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10 stadi brutalisti più belli nel mondo

Ci sono San Siro e tanto Sud America, ma anche la Cambogia

10 stadi brutalisti più belli nel mondo  Ci sono San Siro e tanto Sud America, ma anche la Cambogia
Credits: Antonio Cunazza - Archistadia
Credits: Antonio Cunazza - Archistadia

Il Brutalismo è stato un movimento architettonico nato durante gli anni '50 in Europa, in cui gli architetti concentrarono le nuove costruzioni sull'esposizione dei materiali di costruzione. Le strutture brutaliste divennero evidenti per la gran quantità di cemento in evidenza, senza abbellimenti o vetri, e anzi, cercando di mostrare al massimo la funzionalità di quell'edificio. In Italia, uno degli esempi più iconici di Brutalismo è la Torre Velasca di Milano, costruita nel 1958 dallo studio d'architettura milanese BBPR. 

Gli stadi sono dei progetti architettonici perfetti per questo tipo di architettura, e sono rientrati nel Brutalismo con esempi molto spettacolari, che negli anni però si sono persi. Infatti, per migliorare gli impianti in vista di Europei e Mondiali, molti impianti costruiti durante gli anni '40, '50 e '60 sono stati modernizzati con nuove tecnologie. I risultato è che il loro iconico cemento è stato coperto (o rimpiazzato) da materiali più sostenibili ed evoluti, ridisegnando la figura dello stadio secondo principi postmoderni e scansando le sue venature di tubi, mattoni e calce. Ma di esempi di stadi brutalisti ne sono rimasti in piedi ancora molti, e questi sono i migliori dieci

 

 

Estádio Municipal de Braga

Locazione: Braga, Portogallo 

Anno di inaugurazione: 2002

Architetto: Edoardo Souto de Moura

 

Il Comunale di Braga è forse l'esempio più strano fra quelli di questa classifica. É infatti non solo molto moderno (costruito nel Ventunesimo secolo), ma ha anche una forma bizzarra, atipica per qualsiasi impianto da calcio. Il campo infatti è coperto solo per due lati dalle tribune, che si erigono molto alte solo sui lati lunghi del campo. Gli altri due lati sono rispettivamente il fianco di una montagna e un parco. La struttura a fisarmonica delle tribune è esposta nuda verso l'esterno, lasciando vedere tutto lo scheletro cementifico dello stadio con le file di gradoni e le colonne portanti. Il Financial Times lo ha classificato fra i quattro impianti da gioco più belli da vedere. 

 

Hrazdan Stadium  

Locazione: Erevan, Armenia 

Anno di inaugurazione: 1970

Architetto: Edward Tossunia,  Koryun Hakobyan, Gurgen Musheghyan

 

Come molti edifici dell'Est Europa, lo stadio di Erevan è stato costruito seguendo i principi dell'architettura brutalista, che in quei territori - dal bacino del Mar Nero fino ai Balcani - sono stati un mantra estetico nell'edilizia. Fu Anastas Myiokan, direttore del Consiglio dei Ministri sovietico, che decise di far costruire uno stadio a Erevan, sfruttando la concavità della valle in cui si trova tuttora. Nonostante i lavorid i aggiornamento per seggiolini, tribune stampa e illuminazione, lo stadio ha mantenuto la sua struttura ad anello, e soprattutto i suoi tratti in cemento, visibili anche dalla strada adiacente. 

Estadio Monumental de Lima

Locazione: Lima, Perù 

Anno di inaugurazione: 2000

Architetto: Walter Lavalleja 

 

Il Monumental di Lima, detto anche per la sua forma "Stadio a U", è lo stadio più capiente del Sud America. I suoi settori sono divisi in due strati: uno basso con i seggiolini, uno alto con cabine e sale per guardare la partita. Da fuori, il Monumental sembra una lunga sequenza di appartamenti, un po' Ville Radieuse di Le Corbusier ma con un tocco sudamericano. Lo stadio è considerato uno degli impianti più moderni del Sud America e spica per i suoi imponenti fari per l'illuminazione. Data la sua importante capienza e la conveniente impalcatura delle tribune, lo stadio ha ospitato molti importanti concerti e eventi.

Stadio Giuseppe Meazza 

Locazione: Milano, Italia 

Anno di inaugurazione: 1925

Architetto: Ulisse Stacchini 

 

Credits: Antonio Cunazza - Archistadia
Credits: Antonio Cunazza - Archistadia

Lo Stadio di San Siro è stato ristrutturato e ampliato diverse volte nella sua storia, passando da un'iniziale capienza di 30'000 spettatori negli anni '30 fino ad averne 65'000 negli anni Sessanta e agli 80'000 di oggi. La sequenza di anelli infascia tutto l'impianto ed è, insieme alle torri ai lati per accedere al terzo anello, l'elemento caratterizzante dello stadio. Le sue forme brutaliste si esaltano proprio negli anelli di cemento visibili dall'esterno, come se il Meazza offrisse le sue costole alla visione degli spettatori. 

