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La storia delle trophy case Louis Vuitton

Il monogram della maison francese sulle custodie delle coppe sportive più importanti del mondo

La storia delle trophy case Louis Vuitton Il monogram della maison francese sulle custodie delle coppe sportive più importanti del mondo

Il rapporto tra sport e brand di lusso può avere sfumature molto diverse. Una di queste riguarda i trofei più importanti e il loro packaging, sempre più importante a livello visual e sempre più determinante a livello di business. Trasportare oggetti di valore e farlo con stile è un'impresa quasi impossibile: solo chi è specializzato nel settore riesce a realizzare qualcosa di veramente speciale. E se è vero che, nel nel lontano 1837, il primo impiego di Louis Vuitton fu come apprendista per il fabbricante di valigie Monsieur Marechal, allora si può capire chi può occuparsi di tutto ciò.

Louis Vuitton ha sempre avuto un occhio di riguardo per lo sport e know-how della maison di Asnières è servita negli ultimi 10 anni a realizzare delle incredibili trophy case, custodie create ad hoc per accompagnare i trofei più importanti dello sport: il Larry O'Brien Trophy, la Coppa del Mondo di calcio, la Coppa dei Moschettieri e persino il premio più ambito per ch ama League of Legends.

 

FIFA World Cup 2010, 2014, 2018

Non si può che iniziare dal trofeo calcistico più ambito: la Coppa del Mondo in oro massiccio 18 carati. Creata rigorosamente a mano dai migliori artigiani dei laboratori di Asnières, la travel case con il monogramma più famoso è stato commissionato dalla FIFA per gli ultimi 3 mondiali. Portato sull’erba di Johannesburg l’11 luglio 2010 da Fabio Cannavaro – compito ingrato visto il risultato degli Azzurri – fa il suo esordio nella versione più classica. Trascorrono 4 anni e una versione molto simile passa dalle mani di Gisele Bündchen a quelle di Lahm dopo l’1-0 conto l’Argentina. La versione "russa" mostra delle sostanziali differenze: non è più in pelle ma in titanio, con il monogramma inciso al laser. Il palcoscenico principale è lo stadio Luzhniki di Mosca, dove Philipp Lahm e Natalia Vodianova hanno portato l’ultima versione della trophy case in campo. Nel 2018 Louis Vuitton ha anche prodotto un baule che contiene 13 riedizioni dei palloni da calcio ufficiali adidas, utilizzati nelle competizioni dal 1970 al 2018.

 

 

French Open - Roland Garros 2017

Dall’erba alla terra rossa, con la trophy case si sdoppia. La maison francese, in occasione del Roland Garros del 2017 ha infatti creato ben due bagagli speciali: la Musketeers' Cup (Coppa dei Moschettieri) per la categoria maschile e la Suzanne Lenglen Cup per la categoria femminile. Il tocco di classe firmato Louis Vuitton è la scelta degli interni, ispirati chiaramente dalla superficie da gioco del torneo, la preferita di Rafa Nadal che domina dall’alto dei suoi 13 trofei alzati al Court Philippe Chatrier. Per l'occasione, Louis Vuitton ha scelto come madrina del torneo Nicole Kidman

 

 

NBA Larry O'Brien Trophy 2020

Anche se è una delle leghe più avanzate al mondo, la NBA è solo l’ultima ad entrare in contatto con Louis Vuitton. Il 2020 ha regalato una delle capsule sportive più belle del brand del gruppo LVMH e come punta di diamante di questa collezione – presentata anche con una digital experience da sogno al Madison Square Garden di NYC -  c’è proprio la trophy case dl Larry O’Brien Trophy. Dalle idee creative di Virgil Abloh è nata anche LV x NBA Trunk, un baule-guardaroba a doppia anta con interni in blu e rosso che può contenere fino a 14 paia di scarpe. I Lakers hanno avuto l'onore di portare a casa il primo travel case LV della storia NBA.

 

League of Legends 2019

Trovare gli eSports all’interno di questa lista è incredibile e allo stesso tempo ovvio. La spinta pioneristica che caratterizza le produzioni Louis Vuitton hanno naturalmente spinto il marchio ad affacciarsi in un mondo che cresce rapidamente. Nel 2019 da Asnières è stata sfornata la trophy case destinata ai Worlds, ovvero sia il campionato mondiale di League of Legends. La lavorazione ha richiesto 900 ore e ha coinvolto 25 persone con diverse skills, suddivise in manifattura tradizionali e tecnici in grado di installare componenti high-tech. Sui lati della case, infatti, ci sono 5 schermi LED ultra potenti che fungono da rivestimento dei pannelli. Per chiudere il cerchio, i tecnici hanno inserito un meccanismo su misura per consentire l'apertura e la chiusura automatica dei pannelli. Il futuro è qui e Louis Vuitton vuole esserci, come sempre.

 

 

America's Cup 2015, 2017

Louis Vuitton collabora con l'America's Cup da più di cento anni, ma è stato solo nel 2015 che il brand ha deciso di creare una "custodia" adatta e su misura per la Auld Mug, uno dei trofei più antichi del mondo. Realizzata nello stile iconico del marchio, la trophy case è realizzata con la solita colorazione in marrone e oro, con dettagli rifiniti in ottone. Nel 2017 LV ha raddoppiato il proprio impegno, diventando sempre più parte integrante del torneo grazie ai Challenger Playoff, per i quali è stata realizzata una case ad hoc.

 

Davis Cup 2019

La Coppa Davis – il mondiale di tennis maschile - 2019 è stata entusiasmante fino alle fasi finali, quando la Spagna, padrona di casa, di Rafa Nadal è riuscita ad imporsi sul Canada di Félix Auger-Aliassime. Il trofeo è stato consegnato per la prima volta all’interno di un baule decisamente particolare: con una forma circolare, la trophy case ha una gigantesca base la cui parte superiore si apre per mostrare una delle coppe più antiche del mondo del tennis. Ricoperta dall'iconica tela Monogram Mocassar, presenta ricchi dettagli in pelle, serrature in palladio e ottone, così come il logo della Davis Cup stampato all'interno del rivestimento.

 

 

Rugby World Cup - Webb Ellis Cup 2015

Dopo calcio, basket, tennis, e vela, è il momento del rugby, lo sport nobile per eccellenza. Nel 2015 a Louis Vuitton è stata commissionata la realizzazione di una speciale trophy case per la Webb Ellis Cup, il trofeo che si assegna alla squadra che vince il mondiale di rugby. Disputata il 31 ottobre 2015 a Twickenham, davanti a più di 80.000 persone, Nuova Zelanda e Australia hanno lottato per portare a casa il premio più importante. La custodia si apre frontalmente e verso alto, in moda da poter rimuovere facilmente il trofeo.

 

 

Oltre a queste sette maestose opere, l'Automobile Club de l'Ouest (ACO) che organizza ogni anno la 24 Ore di Le Mans commissionò nel 2013 - anno del 90esimo anniversario della gara - una speciale custodia per il gigantesco trofeo. La maison francese accettò l'incarico e, sotto la solita supervisione per gli ordini speciali di Patrick-Louis Vuitton, realizzò l'enorme custodia per una delle coppe sportive più grandi.