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Cosa sta succedendo con le nuove maglie del Napoli?

C'entra Zeus, le vecchie divise Kappa e il ritardo nell'autoproduzione delle nuove maglie firmate EA7

Cosa sta succedendo con le nuove maglie del Napoli? C'entra Zeus, le vecchie divise Kappa e il ritardo nell'autoproduzione delle nuove maglie firmate EA7

Era fine aprile quando il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis annunciava trionfante che per la stagione 2021-22 il club partenopeo avrebbe autoprodotto le divise con il design di EA7 di Giorgio Armani. A distanza di due mesi - e soprattutto ad appena un mese dall'inizio del campionato - giocatori e staff impegnati nel ritiro di Dimaro non hanno ancora indossato nulla della nuova linea. Al momento il Napoli ha deciso di metterci una toppa, in tutti i sensi: le divise sociali sono le stesse dello scorso anno, mentre Kimbo - che non sarà più sponsor degli Azzurri - è stato coperto con una patch "SSC Napoli" su tutto il materiale (polo, casacche, maglie da allenamento e da gioco). Anche nella prima amichevole contro la Bassa Anaunia, l'unica novità è stata l'assenza di Kimbo.

ADL ha affidato la produzione delle nuove divise a Onis Swiss - anticipando la fine del contratto con Kappa di un anno - ha ammesso la colpa nel ritardo che però oggi sta creando una discreta confusione sull'immagine della squadra: il Napoli continua ad indossare Kappa, ha ordinato del materiale da Zeus e sul web continuano a circolare mock-up delle nuove divise.

In un'intervista alla radio ufficiale del Napoli, De Laurentiis ha dichiarato che "il materiale e le maglie arriveranno il 20 agosto e avranno il logo EA7, ma siamo in grande ritardo e solo a Castel di Sangro potremo presentare le nuove divise" a testimonianza del fatto che l'autoproduzione - o quantomeno l'iter di un nuovo processo creativo e di produzione - non è una passeggiata. Serve a poco, se non ad aumentare la propria eccentrica e spesso insopportabile dialettica, aggiungere che "le maglie verranno prodotte in Italia, Cina, Bangladesh, Pakistan e Turchia". Il percorso che inizia con dei concept e culmina nella produzione ha una durata media di circa diciotto mesi e bruciare le tappe, come sta provando a fare il Napoli, è molto rischioso considerando anche le norme che la Serie A richiede sia a livello di tempistiche che a livello di validazione del modello proposto.

Il giorno X indicato dal presidente del Napoli anticipa di appena due giorni l'esordio in campionato dei partenopei, che ospiteranno il Venezia fresco di nuovo sponsor (Kappa, guarda caso). È proprio al brand di Torino che ADL pare abbia chiesto una deroga di due mesi, coprendo così luglio e agosto e cercando di evitare grane legali che potevano essere mosse contro l'SSC Napoli. Non c'è certezza sull'esito della richiesta, ma nel frattempo, in quella che è già un'odissea, su Twitter alcuni tifosi presenti a Dimaro hanno fotografato degli scatoloni che sono arrivati da Zeus per tamponare la situazione di emergenza. Si tratta di materiale non brandizzato che mostra solo il logo del Napoli e i due sponsor di maglia (MSC e Lete). I giocatori ieri hanno già indossato gli item e alcuni account social - come @TutelaMagliaNA - hanno individuato accessori che appartengono proprio al brand campano.

A chiudere il calvario del Napoli c'è il merchandising del club, in vendita all'interno del ritiro. Nonostante il contratto con Kappa sia stato chiuso il 30 giugno 2021, la vendita delle maglie e delle collezioni prodotte lo scorso anno continua. In tutto questo paradossale scenario, i giocatori e Mister Spalletti "sdrammatizzano" allenandosi con delle casacche speciali con scritte che riprendono l'ormai famoso coro "Sarò con te e tu non devi mollare".

Se da un lato l'autoproduzione è una strada che potrebbe portare ad un club maggiori ricavi, dall'altro è un processo lungo che richiede attenzione e la massima organizzazione. Esistono tempi tecnici per avviare una produzione ex novo e tempi legali che obbligano una società a muoversi con il giusto anticipo. Il Napoli non ha ancora dimostrato di essere all'altezza di un'avventura così importante. E sono anche già partiti i troll, non solo rivolti al Napoli. Il Celta Vigo ha lanciato la nuova maglia adidas e con un'operazione di guerrilla marketing ha installato a Napoli, Roma e Manchester cartelloni pubblicitari in cui si dice che l'azzurro della squadra galiziana è più bello di quello dei partenopei, dei romani e degli inglesi. Ci vorrebbe la controprova, ma bisogna aspettare il 20 agosto.