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Le migliori e peggiori maglie verdi della Serie A

Tutto quello che ci perderemo ma anche che ci lasceremo alle spalle dalla stagione 2022-23

Le migliori e peggiori maglie verdi della Serie A Tutto quello che ci perderemo ma anche che ci lasceremo alle spalle dalla stagione 2022-23

"Dalla stagione 2022-23 è vietato l'utilizzo di divise da gioco di colore verde per i calciatori di movimento". Così la Lega Serie A in comunicato pubblicato nella giornata di ieri ha bandito ufficialmente il colore verde per le seconde e terze maglie dai campi da gioco. Nessun problema dunque per Sassuolo o Avellino, qualora dovesse raggiungere la massima serie. I grafici dall'anno prossimo potranno eliminare una palette di colori che negli anni ci ha fatto sognare ma a volte anche rabbrividire. Il problema è solamente televisivo e non estetico, si vuole evitare che il colore delle divise sia troppo simile a quello del campo e di conseguenza che il telespettatore si confonda.

Questa limitazione non è valida per i portieri che continueranno ad indossare le loro classiche divise verdi senza nessun tipo di problema. Negli anni ne abbiamo viste di ogni, così abbiamo stilato una lista delle migliori e peggiori maglie verdi della Serie A, per capire tutto ciò che ci perderemo ma anche ci lasceremo alle spalle dalla stagione 2022-23.

TOP 3: Milan, Juventus e Torino

Nel 2015 in casa Milan la rivoluzione sportiva passava anche da quella estetica con adidas capace di confezione una maglia verde scuro seguita dal giallo delle three stripes e dell’orlo delle maniche. Un colore insolito per la squadra meneghina. Un vero e proprio azzardo esteticamente riuscito, ma si sa la terza maglia non segue quasi mai logiche ben precise. La Juventus invece nella sua storia ha avuto più maglie verdi, da Nike passando ad adidas, più brand hanno riproposto questa colorway. Quella in foto e che sicuramente non è passata inosservata, grazie anche al colore fluo, è stata utilizzata nel 2014 e realizzata da Nike. Un modello semplice ma comunque elegante utilizzato perlopiù in Champions League che nel nostro campionato, ma che non rivedremo più.

Ad un anno di distanza dalla tragedia aerea che coinvolse la Chapecoense, il Torino ha voluto omaggiare il club brasiliano con un’inedita maglia verde. Una versione impossibile da dimenticare sia per il suo significato sia per la scelta del toro stilizzato in verde più chiaro rispetto a quello della maglietta. All’interno del colletto c’è la scritta “Uniti dal destino”, a ricordare anche la tragedia di Superga del 1949. Altro dettaglio vincente della maglia sono sicuramente sponsor e stampa di nomi e numeri sempre in verde, mentre lo stemma del club mantiene i suoi colori originali.

FLOP 3: Lazio, Crotone e Atalanta

Ma ci sono anche maglie verdi assolutamente da dimenticare, non tutti sono esteticamente da cestinare ma vista la storia, la tradizione e lo stile a cui hanno abituato i tifosi, era lecito aspettarsi qualcosa in più soprattutto perché si parla sempre di maglie alternative che non devono sottostare a nessuna particolare regola. La maglia dell'Atalanta è una di queste, rilasciata prima delle festività natalizie nel 2019, da notare lo skyline della città accompagnato da un albero di Natale e il logo della Dea rappresentata nell'atto di correre, elementi che non convincono fino in fondo.
Anche quella del Crotone di questa stagione è sicuramente una di quelle magliette che non hanno spiccato, con un verde scuro abbinato ad una rosa quasi fluo che non si abbina proprio bene. Altro elemento che appesantisce ulteriormente la maglietta è sicuramente il pattern, molto scuro che crea un effetto ombra nella maglia. 

 
Altra maglia di questa stagione a non convincere pienamente è quella della Lazio in una colorazione fluo. Una scelta cromatica di sicuro impatto per la maglia da trasferta, ma la scelta di Macron di proporre il verde fluo abbinato a inserti celesti non è stata accolta bene in generale da tifosi e non. Altro dettaglio quasi impercettibile e che non convince molto è la banda diagonale tono su tono che attraversa la maglia, in cui nella parte inferiore è possibile notare lo stemma della Lazio. Una scelta quella della società capitolina tutt'altro che eccellente e che non ha nessun legame con la squadra o la città.