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Perché in Italia non si sfrutta abbastanza il Fantacalcio?

Come la Premier League è riuscita ad utilizzare il concept ideato da Riccardo Albini negli anni '80

Perché in Italia non si sfrutta abbastanza il Fantacalcio? Come la Premier League è riuscita ad utilizzare il concept ideato da Riccardo Albini negli anni '80

Con la ripresa della Serie A, i riflettori tornano ad accendersi anche su un altro gioco: il Fantacalcio. La controparte pop del campionato italiano riparte, migliaia di fantallenatori in tutto il paese tornano a fare i conti con rose corte, giocatori da schierare e bonus. Da molti anni, ormai, il Fantacalcio è parte integrante di questo sport per tantissime persone, che grazie al gioco in questione riescono a sentirsi prima DS e poi allenatori.

Ma da dove parte la storia del Fantacalcio e, soprattutto, in che direzione sta andando il gioco? Domande che aprono strade nuove: se il passato è certo, il futuro è fatto di possibilità ed esempi da imitare. Perché anche se il Fantacalcio per come lo intendiamo oggi è un’invenzione italiana, bisogna ammettere che la sua massima espressione oggi la vediamo altrove. 

Breve storia del Fantacalcio: tutto parte dall’Italia

La storia del Fantacalcio con Riccardo Albini, giornalista che ha avuto il merito di intuire le potenzialità di questo format a metà degli anni '80 quando la sua attenzione venne attirata da una guida particolare dedicata al mondo della NFL: ''Fantasy Football''

''Perché non applicare quel gioco anche al calcio, cambiandone in parte forma e contenuti?'' Da lì nacque il primo Fantacalcio, al quale parteciparono Albini e i suoi amici, che aveva regole rudimentali: ad esempio, invece dell’asta c’era una sorta di '''draft'' all’americana. Era l’estate del 1988 e la prima edizione del Fantacalcio riguardò solo i campionati Europei. 

Il gioco piacque a tal punto da essere messo in pratica anche la stagione successiva (1988/1989), dando vita alla prima asta del Fantacalcio della storia. Nel 1990 uscì il libro dedicato al gioco, già al primo anno si contavano quindicimila allenatori ma fu nella stagione 1994/1995 che venne siglato l’accordo con la Gazzetta dello Sport: a quell’edizione ''ufficiale'' del Fantacalcio si iscrissero in 70.000.

Il Fantacalcio oggi

Se nel primo periodo per far la formazione si leggevano i giornali o al massimo si controllava il televideo, oggi tutto è più semplice: siamo costantemente aggiornati, le notizie rimbalzano da un sito all'altro e in pochi minuti tutti sanno tutto. Infortuni, indiscrezioni, ultime novità: a nessuno sfugge niente.

SOS Fanta o Fantacalcio.it sono i portali di riferimento: niente fogli e scartoffie, ma tutte le statistiche ed i numeri che vengono registrati direttamente sull’app che salva i progressi delle diverse leghe e calcola le giornate in automatico, in base a parametri che vengono selezionati dall’amministratore della singola lega.

Magic della Gazzetta dello Sport oppure Superscudetto di Sky Sport sono gli esempi eclatanti di come alcuni colossi dell'editoria e della televisione abbiano deciso di puntare sul Fantacalcio, confermando la potenzialità di un gioco che coinvolge ogni anno milioni di appassionati. Per questo in Inghilterra hanno deciso di sfruttare al meglio questo assist. 

Il concept sfruttato bene: l’esempio dell’Inghilterra

In Spagna si chiama Comunio, in Brasile Cartola, ma per trovare chi ha sfruttato al meglio questo concept bisogna andare in Inghilterra: si chiama Fantasy Premier League ed è l’esempio di come un campionato possa legarsi al Fantacalcio. Il gioco in Inghilterra è sostanzialmente inglobato dalla stessa Premier League, che dopo averne colto il potenziale lo ha fatto suo e lo ha sfruttato a dovere, raggiungendo l'anno scorso i 6,3 milioni di utenti da tutto il mondo. 

Le regole possono essere diverse per ogni fantacampionato, ma ciò che conta sono le emozioni che suscita: è lo psicologo Mark Griffiths che intervistato sull'argomento ha dichiarato che ''Se sei coinvolto in prima persona in una partita, questa all’improvviso diventa più interessante, e ovviamente più frustrante se il tuo giocatore viene sostituito''. Il divertimento, l’eccitazione e la competizione sono tra gli aspetti che più ci attirano dei giochi e, anche con il fantacalcio, il nostro corpo rilascia endorfine e altre sostanze chimiche piacevoli nel nostro corpo.

Sui canali ufficiali del campionato inglese si trovano promo della FPL a cui è stato anche associato uno show TV (FPL Show) seguito in molte zone del mondo e in cui vengono coinvolti anche giocatori di Premier League, magari col doppio ruolo di fanta allenatori di FPL.

Come il calcio italiano potrebbe sfruttare meglio il gioco

In Italia la gestione del Fantacalcio è divisa in più portali, nessuno dei quali appartenente alla Lega Calcio. Le istituzioni del calcio italiano non sembrano troppo interessate ad un gioco che è in grado di scatenare interesse nei confronti di partite che altrimenti non avrebbero alcun appeal. In molti, ad esempio, saranno rimasti incollati fino al 90' di un Sassuolo-SPAL qualunque solamente perché avevano Francesco ''Ciccio'' Caputo titolare.

Utenti che guardano la partita X significano introiti in più in ottica futura: in fondo molto del denaro nel calcio ruota attorno ai diritti televisivi e più spettatori ci sono, più gli investitori saranno disposti a spendere. Il Fantacalcio in Italia fa discutere, fa tendenza e i fantallenatori sono sempre pronti a seguire qualsiasi giocatore e qualsiasi partita, nella speranza di vedere presto un +3 materializzarsi accanto al proprio calciatore.

Nonostante si parli sempre di una gestione del Fantacalcio da parte di società private, anche in Italia qualcosa comincia a muoversi: su Sky Sport di recente è stato lanciato il programma Sky Fanta Show prendendo spunto dal modello inglese. Così come sotto l'aspetto social, la Serie A sembra ancora indietro sotto questo punto di vista rispetto alla Premier League, che non a caso resta il campionato di calcio più seguito al mondo. Oggi anche in ottica Fantacalcio.