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Celine ha sfilato allo Stadio Louis II di Monaco

Per la collezione maschile, invece, il marchio aveva scelto un circuito automobilistico

Celine ha sfilato allo Stadio Louis II di Monaco  Per la collezione maschile, invece, il marchio aveva scelto un circuito automobilistico

Lo stadio Louis II di Monaco è stato il teatro dell'ultima sfilata SS 21 di Celine, che ha scelto l'impianto monegasco per far sfilare le sue modelle - fra cui anche Kaia Gerber -, che hanno mostrato i nuovi capi della collezione camminando lungo la pista d'atletica che circonda il campo da gioco. Il lookbook ha i capi per la prossima collezione Primavera-Estate presentati ancora una volta in un impianto sportivo, dopo che a luglio, per la collezione uomo, Hedi Slimane aveva scelto come location l'autodromo francese di Le Castellet

Quanto alla collezione in sé, purtroppo, è stata alquanto letargica. Dei trentaquattro look che si sono susseguiti sulla pista d'atletica, nessuno aveva edge o qualsiasi elemento lontanamente originale: tutto era già visto o già apparso, per un verso o per l’altro, su un catalogo di Zara. L’elemento mancante è stato proprio la fantasia: la moda dovrebbe essere una proposta o un sogno, non l’anonima fotografia di una realtà già di per sé poco entusiasmante. La principale difesa di Slimane, finora, è stata quella di saper creare prodotti di lusso facilmente indossabili – giacche, pelletteria e jeans classici, dall’anima un po’ retrò e dai dettagli impeccabili. Ma la linea fra chic discreto e anonimato (per non dire dozzinalità) è molto sottile e la modella in tuta, sneaker bianche e mini-chiodo di pelle l’ha appena attraversata per entrare nel suo Starbucks preferito. 

Con questo show di Celine al Louis II si aggiunge un altro capitolo al libro fra calcio e moda, che recentemente aveva visto incluso anche il lookbook SS21 di Miu Miu, con delle scarpe ispirate ai modelli sportivi. Ma in passato ci sono stati grandi intrecci fra i due settori - oggi molto dialoganti - a partire dalla storia del marchio Bikkembergs fino alla collezione FW20 di Balenciaga o al clamoroso caso di Dolce e Gabbana a Napoli, con gli stilisti siciliani costretti a risarcire il Napoli calcio per aver inserito fra i capi della sfilata a San Gregorio Armeno una rielaborazione di una maglia di Maradona