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Sandro Tonali, nuova icona dell'estetica milanese

Porta al Milan non solo un gran talento, ma anche una nuova immagine

Sandro Tonali, nuova icona dell'estetica milanese  Porta al Milan non solo un gran talento, ma anche una nuova immagine

Una volta saputo del Milan, ha detto Sandro Tonali, non avrebbe ascoltato ulteriori offerte da altre squadre. Le forti (e tifose) parole del centrocampista durante la presentazione a Casa Milan rendono bene l'idea di quanto sia rossonero il suo DNA, e di come il Milan abbia investito tanto sul talento quanto sull'immagine. Perché questo trasferimento non è solo un grande colpo di mercato, ma anche l'arrivo al Milan di un'icona sportiva, estetica, e soprattutto milanese. Tonali, infatti, è un emblema dei modi di fare locali, dagli outfit ai gusti all'attitude, e per questo, il suo lifestyle tipico della sua regione lo rendono un perfetto esponente della nuova classe milanese. 

Tonali non è solo milanista: è prima ancora lombardo. Il giocatore è nato a Lodi e cresciuto fra la provincia e la città di Milano, costruendo una rete biografia intessuta nei costumi e nei modi di vivere locali. Il suo profilo Instagram in questo non mente: Sandrino Tonali porta ancora gli echi del suo passato sui social, con foto teen e alcune indicazioni che rivelano il suo essere, tipicamente, milanese. Dalle citazioni dei Club Dogo e Canova alla combo bomber più felpa e cappuccio, Tonali rappresenta il modo di essere della Gen Z lombarda. E' il ragazzo che si è formato all'Oratorio, che è cresciuto nei campi di periferia - a Barona - e che adesso entra alla Scala del Calcio con la squadra che ha sempre tifato. Ha seguito il percorso sportivo che nasce in provincia (Lodi e Brescia) e arriva fino alla grande squadra (il Milan), un cursus honorum lombardo rispettato in perfetto stile sia in campo che nella geografia.

 

Un'evoluzione confermata anche dai costumi. Dal bomber Nike con cui girava per Sant'Angelo Lodigiano, Tonali è passato all'eleganza richiesta da Maldini per il Milan. E infatti, alla conferenza stampa si è subito calato nel mood di un top club come il Milan, vestendo la camicia Harmont e Blaine disegnata apposta per le occasioni formali dei giocatori rossoneri. Il codice richiesto dal Milan è quello che, in questa fase di maturazione, meglio si adatta alla seriosità del giocatore. Tonali si sveste della sua età anagrafica e diventa un uomo con un peso sulle spalle: quello di rappresentare il Milan e Milano. E non parte da zero, visto che già gli sponsor si sono accorti di lui e dell'importanza della sua icona. Dolce e Gabbana veste Tonali fuori dal campo, e già più volte - tra cui il giorno della firma a Casa Milan - era arrivato con capi del brand italiano, mentre in campo, è Nike che ha voluto legare il giocatore a quello che più gli somiglia nei tratti del volto: Andrea Pirlo. Il fatto che brand internazionali si siano accorti del suo futuro e del potenziale che ha la sua immagine è una certificazione della visibilità off the pitch dell'ex Brescia.

Perché Tonali è un personaggio che sarà sui cartelloni pubblicitari di Milano: nonostante la mastodontica presenza di Ibrahimovic (e di Donnarumma), Tonali è il giocatore perfetto per diventare l'uomo copertina del Milan. Anche perché oltre all'aspetto sportivo, l'operazione che ha portato Tonali al Milan rientra nella nuova strategia di marketing del brand rossonero. Il Milan, infatti, sta proponendo il suo marchio in maniera trasversale, lavorando molto sulla brand image internazionale, ma riscoprendo anche da vicino il rapporto coni i tifosi. I riferimenti a Milano nelle maglie Puma, la partnership di retail con Slam Jam e adesso l'arrivo di Tonali, milanista e lombardo, connettono il Milan ancora di più con la fan base locale. Il tifoso vede in Tonali un rossonero vero e proietta su di lui la dimensione di nuovo totem milanista, vedendo nel giocatore la sua identità milanese. Non sarà solo l'idolo dei ragazzini di Milano per come calcia il pallone, ma anche per la sua estetica uguale alla loro.