficiale dell'Ajax

 

Venezia: logo o simbolo

Dalla Champions League alla Serie A, con un'altra maglia che è scesa in campo nell'ultimo mese in una versione differente rispetto a com'era stata presentata. Il capolavoro di Kappa per il Venezia rappresenta un colpo rimasto in canna per via di una regola che ha spiazzato sia i designer del brand di Torino sia il club lagunare. La squadra veneta, che si è sbloccata al Castellani di Empoli, ha giocato le ultime tre gare con una maglia senza logo perché, al comma 1 dell'articolo 5 della FIGC, si sottolinea il divieto di avere una doppia esposizione di logo e nome e sulle divise. La spiegazione ufficiale che è arrivata direttamente da Fly Nowhere, specificando che "il Venezia gioca senza logo perché i kit sono stati progettati e disegnati lo scorso anno e adattati ai regolamenti della Serie B; ci vogliono mesi per realizzarli ed è impossibile fare previsioni. Questo è lo sfortunato risultato di una promozione senza aver avuto tempo per cambiare i piani".

 

Galatasaray: questioni di maniche

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Altro caso estremo arriva dalla Turchia, dove Nike e il Galatasaray sono state costrette a modificare in parte il design della prima maglia da gioco. Lanciato inizialmente con una diagonale come elemento principale del pattern, il kit ha subito una modifica nelle ultime settimane perché, stando a quanto riportato nell'UEFA Equipment Regulations, la maglia rientra nelle categorie "hooped, banded, striped or checked". Nei casi illustrati sulle normative UEFA, pare rientri anche graficamente la maglia del Gala che, quindi, sarebbe legittimata ad avere colori delle maniche diverse. Il cavillo sta nel fatto che la diagonale si estende fino alla parte inferiore del braccio e non fino alle spalle. Solo nel caso in cui fosse stata lunga, le maniche potevano essere di due colorazioni diverse. La squadra turca, invece, è ora obbligata a giocare con due maniche di colore arancione.

 

AC Milan: lettering, logo e pattern

La regola che impedisce al Venezia di giocare con il logo è la stessa che si potrebbe applicare al terzo kit del Milan. PUMA ha scelto il nuovo template probabilmente non considerando tutte le regole riguardo le maglie di ogni campionato. In Serie A, dove è vietata la ripetizione di logo e nome sulla maglia, è probabile che la Lega sia chiamata ad intervenire nuovamente per o eliminare i loghi dal pattern dei Rossoneri o per rimuovere il lettering "AC Milan" dal box centrale. Il problema più grande è lo scomodo precedente che c'è con l'AS Roma e la Samp. Nella stagione 2019-20, il club della capitale ha indossato sulla terza maglia sia il Lupetto di Gratton sia il logo attuale della società; stesso ragionamento per i blucerchiati che da diversi anni utilizzano il doppio logo (il crest classico e la croce di San Giorgio). Solo vivendo di capirà se il Milan rientrerà nel gruppo del Venezia o nel gruppo delle eccezioni.

 

Edizione nazionali: Cina, Ucraina e Macedonia del Nord

La bonus track è dedicata alle nazionali che nell'ultimo anno hanno avuto problemi con le divise. In ordine cronologico, la Cina ha lanciato le nuove maglie Nike nel marzo del 2020 ma nell'ultima partita (vinta 7-0 contro il Guam) c'è una modifica sostanziale ad un dettaglio del kit: via il logo della federazione cinese e dentro la bandiera della nazione. Una scelta che ha fatto molto discutere e che è ancora avvolta in un alone di mistero. Spostandoci nell'Est Europa, agli ultimi Europei sia l'Ucraina che la Macedonia del Nord hanno cambiato. La nazionale allenata da Andri Ševčenko, per via di una frase - "Gloria ai nostri eroi" - presente nel colletto ha dovuto cambiare maglia. Il verso, denunciato dalla Russia, fa parte un canto patriottico utilizzato durante la rivolta popolare anti russa a Maidan nel 2014, quando Viktor Yanukovich fu cacciato dall'Ucraina. Dulcis in fundo, la strana storia del kit che Joma ha prodotto per la nazionale macedone in occasione della prima storica apparizione alla fase finale di un europeo: dopo appena un giorno dalla release delle nuove maglie, i tifosi macedoni hanno protestato così a gran voce contro la Federazione per aver accettato maglie granata e non rosse come vuole la tradizione del Paese che il presidente Muamed Sejdini è stato costretto a formalizzare la richiesta alla UEFA per ristabilire le divise del 2016.