Vedi tutti

Kyrie Irving ha detto che le Kyrie 8 fanno schifo

Accusando Nike di voler commercializzare le sue signature sneaker senza il suo ok

Kyrie Irving ha detto che le Kyrie 8 fanno schifo Accusando Nike di voler commercializzare le sue signature sneaker senza il suo ok

La trasformazione spirituale di Kyrie Irving sembra aver dato vita ad una nuova personalità e non ad un nuovo giocatore. Se da un lato la point guard dei Brooklyn Nets resta nei primi dieci migliori giocatori NBA, dall'altro le sue uscite fuori dal campo sono spesso oggetto di critiche. L'ultimo episodio risale a qualche ora fa, quando via Instagram ha letteralmente demolito l'operato di Nike - suo sponsor dal 2014 - dopo aver visto le Kyrie 8, l'ultima serie di signature shoes del giocatore. La linea di Kyrie è una delle più vendute da Nike, ma stavolta qualcosa è andato storto: Irving ha espressamente denunciato il fatto di non essere mai stato coinvolto nel processo di progettazione della scarpa e ha aggiunto che le nuove scarpe "fanno schifo" e "sono spazzatura":

"Non ho nulla a che fare con il design e il marketing delle Kyrie 8, secondo me fanno schifo! Non ho assolutamente nulla a che fare con queste scarpe! Nike vuole metterle in vendita senza il mio ok, indipendentemente dal mio parere. Quindi mi scuso in anticipo con gli appassionati di sneakers e i supporter del brand KAI11"

La release delle scarpe è prevista per l'inizio della prossima stagione, ma a questo punto è lecito chiedersi come evolverà questa paradossale situazione di totale disaccordo tra brand e giocatore sponsorizzato. L'iter standard che porta al lancio di una signature shoes prevede un lavoro a stretto contatto tra un team di Nike (formato da designer e progettisti) e il giocatore stesso che fornisce feedback sia sulla creatività che sulla vestibilità della scarpa. Per le Kyrie 8, stando a quanto sostiene Irving, non è andata così.

L'opzione "annullamento" non è da escludere, ma comporterebbe una perdita grave per uno dei top-seller di Nike. Ricominciare da zero sarebbe un danno all'immagine dell'azienda che ha fatto trapelare già le prime immagini della punta di diamante della collezione dedicata al playmaker dei Brooklyn Nets. Ci sono anche da considerare tutti i tempi di produzione che ha una scarpa del genere, con degli step fondamentali che non possono essere accelerati. Allungare i tempi equivale a far slittare l'uscita e questo potrebbe equivalere anche ad una perdita economica per il brand.

Il lato della nuova personalità di Irving che da qualche anno ha iniziato a combattere contro i grandi brand che per certi versi non si preoccupano delle condizioni di chi ha realmente bisogno di aiuto fa da contraltare ad una parte che invece vede Kyrie come uno dei giocatori che più investe in opere umanitarie e in beneficenza. Simultaneamente alla polemica nata per le Kyrie 8, Paani Project ha reso pubblico il contributo del sette volte All-Star per la comunità del Tharparkar, un distretto della provincia pakistana del Sindh. Questa zona è una delle parti più povere di uno dei Paesi più poveri del mondo che ha sofferto di siccità per 17 anni consecutivi e si stima che l'87% dei suoi 1.6 milioni di persone viva al di sotto della soglia di povertà. L'intervento di Irving è stato sollecitato - ad aprile - da un tifoso che su Twitter ha chiesto alla stella NBA di prendere parte al Progetto Paani, una ONG con sede nel Michigan con radici pakistane che cerca di migliorare le risorse idriche del Paese. La KAI Family Foundation di Irving si è subito mobilitata per installare un impianto idrico a energia solare che servirà 1000 abitanti del villaggio, ma anche altre necessità a energia solare come l’energia elettrica per l’illuminazione e ventilatori nelle scuole e nella moschee locali.