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I 10 font più belli della serie A negli anni '10

Come rendere una maglia ancora più bella in poche mosse

I 10 font più belli della serie A negli anni '10 Come rendere una maglia ancora più bella in poche mosse

Abbiamo già parlato di come, dalla stagione '20/'21, le squadre della Serie A si troveranno a dover utilizzare un font unico per nomi e numeri di maglia. Una scelta che scongiurerebbe il rischio di vedere utilizzati dei font dallo stile e dalla leggibilità discutibili, in grado di rovinare divise che in realtà erano caratterizzate da un design originale e interessante. 

Lutilizzo di un font unico per tutte le squadre del nostro campionato permetterà alle maglie dei team della massima serie di comunicare visivamente un senso di omogeneità e uniformità stilistica della lega. Così facendo, però, non potremo più godere di alcuni font visti nelle ultime stagioni, in grado di caratterizzare ulteriormente alcune delle maglie più belle della storia recente del nostro calcio. 

Napoli '17/'18

Il Napoli ha avuto un rapporto altalenante con il design delle maglie negli ultimi anni con Kappa che ha alternato, per quanto riguarda i font, scelte azzeccate ad alcune più discutibili. Quest’ultimo caso non si verificò nella stagione '17/'18, con la squadra allora di Sarri, che sfoggiava maglie con scritte dallo stile pulito. Per la prima volta, Kappa utilizzò il Kombat design per disegnare la maglia, abbinandovi un font Sans Serif al cui interno inserì, oltre al negativo dello stemma dei partenopei, solo una linea sottile.

 

Roma '15/'16

Un’altra squadra che difficilmente ha sbagliato la scelta dei font negli ultimi anni è stata la Roma, puntando però maggiormente su uno stile più moderno rispetto ai cugini laziali. Nike, per la stagione '15/'16, utilizza per la maglia capitolina un lettering semplice e sgraziato, che risalta grazie all’abbinamento per la sua pulizia, e dei numeri bold, Sans Serif, in rilevo. Il pattern all’interno dei numeri rappresenta la città di Roma vista dall’alto, rimarcando il legame del club con la città.

 

Lazio '15/'16

Una delle società che negli ultimi anni ha maggiormente cavalcato l’ondata del vintage, che ha invaso anche il mondo della moda, è stata la Lazio. Lo stile utilizzato da Macron nel 2014/15 - qui, nel particolare, c’è quello nella maglia commemorativa per i 115 anni di storia del club caratterizzata dalla presenza frontale di un’aquila stilizzata - è un chiaro richiamo al passato. Il font utilizzato è Alma Mater Sans Serif, in rilievo, un carattere presente tra fine anni ’80 e inizio anni ’90 su molte maglie. Tra queste, c’era proprio quella della Lazio di allora.

 

Bologna '12/'13

Il font scelto da Macron per i rossoblu in questa stagione, è d’impatto per la sua semplicità. Senza molti fronzoli, questo stile si rifà molto a quello utilizzato da diverse squadre a cavallo tra gli anni '90 e gli anni '00, e, allo stesso tempo, si abbina molto bene alle righe larghe della maglia home.

 

Juventus '11/'12

La Vecchia Signora, con questo font, ha reso leggibili al meglio numeri e nomi delle proprie maglie. Il design del carattere ha rappresentato il giusto compromesso tra tradizione e modernità - riutilizzando il giallo come era già stato fatto qualche anno prima - e scegliendo un font Gama, impreziosito da delle fasce dalla colorazione più scura, finalizzate a conferire tridimensionalità al carattere, e dal logo del club. Un carattere che si sposava al meglio con tutte le divise utilizzate in quel biennio ma, soprattutto, con la seconda maglia '11/'12 rosa e che si rifaceva a una delle prime casacche della storia dei torinesi.

 

Milan '15/'16

I rossoneri di Mihajlovic prima e Brocchi poi non hanno raccolto trofei ma hanno sfoggiato una delle maglie più belle della storia recente rossonera, impreziosita dal font scelto da Barbara Berlusconi per il nome e numero. Un carattere pulito, che sembra provenire dai giorni nostri e non da dieci anni fa. Il lettering utilizzato per i nomi denominato ''Milan'', lo stesso usato per tutti i testi di casa Milan è elegante, così come la croce di San Giorgio che sostituisce il crest, ma anche contemporaneo. 

 

Atalanta '13/'14

Nella penultima stagione prima dell'era Gasperini, la ''Dea'' utilizza un lettering in Slim Sans Serif Bold associato a dei numeri più tondeggianti, in cui è inserito lo stemma dei bergamaschi. Nell'away kit e nel third kit vengono alternate tonalità di nero e grigio per dare un senso di tridimensionalità mentre nella classica home nerazzurra rimangono in total white. Azzeccate anche le dimensioni, che rendono riconoscibili ma compatti i testi.

 

Fiorentina '17/'18

Nell'anno in cui Le Coq Sportif decide di celebrare il calcio storico fiorentino con quattro casacche di colori differenti - ognuna rappresentante un quartiere della città - i viola decidono di associare un unico font che le accomunasse; si tratta di uno Standard CT Bold Condensed che viene riproposto in bianco su ogni divisa tranne che su quella bianca, in cui diventa viola. All'iterno dei numeri compare il crest della Fiorentina.

 

Hellas Verona '19/'20

Sulle belle divise Macron di quest'anno, gli scaligeri utilizzano un Core Mellow Medium tondeggiante: per quanto riguarda il lettering viene mantenuto il carattere ''classico'', mentre i numeri vengono abbelliti con delle linee che ''spaccano'' a metà le cifre, creando un contrasto giallo/blu notevole. Peccato che non abbiano potuto esibirlo per tutta la stagione.

 

Inter '18/'19

In quello che doveva essere l'anno della rinascita nerazzurra, nonostante la squadra di Spalletti si classificò quarta a fine stagione verrà probabilmente ricordata solo per il third kit e per il fantastico font utilizzato, creato ad hoc per i milanesi. Si tratta di un simil-gothic tondeggiante che dona una certa qual solennità ai nomi e molta riconoscibilità ai numeri.