Vedi tutti

Il calcio, la fotografia e Venezia secondo Ethan White

Quattro chiacchiere con il primo partecipante al progetto VFC AiR

Il calcio, la fotografia e Venezia secondo Ethan White Quattro chiacchiere con il primo partecipante al progetto VFC AiR

Il Venezia FC ha inaugurato un programma di residenze artistiche, dimostrandosi ancora una volta un passo avanti rispetto alle alte squadre. L'attenzione che i veneziani riservano alla cultura, alla città e al territorio è di altissimo livello e il nuovo progetto ne è la testimonianza. Il "VFC AiR" è un programma di residenza internazionale per artisti che ha come mission quella di raccontare il rapporto che c'è tra calcio e città, tra cultura calcistica e cultura popolare in una delle città più belle del mondo. Il primo step coinvolge Ethan White, fotografo americano ed ex calciatore professionista della MLS (New York City, DC United e Philadelphia Union le squadre americane in cui ha militato). Per i prossimi nove mesi, Ethan andrà alla scoperta di Venezia come artista residente e catturerà momenti in cui sport e cultura si sovrapporranno, creando un unico percorso fotografico.

Il percorso di White è significativo: a 29 anni è un fotografo professionista, ma fino a 3 anni fa riusciva a coniugare due attivista pro contemporaneamente. Oltre al calcio, infatti, ha partecipato a progetti di brand Jordan e adidas, ad eventi come la finale di Champions League di Madrid del 2019 e alle partite dell'US Soccer. Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare come sa vivendo questa prima esperienza italiana. 

 

Sei stato un calciatore professionista in MLS e un fotografo con grandi progetti alle spalle. Si parla spesso di dual career e tu sei l’esempio perfetto: come sei riuscito a fare entrambe le cose ad altissimo livello?

Innanzitutto, credo di essere stato abbastanza fortunato nell'aver trovato la mia seconda passione così presto nella mia vita. Ho iniziato a scattare per divertimento a più o meno 16 anni. Quando non giocavo a calcio, dedicavo il mio tempo a imparare come diventare un fotografo migliore con la stessa energia e mentalità che mi hanno reso un calciatore professionista. Ho costantemente ricercato gli stili di altri fotografi di tutti i settori (moda, lifestyle, sport e fotogiornalismo) esattamente come ho studiato i video di Puyol, Cannavaro e Cafu. A metà della mia carriera da giocatore, a Philadelphia, venivo pagato per lavorare con marchi importanti e famosi, ma quando giocavo a New York sono sorte tante altre opportunità. Quando ho deciso di ritirarmi 3 anni fa, volevo usare la mia comprensione e la mia prospettiva unica sul calcio per fotografare partite. Nel 2019 ho scattato la finale di Champions League ed è stato allora che mi sono sentito come se avessi raggiunto un livello diverso nel mondo della fotografia.

Venezia è una delle meraviglie italiane ed ha un’estetica molto particolare, proprio come il Venezia Calcio. Il contesto calcistico in cui gioca è autentico, senza i riflettori più importanti che ne deformano un po’ l’essenza. Come pensi di riuscire a matchare queste due cose?

Anche se c'è sempre qualcosa di impressionante nel fascino delle foto della finale di Champions League, ai miei occhi, il vero fascino e la bellezza esistono quando tutto viene spogliato, quando si spengono quei riflettori. Essere libero dalle distrazioni che derivano dal calcio d'élite mi permetterà di apprezzare, rispettare e studiare la bellezza che esiste all'interno di ambienti più piccoli ma storici, di raccontare storie locali e significative di cultura e comunità, dentro e fuori dal campo.

Sarai chiamato a costruire un percorso di immagini che racconteranno la cultura calcistica – e non solo – della città. Qual è la sfida che più ti affascina e qual è l’approccio per raccontare in maniera efficace entrambe?

È importante prima rispettare e poi guadagnarsi la fiducia dell'ambiente, mentre si assorbe la bellezza che esiste in città e nel calcio qui in Italia. Allo stesso tempo, cattura l'essenza dentro e fuori dal campo con una nuova prospettiva. Vivere la città e la cultura come un outsider mi permetterà di evidenziare e celebrare le rarità che compongono il fascino di Venezia. Sono entusiasta di formare relazioni autentiche all'interno del club, della cultura calcistica e della comunità per ottenere una migliore comprensione.

I tuoi scatti parlano chiaro: la cultura sportiva locale e la cultura popolare di un luogo vanno sempre di pari passo. In questo senso, cosa ti aspetti dalla tua esperienza a Venezia e più in generale in Italia?  C’è un aspetto specifico che hai già individuato e che vorresti raccontare a qualsiasi costo?

Quando ho avuto la fortuna di essere contattato per questo progetto, volevo arrivare con una mente quanto più aperta. Sto ancora esplorando Venezia e sviluppando ispirazione e relazioni. La bellezza del programma è che non c'è fretta di creare contenuti. Ho la capacità di formare relazioni genuine all'interno della città e della cultura per permettermi di raccontare una storia quanto più autentica possibile di Venezia attraverso i miei occhi.

Molti atleti - sia calciatori che cestisti - hanno una grande passione per la fotografia. Restando sempre a Venezia, Marquez Haynes è stato il playmaker della Reyer Venezia (la squadra di Venezia che gioca nella Serie A di basket) per 3 anni e ha immortalato Venezia e l’Italia con tanti scatti. Secondo te, vivere lo sport ad alto livello aiuta a percepire il contesto in maniera diversa rispetto a chi invece è solo uno spettatore?

Assolutamente. Riuscire a metterti nei panni del soggetto che stai riprendendo ti permette di raccontare una storia migliore. Da ex calciatore, posso capire non solo l'importanza e la bellezza delle emozioni, della tecnica e dei piccoli momenti del calcio, ma anche il livello di dedizione fisica ed emotiva che serve per esibirsi ad alto livello di fronte a dei tifosi calorosi. Poiché mi rendo conto che tutto questo è presente nel calcio e non nei 90 minuti di gioco, aspiro a ritrarlo nelle mie fotografie di giocatori, allenatori, architettura dello stadio e tifosi. I momenti tranquilli sono ciò che rende i grandi momenti davvero speciali.