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Alcuni club hanno avuto problemi con le norme UEFA sulle maglie

Fra cui anche Bayern Monaco e Roma

Alcuni club hanno avuto problemi con le norme UEFA sulle maglie  Fra cui anche Bayern Monaco e Roma

Secondo le norme dell'UEFA, alcuni club dei principali campionati europei non starebbero rispettando le regole per quello che riguarda l'esposizione di loghi, font e sponsor. In questo campo legislativo l'ultimo aggiornamento risale al 2018, ma in questa stagione ci sono diverse squadre che non sarebbero conformi alle principali indicazioni e per questo sono state segnalate dall'UEFA. Fra queste ci sono anche top club come Bayern Monaco, Roma

Ad esempio, il Lille - prossima squadra del Milan in Europa League - ha una maglia New Balance con troppi sponsor esposti, soprattutto sulle maniche (se ne contano ben tre più lo sponsor tecnico). Il Celtic fa continuare le strisce orizzontali della sua maglia anche dietro, limitando la vista del numero, cosa che la UEFA non permette. Un problema simile che coinvolge anche la Roma, la cui maglia avrebbe il fascio di strisce giallorosse che intralcerebbe il numero esposto sul retro. Per questo, i giallorossi - già dai quarti di Europa League in estate - avevano cambiato e lasciato la schiena libera dalla banda giallorossa. Il Bayern Monaco invece avrebbe un problema di colori: l'UEFA vieta di esporre più di un colore diverso nello stesso kit, e i bavaresi avrebbero cambiato - sulla divisa Away - l'arancione e il nero. Il Red Bull Salisburgo, invece, ha dovuto cambiare il proprio logo per le partite europee, dato che nello stemma non può apparire uno sponsor: innaturale per il logo del club austriaco che ha il titolo Red Bull nel nome. In Champions, nella maglia, ha nel logo FC Salisburgo. 

Nelle ultime settimane anche Paul Pogba era stato oggetto di attenzione per aver indossato delle maniche in alcuni casi non conformi alle norme UEFA, e anche la Roma, anno scorso, aveva avuto qualche intoppo con l'esposizione del doppio logo sulla terza maglia - in quel caso, il template proponeva tanti loghi tono su tono in superfice, una grafica non ammessa dall'ente organizzativo delle competizioni europee.