 

Skopje Arena (Tose Proeski)

Locazione: Skopje, Macedonia 

Anno di inaugurazione: 1947

Architetto: Dragan Krstev, Todorka Mavkova 

 

Intitolato al cantante macedone Toše Proeski, lo stadio di Skopje è stato ristrutturato nel 2009, nell'ambito di una importante sequenza di lavori statali per riorganizzare l'immagine della Macedonia (indipendente dalla Grecia) e la sua internazionalizzazione. Caratteristica fondamentale è la tribuna d'onore, che come altri stadi costruiti con concetti strutturalisti si regge su un'impennata di colonne e scalini. Inizialmente, oltre alla tribuna, c'era solo un piccolo anello circostante lo stadio, mentre adesso sono stati costruiti due anelli che si ricongiungono all'altezza degli spalti centrale. Inoltre, lo skyline delle tribune ha una forma a onda, che segue proprio le grandi arcate di sospensione. Nel 2017, ha ospitato anche la finale di Supercoppa Europea fra Real Madrid e Manchester United e questo ha comportato un ulteriore miglioramento dei servizi dell'impianto.  

 

Estadio Mineirao 

Locazione: Belo Horizonte, Brasile

Anno di inaugurazione: 1965

Architetto: E. Mendes Guimaraes, Caspar Garreto

 

Questo stadio doveva rappresentare la speranza: è stato invece un teatro di rovina. Il Mineirazo, infatti, lo storico 7-1 della Germania al Brasile dei Mondiali del 2014, è avvenuto proprio nello stadio di Belo Horizonte, in un un impianto appositamente costruito per i Mondiali e ora rimasto inutilizzato. Nonostante l'ammodernamento per la Coppa del Mondo brasiliana il Mineirao possiede ancora i suoi freddi tratti brutalisti, ben visibili nei gate per l'affluso degli spettatori, salvo poi avere l'interno rinnovato e moderno. Anche l'Atletico Mineiro ha lasciato il Gigante da Pampulha, trasferitosi all'Estadio Indipendecia.  

 

Phnom Phen Olympic Stadium

Locazione: Phnom Phen, Cambogia

Anno di inaugurazione: 1964

Architetto: Vann Molyvan 

 

Nel 1964 in Cambogia si sarebbero dovuti tenere i Giochi del Sud Est Asiatico, poi sostituiti (per problemi locali) con i GANEFO Games. Ma appunto, a Phnom Phen costruirono - tramite ingegneria sismica - il centro olimpico con tutte le strutture per gli sport, dal calcio alle piscine ai dormitori per gli atleti, e per rispettare le esigenze di massima funzionalità (e risparmiare i costi), il governo fece costruire un impianto calcistico estremamente scheletrico. I canoni del Brutalismo sono impressi benissimo nella tribuna d'onore dello stadio Olimpico, con ingressi e spigoli che, se non fosse per la pigmentazione di tifosi e appassionati che ci passano quotidianamente, sarebbe potuto essere una normale centro sportivo sovietico.

 

Estadio do Morumbi

Locazione: San Paolo, Brasile

Anno di inaugurazione: 1960

Architetto: João Batista Vilanova Artigas

Casa sportiva del Sao Paulo dal 1960, qualsiasi grande concerto sia stato fatto nella grande città paulista è avenuto al Morumbi: Madonna, U2, Red Hot Chili Peppers, Iron Maiden. Al Sao Paulo serviva una casa dopo ripetuti spostamenti fra vari campi della zona, e nel '60 venne inaugurato (parzialmente) questo impianto, non ancora completato e definitivamente riuscito nel 1970. La struttura ad anelli avvolge l'impianto con tantissimo cemento: per mantenere le 140'000 persone serviva una struttura più che solida. Proprio la struttura ellittica e il deflusso così comodo servivano per portare fuori dall'impianto un gran numero di persone. La struttura curvilinea dello stadio riflette, invece, lo stile della scuola Paulista dell'architetto dell'impianto, Joao Vilanova Artigas.

 

Estadio Azteca 

Locazione: Città del Messico, Messico

Anno di inaugurazione: 1967

Architetto: V. Orekhov

 

Lo stadio Azteca è uno degli stadi fondamentali della Storia del calcio. Per gli italiani (nonché un'intera generazione di calciofili) è un luogo sacro, quello della Partita del Siglo, del 4-3 dell'Itaila sulla Germania nel 1970, e del Mondiale vinto dal Brasile nello stesso anno. Ma è, anche, un perfetto sito brutalista, i cui archi di sostenimento sono visibili anche da lontano tanto sono imponenti e alti. Lo stadio è uno dei più grandi del mondo e la sua monumentalità è accentuata anche dalla struttura a Colosseo, fortemente caratterizzata proprio dai tratti brutalisti. 

 

Free State Stadium  

Locazione: Bloemfontain, Sud Africa

Anno di inaugurazione: 1955

Architetto: E. Mendes Guimaraes, Caspar Garreto

 

Utilizzato prevalentemente per il rugby e già noto con il nome di Toyota Stadium, il Free State di Bloemfontain è stato ammodernato un decennio fa per i Mondiali di Sudafrica 2010. Lo studio di architetti Roodt ha mantenuto la struttura originaria (costruita nel 1955) esaltando proprio lo spazio concavo dietro le tribune, con delle passerelle di cemento - a gomito - utilizzate come canali di deflusso dagli spalti. Oltre che i Mondiali del 2010, il calcio per il Free State Stadium vuol dire anche Bloemfontain Celtics, la squadra di soccer della città sudafricana.