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L’estetica senza tempo dei New York Metrostars

Lo stile degli anni ‘90 nelle migliori maglie della squadra di NY

L’estetica senza tempo dei New York Metrostars Lo stile degli anni ‘90 nelle migliori maglie della squadra di NY

Se da un lato è impossibile definire con poche parole la storia di una squadra, dall'altro c'è sempre l’eccezione che conferma la regola. Questa eccezione si chiama Metrostars, la squadra più cool della MLS nel primo decennio di vita della lega americana. Sì perché il club di Harrison, nel New Jersey, e la sua storia si riassumono in una semplice frase: "The best kits, but the worst teams". I risultati dal 1996 al 2006 non sono mai stati all’altezza della bellezza delle maglie che negli anni hanno indossato Donadoni, Djorkaeff, Meola e Matthäus. Ma l'estetica Metrostars è ancora oggi un punto fermo nel'’immaginario calcistico americano, segnando standard che ancora oggi sono difficili da raggiungere. La vita della squadra newyorchese è durata solo 10 anni, ma è come se fossero 50 per il carico di significati culturali e sportivi che ha generato.

 

La storia

Visto che va di moda il termine "club fondatori", i New Jersey/New York Metrostars sono stati tra i padri fondatori della Major League Soccer, che apre i battenti ufficialmente nel 1996. I primi proprietari, John Kluge e Stuart Subotnick, scelsero "Empire Soccer Club" come nome, ma cambiarono presto idea scegliendo "Metrostars" visto che la media company di proprietà di Kluge si chiamava Metromedia. La squadra del ‘96 è considerata una delle più forti, con Roberto Donadoni e Nicola Caricola come italiani chiamati ad illuminare il soccer americano.

L'esordio arriva il 13 aprile 1996 a Pasadena contro i Galaxy, in un Rose Bowl ancora tirato a lucido dopo USA94. Quasi 70 mila persone per la prima storica giornata di MLS, una partita che assomiglia più a un presagio di sventura che ad una festa per i Metrostars. Se ad Harrison ancora oggi si pronuncia "The Curse of Caricola", tutti sanno di cosa si parla e la leggenda inizia proprio dall’esordio in California. Uno sfortunato autogol di Caricola - ex campione d’Europa con la Juve del 1984 - vale la vittoria dei Galaxy nell'opening match e nella prima partita in casa dei Metrostars al Giants Stadium arriva un'altra sconfitta a 15'' dalla fine con un’altra autorete di Caricola. Quei due momenti sono considerati da molti "la maledizione di Caricola", quella che non permetterà mai ai Metrostars di vincere un titolo MLS.

Nel 1998 la diatriba New York vs New Jersey inizia a diventare pesante e la società decide di eliminare la "localizzazione" dal nome. Dalla terza stagione, quindi, sarà solo Metrostars, creando un unicuum nella storia dello sport professionistico americano. La storia finisce nel 2006, quando Red Bull compra la franchigia per un valore poco superiore ai 30 milioni di dollari e prendendo possesso della cultura che in 10 anni tifosi e giocatori hanno contribuito a creare.

 

Estetica Metrostars

L’estetica calcistica degli anni '90 trova nei mondiali USA una pietra miliare imprescindibile per la sua evoluzione e, nel loro piccolo, le squadre americane hanno contribuito a renderla speciale. I Metrostars nel '96 scelsero il rosso e il nero, con qualche nota di arancio per completare una palette unica nello scenario MLS di allora.

Senza essere sotto l'egemonia di un unico marchio che produce maglie, le squadre di MLS hanno spesso indossato maglie incredibili. Brand come Nike e Reebok hanno utilizzato la MLS come laboratorio sperimentale per poi esportare i modelli di successo in tutto il mondo e alcuni di questi sono diventati leggendari. L'estetica Metrostars racchiude tutta la frenesia dei ritmi newyorchesi, un modo di vivere quasi elettrico che caratterizza il logotipo sempre presente dal '96 al 2006. I template delle maglie cavalcano il "design elettrico" scelto dalla società, uno stile che renderà iconica ogni maglia con lo Swoosh che vestiranno i Metrostars.

 

Logo Evolution

All'interno del quadro generale dell'estetica della franchigia del NJ si inserisce anche il logo, una chiara rappresentazione di New York in puro stile anni '90. La "M" è ancora una volta elettrica e segue la scia del logotipo che fungerà da jersey sponsor, mentre nella parte superiore c’è lo skyline di NY con i suoi grattacieli. Completa il tutto la scritta per esteso del nome della squadra, che resterà l’unica superstite dopo il cambio del 2002. 7 anni dopo la fondazione, il primo rebranding porterà i Metrostars verso un crest più vicino all’idea europea di logo con uno scudetto diviso in 4 sezioni: nei quadranti superiori c’è una stella (sinistra) e le strisce rosso-nere (destra), mentre in quelli inferiori c’è un riquadro tutto rosso (sinistra) e un altro nero con il simbolo di un pallone (destra).

Best kits

Il miglior biglietto da visita dei Metrostars sono le maglie da gioco. Nike ha prodotto tutte le jersey del club fino al 2005, dando vita a modelli leggendari. Il viaggio inizia con la maglia inaugurale del 1996 in versione away indossata da Roberto Donadoni, con un template che esalta l’alternanza del bianco e del nero e che si sposa alla perfezione con l'electric design dei Metrostars. Ma saranno le strisce che caratterizzeranno i migliori kit della squadra, come la favolosa versione home del 1998 - a mani basse la miglior rappresentazione dell'estetica calcistica degli anni '90 negli USA. Ma grandi esempi passano anche per l’innovazione del 2005, l'ultima maglia dei Metrostars realizzata con il template T90. In mezzo ci sono gemme di rara bellezza: dalla away bianca del 1998 con un armonioso utilizzo dell'arancio alla home che indosserà Matthaüs nel 2000 con 3 bande verticali uniche. Una menzione speciale la merita la alternative jersey del '96, quella che ESPN ha definito "the infamous Nike template" per via del suo design a zig zag che indosseranno i San Jose Clash, i Los Angeles Galaxy e ovviamente i New York/New Jersey Metrostars.


Il passaggio da Metrostars a New York Red Bulls ha portato gioie (come la prima del 2013) e campioni (Henry, Marquez, Cahill, Wright-Phillips), ma ha tolto tanto dell’estetica degli inizi. Nella collezione lanciata dalle franchigie MLS per i 25 anni dalla fondazione c’è tanta storia e tanto heritage. Tutti hanno ripreso i gloriosi giorni della stagione inaugurale, tranne i Red Bulls New York. Ed è il momento di riportare in auge il patrimonio estetico dei Metrostars