Vedi tutti

5 cose che potresti non aver notato in "The Last Dance"

Episode 5 & 6 edition

5 cose che potresti non aver notato in The Last Dance Episode 5 & 6 edition

Il tassametro segna il superamento della metà di "The Last Dance", arrivata al sesto di dieci atti. Le sensazioni generali raccontano di due episodi, il #5 e il #6, che hanno alzato ancora l'asticella, raccontando delle vittorie dei Bulls sui Knicks e sui Trail Blazers, le gesta del Dream Team del 1992 e soprattutto le vicende personali di Jordan, dall'accordo con Nike alla questione delle scommesse. Gli attacchi continui della stampa metto in mostra un Michael umano, che se potesse non ricoprirebbe il ruolo di "modello da seguire" considerato lo stress e i problemi che gli ha provocato. La linea di demarcazione tra l'ambito personale e l'ambito sportivo si affievoliva sempre più, come succede spesso a chi vince tanto. Ma tutto questo, già lo sapete. Potrebbero, però, esserci 5 cose che vi sono sfuggite nelle ultime due puntate.

 

L'evoluzione dei cappelli di Michael

Nel corso delle prime 6 puntate, lo stile di Michael Jordan è stato servito in qualsiasi salsa. Sono i piccoli dettagli, però, a fare sempre la differenza. Negli ultimi due episodi, ad esempio, si è assistito ad una clamorosa impennata nell'evoluzione dei cappelli indossati dal #23 dei Chicago Bulls. Si è passati rapidamente dal basco - con tanto di swoosh - al panama col quale dilettarsi sul suo amato green, senza dimenticare il modello alla pescatore o al baseball con la visiera corta. La fotogenicità di Jordan sottolineata tantissimo in questo periodo è dovuta anche allo stile dei copricapo che sceglie di mettere. 


Il dettaglio dei lacci

Il focus sui contratti di sponsorizzazione che riguardano le scarpe che hanno caratterizzato la carriera di Jordan arrivano alla quinta puntata, con David Falk che spiega realmente come sono andati i fatti. Le vicende erano più o meno note, ma un piccolo dettaglio ha catturato l'attenzione nella terza ondata di episodi: Jordan cura meticolosamente i lacci delle sue scarpe, senza farsi aiutare da nessuno - sebbene immaginiamo avesse chi poteva occuparsene per lui. Fatta eccezione delle scarpe "di riserva" del suo ultimo match al Madison Square Garden, MJ inserisce i lacci prima di ogni gara. Il motivo è semplice: le scarpe che indossa sono sempre nuove e Nike invia sempre le sue sneaker con i lacci inseriti solo nei primi fori della scarpa. Il romanticismo - e il dolore - delle Air Jordan 1 della prima/ultima volta alla Mecca è disarmante. Rituale pregame o semplicemente un modo per mettere in mostra il suo prodotto? 

Le camicie firmate "Michael"

L'NBA dell'epoca di Jordan "consigliava" un dress code elegante e per questo motivo in "The Last Dance" tutte le squadre sono quasi sempre immortalate in giacca e cravatta. Michael si libera quasi sempre della giacca, soprattutto quando è con amici, con la sicurezza o nello spogliatoio. A differenza di altri, Jordan non ha le iniziali sulla camicia. Non si limita ad un iconico "M.J." ma va oltre, a testimonianza di quanto il suo stile sia trasversale rispetto al mondo in cui viviamo noi. In più di un'occasione si vede la scritta "Michael" all'altezza del taschino, un dettaglio che rende Jordan ancora più cool.  

 

Le guardie del Re

Sfatato il mito di Stan Podolak - storico tuttofare di Michael in Space Jam - la nuova star del web si chiama John Wozniak, uno dei membri della squadra sicurezza assegnata a Jordan a cui MJ tiene di più. Durante lo sketch che riprende i due mentre giocano e scommettono, si nota un particolare sulla giacca della "scorta" dedicata al personaggio più famoso al mondo: una spilla con il logo di Jordan. Quella spilla si ritrova anche in altri momenti ed è sintomo di appartenenza, come se non fossero semplicemente degli addetti alla sicurezza ma fossero i soldati più fidati del Re. 

 

L'orologio misterioso

Michael ama principalmente 3 cose: la pallacanestro, il golf e gli orologi. La sua collezione è vastissima e naturalmente non economica: si va dal Richard Mille RM 032 Diver Flyback Chronograph al Rolex Daytona in Platinum, dal Rolex GMT-Master II 116758-SANR alla versione Sky-Dweller, senza dimenticare il Roger Dubuis Excalibur Spider Pirelli che mostra proprio durante alcune delle sue interviste per "The Last Dance". L'ultimo della collezione, stavolta dal modello introvabile, è quello che Jordan mostra durante una partita di golf in uno dei day-off dei Bulls.