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Perché la maglia della Nazionale è azzurra?

C'entrano i Savoia, una crociata e la complicata storia italiana

Perché la maglia della Nazionale è azzurra? C'entrano i Savoia, una crociata e la complicata storia italiana

Sono pochissimi i casi in cui la nazionale italiana ha giocato indossando altri colori diversi dall’azzurro. La maglia verde, ispirata al Rinascimento, presentata un anno e mezzo fa che tanto ha diviso l’opinione pubblica ne è una prova. Una maglia arrivata in uno dei momenti più difficile della nostra storia sportiva, pensata per infondere una speranza che però ha avuto l'effetto collaterale di risvegliare il tradizionalismo italiano quando si parla di maglie da calcio con il pubblico che chiedeva a gran voce il ritorno del classico azzurro. Nonostante l'azzurro sia ormai entrato nell'immaginario collettivo dello sport mondiale e gli atleti che rappresentano il Paese sono chiamati Azzurri, guardando le prime partite di EURO2020 ci si rende conto di quanto sia un'eccezione: siamo una delle pochissime nazionali il cui colore non è presente nella palette della bandiera. L'origine dell'azzurro - o meglio del Blu Savoia - affonda le sue radici nel Regno d'Italia e nello stemma della famiglia reggente, i Savoia

Secondo una ricostruzione storica, l'origine del colore sembra risalire al 1366 quando Amedeo VI di Savoia prima di partire per una crociata volle sua nave ammiraglia che guidava la flotta verso la Gerusalemme una bandiera azzurra accanto allo stemma rosso-crociato dei Savoia. L'azzurro nell'immaginario cattolico è uno dei colori di Maria, che nelle immagini sacre viene spesso ritratta con uno zendado azzurro. Il colore fu poi gradualmente inserito nei vessilli sabaudi fino ad essere inserito nel 1848 nella bandiera del Regno d'Italia. Nonostante la scomparsa dalla bandiera, l'azzurro sopravvisse anche in maniera abbastanza sorprendente alla fine della Monarchia nel 1946. Oggi oltre a rappresentare l'Italia sportiva è presente anche nelle bandiere della regione Piemonte, in quella della Liguria e nello stemma della città di Torino. 

Il primo uso dell'Azzurro Savoia in ambito sportivo risale al 6 gennaio 1911, quando la nazionale di calcio affrontò a Milano l'Ungheria nella sua terza partita ufficiale. Nelle sua prima partita la Nazionale, giocata contro la Francia, si presentò con una maglia bianca, proprio perché non si era ancora raggiunto un accordo comune sulla colorazione da utilizzare. Giusto per dovere di cronaca e non per rivalità, ci mancherebbe, quella partita l’Italia vinse appena 6-2. Successivamente ci furono altri periodi in cui la maglia azzurra fu sostituita - la parentesi più lunga fu durante il fascismo, durante il quale la Nazionale giocò con una divisa nera - e diverse varianti, ma il blu rimase il principale colore sportivo italiano. 

A livello tecnico tuttavia non esiste una codifica cromatica univoca delle maglie azzurre, tanto che le divise delle varie nazionali hanno cambiato varie gradazioni. Secondo il Sistema numerico esadecimale, il Blu Savoia classico è identificato con il codice #007CC3 mentre nel sistema Spazio colore sRGB le coordinate del colore corrispondono a (0; 124; 195)

L'azzurro ci accompagna da sempre, e lo farà anche in questi europei, anche se l’Italia ha esordito, contro la Turchia, con la nuova maglia bianca realizzata da PUMA. Dalle più grandi vittorie alle sconfitte, l’azzurro ha resistito anche al passaggio dalla monarchia alla democrazia, un colore che da oltre 100 anni rappresenta l'Italia.