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Il Barcellona venderà i naming rights del Camp Nou

Tutti i proventi aiuteranno a finanziare la lotta contro il coronavirus

Il Barcellona venderà i naming rights del Camp Nou Tutti i proventi aiuteranno a finanziare la lotta contro il coronavirus

"Més que un club" ed è proprio vero. Il Barcellona è pronto a scrivere una pagina significativa della sua storia e lo fa come sempre in maniera unica, a modo suo. Il Barça ha comunicato che saranno messi in vendita i diritti di denominazione del stadio più grande d'Europa (solo per il 2020-21) e i proventi dell'accordo andranno ad attività impegnate nella lotta contro il coronavirus.

Dal 1957, anno di inaugurazione dell'impianto, era per tutti il Camp Nou, il "nuovo campo" ma ora diventerà altro. Nella stagione 2020-21, infatti, il Consiglio Direttivo della squadra blaugrana ha deciso di compiere questo passo e "inviare un messaggio universale" come si legge nella nota che porta in calce il nome di Jordi Cardoner, vicepresidente del Barcellona. La vendita dei naming rights rappresenta sempre di più una strategia di marketing e sicuramente giova alle finanze della società che intraprende questo percorso. Lo sa bene, ad esempio, la Juventus, che da Allianz incasserà un totale di 75 milioni di euro nei 6 anni di sponsorizzazione. Accordi che Allianz ha con gli impianti di Nizza (Allianz Riviera), di Vienna (Allianz Stadion), di San Paolo (Allianz Parque) e aveva con l'ormai ex Allianz Stadium di Sydney.

Profitti che, come detto, non incasserà il Barça. La decisione di cedere i diritti di denominazione dello stadio da 105.000 posti assomiglia a quella assunta nel 2006, quando i blaugrana decisero di invertire i ruoli nelle sponsorizzazione e pagare per avere uno sponsor di maglia. In quel caso di trattava di UNICEF, che concesse lo sponsor di maglia e in. cambio ottenne 1.6 milioni di euro che il Barcellona versò nella casse della fondazione di beneficenza per eccellenza. Stavolta i proventi andranno a rafforzare la lotta contro il coronavirus, come si evince dalla nota della società catalana:

"Vogliamo mandare un messaggio globale: per la prima volta qualcuno potrà avere l'opportunità di rinominare con il proprio nome il Camp Nou, e i ricavi andranno a tutta l'umanità, non soltanto al Barcellona. Siamo molto felici di poter portare avanti questa iniziativa che offre qualcosa di così emblematico come il nome del nostro stadio in modo che le istituzioni, le organizzazioni, le imprese possano associarsi ad esso e come tali contribuire alla lotta contro il Covid-19 dato che il loro investimento sarà utilizzato per finanziare progetti di ricerca sulla malattia e progetti che lavorano per ridurne gli effetti"

Una vera e propria responsabilità che si assume il Barcellona, che nel comunicato spiega che "il direttivo ha preso una decisione che ha carattere di eccezionalità, all'altezza della risposta di cui l'umanità ha bisogno in questo momento di grande incertezza: ma tutti dobbiamo dare il meglio per attenuare gli effetti di questa pandemia globale che paralizzato il pianeta". Més que un club nel vero senso della parola.