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Le 10 migliori maglie degli Azzurri

Da Spagna '82 a Euro 2016, le divise più belle mai indossate dalla nostra Nazionale

Le 10 migliori maglie degli Azzurri Da Spagna '82 a Euro 2016, le divise più belle mai indossate dalla nostra Nazionale

Poco prima della pandemia che avrebbe sconvolto il calendario calcistico di questa e della prossima stagione, il sito Footy Headlines aveva leakato l’home kit che l’Italia di Roberto Mancini avrebbe dovuto indossare a Euro 2020. La divisa, realizzata da Puma, era una derivazione della maglia ''Rinascimento'' – quella verde con inserti dorati – presentata nel 2019, e che aveva nel blu del colletto e delle maniche e nelle figure geometriche della trama gli elementi distintivi e caratterizzanti. Un prodotto innovativo e che, in attesa della prova del campo, si candida a entrare nell’immaginario collettivo dei tifosi. Come queste dieci prime di lei, utilizzate nei grandi tornei internazionali e passate alla storia per la loro bellezza.

10 - Confederations Cup 2009

In occasione della prima partecipazione dell’Italia alla Confederations Cup, Puma opta per un azzurro chiaro che richiamava la Nazionale Campione del Mondo nel 1934 e nel 1938. Esteticamente godibile a patto che l’abbinamento non sia con gli orridi pantaloncini marroni ''ammirati'' nelle gare contro Stati Uniti ed Egitto.

 

9 - Mondiali 1978

Mondiale in Argentina significava Mondiale a sud dell’equatore, quindi Mondiali giocati nel rigido inverno australe. E, quindi, Mondiali giocati a maniche lunghe. Quella dell’Italia, in una tonalità più ''fredda'' del solito – magari per adeguarsi alle atmosfere di Azzurro Tenebra di Giovanni Arpino, dato alle stampe giusto un anno prima – risentì del peso della tradizione e del ricordo del ''Partido del Siglo'' di Città del Messico e della vittoria degli Europei del 1968. Quindi girocollo, scudetto tricolore sul petto e gli innovativi caratteri numerici di adidas come unico elemento di modernità. 

 

8 - Europei 1996

L’era Nike era iniziata nel 1995, con l’introduzione degli inserti e dei dettagli in oro a testimonianza di una rivoluzione culturale e stilistica che, fuori dal campo, inizia a identificare nelle jerseys il ''nuovo che avanza'' nello streetwear. Garantisce Paolo Maldini, protagonista di uno dei commercial più fighi di sempre.

 

7 - Europei 2016

Vent’anni dopo Puma puntò sull’eleganza del gessato per una delle nazionali più ''operaie'' (e più emozionanti) di sempre. Presentata nella Sala delle Armi di Palazzo Vecchio a Firenze con Buffon, Chiellini, Gabbiadini e Verratti  – unico ''intruso'' tra i volti del marchio tedesco – quella maglia ha dato ai ragazzi di Antonio Conte quell’aura di invincibilità spezzata solo al momento dei rigori di Zaza e Pellè.

 

6 - Mondiali 1986 - 1990

Le tonalità tendenti più al blu che all’azzurro ritornarono in occasione del quinquennio 1986-1990, con Diadora che diventò il primo brand italiano cui viene affidato il design della maglia della Nazionale. Confermati gli inserti tricolori su colletto e maniche, vero leitmotiv del calcio italiano degli anni '80 e '90.

 

5 - Mondiali 1998

Ingenerosamente bollato dai puristi come troppo ''anonimo'', il kit che Nike pensa per le sue nazionali impegnate in Francia fu, in realtà, l’ultima estremizzazione del design anni '90 a tinta unita. Il risultato, soprattutto nel look ''total blue'' visto nella fase a eliminazione diretta, era più che apprezzabile e non meritava di finire nell’oblio solo a causa del rigore di Gigi Di Biagio.

 

4 - Mondiali 1982

La maglia che Paolo Rossi consegnò all’immortalità nella notte del Bernabeu fu la prima disegnata da Le Coq Sportif che introdusse gli inserti tricolori su maniche e colletto, vero e proprio elemento distintivo anche negli anni successivi. Il design era semplice e lineare, l’azzurro della tonalità ''giusta'': il resto era tutto valore affettivo.

 

3 - Europei 2000

Dopo l’accordo del 1999, Robe di Kappa portò l’estetica della maglia Nazionale ad un livello superiore, segnando una profonda rottura con la tradizione e non solo perché, per la prima volta, lo sponsor tecnico poteva esibire il proprio logo. La ''Kombat 2000'' che portò gli azzurri ad un passo dal trionfo in terra olandese è la prima maglia ''slim-fit'' della storia, in un periodo storico in cui i grandi marchi erano ancora alle prese con i tessuti in poliestere che vestivano larghi. All'epoca della presentazione la comunicazione del brand torinese si focalizzò su come la maglia aderente avrebbe evidenziato meglio le trattenute, in ossequio all’antica tradizione italiana della ricerca della polemica e della mano oscura che tesse le trame del complotto arbitrale. Notevole la soluzione del logo sulla manica destra a completare il trittico composto dal patch della manifestazione e dalle tre stelle d’ordinanza.

 

2 - Mondiali 2006

Stelle che divennero quattro sei anni dopo in Germania. La principale novità portata da Puma è costituita dalle sfumature ''navy'' in blu su sfondo azzurro, un gioco di variazioni cromatiche notevoli, che si apprezzano di più nella versione monocolore del kit. Tricolore e logo furono posizionati centralmente uno sopra l’altra, il template stampatello minuscolo color oro rendevano ancor più gradevole l’effetto visivo.

 

1 - Mondiali 1994 

Ma siccome la vittoria non è tutto, quando si parla di estetica può esserci una sola numero 1, la maglia più bella di sempre mai indossata dalla Nazionale in una grande manifestazione. Tonalità a metà tra l’azzurro acceso e il blu elettrico (cangiante in base al tipo di luce presente) logo della federazione serigrafato, numeri tridimensionali, lettering futuristico, i triangolini bianchi rossi e blu su maniche e colletto in luogo delle tradizionali rifiniture tricolori. E, più di tutto, era la maglia di Roberto Baggio.