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U.S. Soccer cambia logo per il Pride Month

La federazione USA dopo i problemi degli scorsi anni si schiera in sostegno della comunità LGBTQIA

U.S. Soccer cambia logo per il Pride Month La federazione USA dopo i problemi degli scorsi anni si schiera in sostegno della comunità LGBTQIA

A giugno ogni anno dal 1970 le piazze e le strade di tutto il mondo si popolano di persone per prendere parte alle iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche legate alla comunità LGBTQIA. Molte federazioni ma anche club hanno deciso di prendere posizione e schierarsi dalla parte dei diritti civili, per un mondo senza barriere, dove tutti si sentano liberi. L'ultima in ordine di tempo a promuovere l'inclusività nello sport è la nazionale di calcio americana sia femminile che maschile.

La federazione ha modificato temporaneamente il logo, numeri e fascia da capitano con i colori della comunità LGBTQIA con l’intento di celebrare il ricordo dei Moti di Stonewall. Un evento significativo, giustificato dal clima omofobo dell’epoca, che ha scosso e cambiato l'intera nazione. La nazionale maschile ha già indossato la maglia del Pride Month contro il Costa Rica, mentre quella femminile l'ha già utilizzata contro Portogallo e Giamaica.

Una celebrazione dei diritti da parte della federazione americana che non sembra però essere coerente con quando successo nel recente passato, visti i problemi risalenti a circa un anno fa. Vennero trovati infatti dei documenti giudiziari che hanno rivelato alcuni degli argomenti su cui la Federazione si basava per argomentare come le giocatrici non meritano la stessa paga degli uomini. Tra le affermazioni si parla di "differenze biologiche" che si dice provino che la squadra maschile "richiede un livello più alto di abilità" e che "il lavoro di una squadra maschile ha più responsabilità all'interno del calcio degli Stati Uniti rispetto al lavoro di una femminile". Ma le beghe non finiscono di certo qui. Due anni fa Megan Rapinoe, capitana della nazionale, mantenendo fede alla sua presa di posizione contro ogni discriminazione si rifiutava di cantare l'inno in seguito ad alcune rivedibili dichiarazioni, proprio su questo tema, di Trump. Questioni delicate e complesse, per adesso il team USA risponde sul campo cambiando numeri e logo.