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È in arrivo un documentario su Adriano

La storia dell'Imperatore nerazzurro presto sui vostri schermi

È in arrivo un documentario su Adriano La storia dell'Imperatore nerazzurro presto sui vostri schermi

Nell'aprile del 2019, Adriano Leite Ribeiro annunciava un documentario sulla sua vita ma da allora nulla è stato pubblicato. Ma al Virtual Natpe di Miami, la ViacomCBS International Studios (VIS) ha mostrato in anteprima strategie e programmazioni future e tra queste spicca un titolo su tutti: "Adriano The Emperor". L'imperatore avrà dunque un documentario che narri le gesta di uno dei giocatori più devastanti della storia della Serie A, uno dei primi prototipi di attaccanti 2.0 che univano talento, forza fisica e doti tecniche. 

L’obiettivo del broadcaster è quello di realizzare documentari e film pensati principalmente per una fruizione in streaming. Nella nota del gruppo televisivo si intende chiaramente che l’Italia rappresenta un bacino di creatività e uno spazio di opportunità per investimenti locali in progetti originali.

Al momento non si conoscono dettagli sulla produzione e su una ipotetica data d'uscita, tenendo col fiato sospeso i tifosi nerazzurri ma anche quelli di Fiorentina, Parma e Roma. Adriano arriva in Italia nel 2001 grazie ad un'intuizione di Massimo Moratti. Esordisce in Seria A il 9 settembre a Parma - squadra per la quale giocherà dal 2002 al 2004 - ma il suo primo gol (partita) arriva contro il Venezia. Vestirà anche la maglia Viola, in una stagione sfortunata che portò alla retrocessione della Fiorentina. Nel 2004 rientra all'Inter e, complice anche l'assenza dei senatori difficili da scavalcare nelle gerarchie di inizio millennio, si impone come dominatore dell'area: gioca 177 partite con i Nerazzurri e segnerà 74 gol con 27 assist. Ha giocato al fianco di Vieri, Recoba, Martins, Ibrahimovic, Cruz, Crespo, tra i più importanti attaccanti della storia del club.

Le tre parentesi con l'Inter rappresentano gran parte della carriera di Hulk - soprannominato così dopo l'incredibile gol contro l'Udinese del 2004 - ma nei 16 di attività ci sono anche Flamengo, San Paolo, Corinthians, Atletico Paranaense, Miami United e Roma. Non è stata, però una carriera fatta solo di alti. Nel 2004 muore papà Almir (44 anni) in seguito alle conseguenze di una sparatoria in cui rimase coinvolto anni prima. Questo dolore e questo vuoto farà sprofondare a più riprese Adriano nell'alcol e sarà causa di tormento sia in campo che fuori. Nel 2018 ha dichiarato di essersi più volte presentato ubriaco agli allenamenti dell'Inter, per via di uno stato depressivo che stava per compromettere la sua salute mentale. Dopo essersi ripreso, ricade in tentazioni non proprio lecite: viene indagato nell'autunno 2014 per il presunto coinvolgimento in un traffico di sostanze stupefacenti. Non fu mai condannato, ma le foto che circolavano all'epoca raccontavano di un Imperatore completamente fuori controllo. 

Si rituffa nel calcio, prova a riprendere la retta via ma quando è costretto a dire basta al calcio giocato, dopo aver incantato anche con la Seleçao, ritorna nelle favelas in cui è nato ma non sarà un momento felicissimo. Torna alla vita da strada, con tutto ciò che ne consegue. Ricade ma si rialza ancora e anche grazie al suo incredibile account Instagram sappiamo che oggi è un uomo diverso, lontano parente di quello di 5-10 anni fa. È oggi il direttore commerciale di adidas Football Brasil, lui che ha sempre indossato lo swoosh in campo.