
I migliori food brand sulle maglie da calcio
Da Burger King a Ten dello Spezia, fra multinazionali e prodotti locali



Catania F.C., Arancia Rossa di Sicilia, 2012

Spezia Calcio, Ten Food&Beverage, 2019

Torino F.C., Salumi Beretta, 2014

Crotone F.C., San Vincenzo, 2019

AC Chievo Verona, Paluani, 2013

AC Milan, Olio Cuore, 1984

AS Roma, Barilla, 1987

Napoli, Mars, 1990


Pescara Calcio, GIS, 1993



Ancona Calcio, Latte Tre Valli, 1993

Empoli F.C., Sammontana, 1999

Benevento Calcio, Pasta Molisana, 2017

Cagliari Calcio, Pecorino Sardo, 1993

Napoli, Voiello, 1992
Recentemente è diventata molto popolare la storia dello Stevenage F.C., club di quarta divisione inglese che grazie al nuovo sponsor Burger King è risultata essere la squadra più utilizzata di FIFA. Questo perché la catena americana aveva realizzato una promozione per i gamer del videogioco di calcio, che avrebbero ottenuto un Whopper gratis se avessero postato su Twitter una foto di un gol dello Stevenage - il marcatore sarebbe dovuto essere, però, un top player. Eppure, non solo Burger King, ma anche tantissimi altri brand di food hanno scelto di entrare come sponsor nel mondo del calcio, popolando le maglie da gioco con i propri loghi o scritte. Dai local food alle multinazionali, anche il cibo ha scelto di investire sul calcio.




Un report della Nielsen del 2018 illustrava che nello sport il 76% delle sponsorizzazioni erano di aziende di junk food, il che è un po' contrastante con l'idea di attività fisica propria del calcio. Ciò nonostante i brand di cibo rimangono molto presenti nelle sponsorizzazioni sportive. Ad esempio, McDonalds è uno dei marchi di junk food più celebri anche perché da decenni main sponsor delle grandi competizioni sportive, dai Mondiali agli Europei alle Olimpiadi. Il fenomeno di conseguenza ha detonato una serie di polemiche sulla correttezza alimentare e sulla eticità di vedere questi marchi in contesti dove si praticano discipline sportive. Una questione simile a quelle che da alcuni anni stanno popolando l'opinione pubblica nei paesi anglosassoni: stavolta sono presi di mira i betting sponsor, e l'obiettivo, è quello di tagliare le aziende di gioco d'azzardo dalle sponsorizzazioni dei club sportivi.

Napoli, Mars, 1990

AS Roma, Barilla, 1987

Empoli F.C., Sammontana, 1999

Napoli, Voiello, 1992

AC Milan, Olio Cuore, 1984

Ancona Calcio, Latte Tre Valli, 1993

Cagliari Calcio, Pecorino Sardo, 1993

Pescara Calcio, GIS, 1993
In Italia il legame fra food e sponsor nel calcio ha un'altra dimensione. Negli anni Novanta, dieci club su venti avevano un'azienda alimentare come main sponsor, un rapporto di 1 a 2 che negli anni è andato appiattendosi. Solo nell'ultimo decennio si sono visti ancora dei food brand. I più celebri, sicuramente, i Salamini Beretta del Torino o, quest'anno, il Ten Food&Beverage dello Spezia, mentre al primo anno di Serie A, il Benevento aveva Molisana al centro della propria maglia.

Torino F.C., Salumi Beretta, 2014

Crotone F.C., San Vincenzo, 2019

AC Chievo Verona, Paluani, 2013

Spezia Calcio, Ten Food&Beverage, 2019

Benevento Calcio, Pasta Molisana, 2017

Catania F.C., Arancia Rossa di Sicilia, 2012
In Italia c'è sicuramente un'attenzione alimentare di primo livello, e la conseguente presenza di grandi food brand è stata evidenziata anche dalla comparsa negli anni dei loro loghi nelle maglie delle squadre. Soprattutto, aziende local hanno alimentato binomi straordinari, come Pecorino Sardo e Cagliari, Sammontana e Empoli o Latte Tre Valli e Ancona: loghi di aziende del territorio impresse sulle divise delle squadre locali. Negli anni questo rapporto si è smarrito sotto i colpi della globalizzazione, che ha declassato i local brand come partner secondari in favore dei grandi marchi industriali - pochissimi, oggi, i casi di local branding.