Vedi tutti

Roc Nation vuole rendere il calcio un posto migliore

Dopo l’annuncio dell’accordo con il Milan, dove vuole arrivare l’agenzia di Jay-Z?

Roc Nation vuole rendere il calcio un posto migliore Dopo l’annuncio dell’accordo con il Milan, dove vuole arrivare l’agenzia di Jay-Z?

In principio furono i calciatori, poi arrivarono i club.

Ormai sembra più che lecito chiedersi quali siano le intenzioni di Roc Nation per il futuro del calcio europeo, un territorio talmente fertile ed inesplorato da lasciare ampio spazio all’immaginazione. Prima di tutto c’è da evidenziare un pattern che l’agenzia fondata nel 2013 da Jay-Z sembra seguire fedelmente nella sua avventura nel Vecchio Continente, quello che lega Roc Nation a PUMA, il brand sportivo nato in Germania e sponsor di buona parte dei calciatori finito sotto contratto con Mr. Carter. Lo stesso Jay-Z ha in realtà un rapporto decisamente stretto con PUMA, che dopo averlo scelto per creare alcune sneaker, nel 2018 lo aveva nominato creative director della divisione Basketball con il compito di supervisionare le strategie creative e di marketing.

Lo stesso lavoro che Roc Nation si è ripromessa di fare nel nostro calcio, cercando sfruttare tutto il potenziale inespresso dei calciatori europei, trasformandoli quindi in entità capaci di vivere anche fuori dal rettangolo verde attraverso iniziative benefiche e sociali. Un esempio di questa strategia l’abbiamo visto durante l’emergenza Covid-19, tra un Bernardeschi impegnato in una raccolta fondi e un Milan al lavoro nell’evento benefico "From Milan with Love”. Perché nonostante la partnership con il club milanese sia stata resa ufficiale soltanto poche ore fa, i rapporti tra la società di Ivan Gazidis e Roc Nation vanno avanti da mesi, mossi dallo stesso spirito con cui l’agenzia di Jay-Z lavora con Lukaku o De Bruyne.

Proprio l'attaccante dell'Inter sembrerebbe rappresentare il prototipo perfetto di atleta pensato negli uffici Roc Nation, qualcuno che oltre i goal in campo sappia segnare anche su altri campi, sociale o semplicemente social. Perché se è vero che veniamo da anni in cui Ronaldo e Messi ci hanno mostrato il significato di calciatore azienda, è altrettanto vero che i due campioni di Juventus e Barcellona si sono dimostrati più volti per altri brand e non brand autonomi. Un esempio in questo senso è quello di Héctor Bellerín, da anni icona extra-sportiva con un suo peso nella moda e una vita capace di andare oltre i 90 minuti di gioco.

Ma se l'idea di Roc Nation sul futuro dei calciatori può sembrare chiara, non possiamo di certo dire lo stesso sui club. L'accordo siglato con il Milan ci dirà quanto campo potranno avere Jay-Z e soci nel lavoro con una società, ma soprattutto come intenderanno spingere una squadra di calcio fuori dal calcio. La collabo tra Juventus e Palace, così come quella tra Arsenal e 424, rappresentano due ottimi esempi di branding al di fuori del classico merchanding da stadio, un modo diverso di aprire le porte dello sport anche a chi lo sport lo vede solo in televisione. Servirà tempo per capire le vere mire di Roc Nation nel mondo del pallone, ma soprattutto per capire se l'accordo con il club milanese sarà solo un'eccezione o l'inizio di un nuovo corso che, dopo calciatori e club, potrebbe portare Mr. Carter a ripetere quanto già fatto con l'NFL, con cui ha firmato un contratto per la gestione del board strategico per gli intrattenimenti di musica live. Solo ipotesi ovviamente, ma basate sulla certezza che Roc Nation ha in mente un calcio europeo più vicino allo sport americano, ma soprattutto un calciatore europeo più vicino agli sportivi americani.