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Cosa pensa Michael Jordan di "The Last Dance"?

Il documentario sui Bulls 1997-98 cambierà la vostra idea su MJ

Cosa pensa Michael Jordan di The Last Dance? Il documentario sui Bulls 1997-98 cambierà la vostra idea su MJ

***AGGIORNAMENTO 16/4***

A 3 giorni dall'uscita sugli schermi di ESPN e a 4 da quella su Netflix, The Last Dance carica ancor di più le aspettative lasciando trapelare qualcosa. Non si tratta di un vero e proprio spoiler, quanto più di una conferma: Michael Jordan piange ed è quindi umano. Senza voler spoilerare nulla, il 6 volte campione NBA al termine del settimo episodio di The Last Dance, il documentario sui Bulls 1997-98, si lascia andare a riflessioni mai così sincere. In lacrime, MJ afferma:

"Vincere ha un prezzo. La leadership ha un prezzo. Quindi ho messo alle strette le persone che non volevano essere messe sotto pressione. Ho sfidato le persone che non volevano essere sfidate. Mi sono guadagnato questo diritto perché i miei colleghi che sono venuti dopo di me non hanno sopportato tutto ciò che ho sopportato. Quando ti unisci a una squadra, vivi il suo determinato standard di gioco. E non potrebbe essere di meno. Se ciò significava che dovevo disturbarli un pò, allora l'ho fatto. Chiedi ai miei compagni di squadra, ti diranno che l'unica cosa che MJ non ha chiesto loro di fare è qualcosa che lui non ha fatto. [...] Quando le persone vedranno The Last Dance, diranno 'Era una persona orribile'. Forse era un tiranno. Beh dipende da te. Perché non hai mai vinto nulla. Volevo vincere, ma volevo che vincessero anche loro. L'ho fatto perché è quello che sono. Sono come mi avete visto in campo, esattamente come ho giocato per tutta la carriera. Era la mia mentalità. Se non vuoi giocare così, non giocare così"

Parole forti di un uomo che è passato alla storia proprio grazie alla sua mentalità, alla sua ossessione da vincente e ai modi singolari che aveva per motivare i suoi compagni di squadra - nel caso, citofonare Steve Kerr. Eppure queste parole sembrano una risposta a quanto dichiarato settimana scorsa da Jerry Stackhouse, compagno di MJ ai tempi dei Washington Wizards - "Vorrei non aver mai giocato con Jordan, la mia ammirazione per lui scese tantissimo in quel periodo. Voleva sempre la palla e se una cosa non andava bene, si doveva andare da lui e mai dagli altri".

Non resta altro da fare che prepararsi ad uno dei documentari sportivi con più hype della storia.

 

***AGGIORNAMENTO 31/3***
Stando a quanto riportato da Andrew Marchand del New York Post e da altre fonti sportive attendibili, il documentario "The Last Dance" in 10 parti sui Chicago Bulls della stagione 1997-1998, sarà disponibile da domenica 19 aprile. Prima dello stop forzato della NBA, l'uscita di uno dei prodotti ESPN con più hype di tutti i tempi era prevista per luglio. La situazione, però, ha convinto ESPN a cambiare la sua programmazione e ad anticiparne l'uscita. Anche LeBron sembra gradire particolarmente questa scelta:

La spasmodica attesa è iniziata nel maggio del 2018, quando ESPN ha annunciato la realizzazione di "The Last Dance", un documentario in 10 parti sui Chicago Bulls 1997-98, considerata dalla stragrande maggioranza la miglior squadra di tutti i tempi. Questa attesa potrebbe essere esaurirsi prima del previsto. Dopo aver lanciato il trailer la scorsa vigilia di Natale, il mondo intero aspettava di conoscere le "storie non raccontate su Michael Jordan e i suoi Bulls". Il piano iniziale era quello di lanciare il documentario a giugno, ma la sosta forzata di tutti gli sport americani potrebbe far cambiare la programmazione di ESPN.

Milioni di americani si stanno chiedendo "cosa facciamo senza sport?" e a questa domanda potrebbe rispondere proprio il broadcast sportivo americano per eccellenza. Non si parla di rumors, di voci di corridoio, ma di possibilità concrete di vedere prima di giugno uno dei prodotti che tutti - sportivi e non - vogliono consumare il prima possibile. Se da un lato negli ultimi secondi del trailer si intuisce che l'uscita è fissata a giugno, alcuni spot mandati in onda negli ultimi giorni su ESPN continuano a recitare "coming soon". L'emittente non si è ancora sbilanciata e non ha dichiarato ancora nulla in merito. Il passaggio da "coming in June" a "coming soon" non sembrerebbe essere giustificato se non da un. cambio di programmazione. Anche se è un prodotto che vive in un'aurea di hype incredibile, affermare che "arriverà a breve" quando è ufficialmente in programmazione tra 3 mesi sembra prematuro.

Tutte le emittenti americane stanno rovistando nei loro archivi per sopperire alla mancanza di sport live, cercando la più adeguata copertura dopo lo stop per la pandemia del coronavirus. Anche Ben Koo di Awful Announcing - uno dei blog sportivi americani più seguiti - crede che quel "coming soon" sia sintomo di un cambiamento nella programmazione di "The Last Dance":

L'altra cosa interessante da notare qui è che ESPN ha mostrato moltissimi spot pubblicitari negli ultimi giorni per The Last Dance, il che non avrebbe davvero senso se fosse davvero arrivato a giugno. Mentre ESPN non ha più partite da promuovere, sta sicuramente spingendo il format '30-for-30' per iniziare a coinvolgere gli spettatori e sta spingendo davvero tanto The Last Dance in termini promozionali. Non avrebbe molto senso iniziare a martellare le persone così duramente 80-90 giorni prima dell'uscita.