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Tutti i loghi della storia dell'Inter

113 anni di storia vissuti tra l'integrità stilistica e nuovi trend

Tutti i loghi della storia dell'Inter 113 anni di storia vissuti tra l'integrità stilistica e nuovi trend

"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo"

Queste parole risalgono al 9 marzo 1908 e sono state pronunciate dal pittore Giorgio Muggiani, uno dei 44 soci del nuovo club e ideatore dello stemma di quella che oggi chiamiamo Inter. Per quella che è stata fondata come Foot-Ball Club Internazionale una storia lunga 112 anni, fatta di successi, di difficoltà, di gloria, di lacrime, ma soprattutto da una identità stilistica che perdura da più di due secoli. 

L'emblema di un club sportivo è da sempre il suo marchio, il suo logo, uno di quei caratteri distintivi che non scomparirà mai. Lo si vede sventolare sulle bandiere, indossare dai giocatori e dai tifosi, lo si vede in epoca moderna su ogni strumento di marketing venga utilizzato da società sempre più evolute e che devono restare al passo con i tempi. Eppure l'FC Internazionale Milano - la sua denominazione ufficiale oggi - non ha mai deviato la sua strada, si è raramente piegata davanti ad esigenze e trend di mercato ed oggi mantiene un'integrità più unica che rara, con una fan base di 70 milioni di tifosi nel mondo. 

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Nata dalla scissione del Milan Cricket and Football Club, l'Inter andò fin dalla notte del 9 marzo 1908 alla ricerca di uno stile che potesse essere riconoscibile. Si iniziò ovviamente dai colori. Il nero rimaneva invariato rispetto ai colori del Milan, mentre serviva qualcosa che rimpiazzasse il rosso dei "Diavoli". All'epoca le matite utilizzate per le bozze grafiche erano solamente due: una rossa e una blu. Muggiani decise, quindi, di disegnare con la matita blu il primo monogramma, ispirato chiaramente allo stile liberty che già caratterizzava il logo di diversi club inglesi. Al centro del primo storico logo circolare dell'Inter c'erano 3 lettere intrecciate: FCIM. L'acronimo era in bianco su fondo oro, il tutto rappresentato in due cerchi concentrici nero e blu. 

Per vedere il primo cambio, anche se forzato, bisogna aspettare il 1925, quando le imposizioni del fascismo obbligarono i club a rivisitare i propri stemmi. L'Inter, che nel frattempo era diventata "Ambrosiana" per i motivi di cui sopra, optò per un simbolo circolare con il fascio littorio su sfondo blu. Il tutto veniva completato dallo scudo con l’immagine del biscione visconteo a sinistra, mentre a destra lo scudo rossocrociato, simbolo di Milano.

Quattro anno dopo, la nuova sostituzione, un primo cambiamento radicale: al centro un rombo a strisce nerazzurre ai cui lati, in campo bianco, comparivano le lettere A ed S mentre in basso, a tutta larghezza, una banda nera con il nome “Ambrosiana” in oro. Se il 1929 rappresenta uno spartiacque nello stile del logo interista, il 1932 è il momento in cui i tifosi diventano il fulcro dello scelte grafiche del club. Dalle tribune dell'Arena Civica non si sentiva nessun coro per l'Ambrosiana, ma tutti intonavano solo "Inter". La società decise di cambiare denominazione - trasformandola in “Ambrosiana-Inter” - e di conseguenza cambiò anche il marchio: rombo a strisce nerazzurre, al centro un pallone dell’epoca e tutt’intorno una cornice blu con le scritte “Associaz. Sportiva Ambrosiana Inter”.

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L'interludio decisamente drammatico della guerra ci porta direttamente al 1945, quando la società decise di chiamarsi solo "Inter", senza nessun altra aggiunta. Un'innovazione accompagnata ad un ritorno alla tradizione in termini stilistici: ancora forma tondeggiante e lettere intrecciate ma lo sfondo diventa bianco. Per 15 anni regna e campeggia sostanzialmente lo stesso simbolo, ma all'inizio degli anni Sessanta nuovo cambio radicale, con un netto e deciso saluto alla tradizione. Probabilmente è la prima forma significativa di restyling del logo dell'Inter, con la divisione a metà dello stesso: strisce nerazzurre a sinistra, biscione e pallone con dall’anno di fondazione a destra. Dopo due anni una piccola modifica: lo stemma diventerà ovale a strisce nerazzurre con al centro il biscione dorato e, in alto, una banda nera con la scritta “Inter“, sormontata dalle lettere “FC“ dorate in campo blu. Durò solo una stagione, perché nel 1963 si ritorna alle origini. Il club riprenderà il marchio del 1908, con la sola aggiunta di un cerchio dorato tra quello nero e quello azzurro.

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Alla fine degli anni Settanta arriva una nuova modernizzazione, con lo scudetto dell'Inter che mostra due strisce nere e blu trasversali su cui c'è il biscione bianco non più nella classica posizione attorcigliata con l’omino in bocca ma dai lineamenti più simpatici e raffigurato in transito; per la prima volta in alto a sinistra c’era la stella che simboleggiava la conquista di 10 scudetti. Dopo le innovazioni e il ritorno alle origini, gli anni '70 rappresentano il momento della stilizzazione del brand Inter, sempre mantenendo i simboli storici e i colori rappresentativi.
Dopo lo scudetto del 1989, si decide di rinnovare nuovamente il logo. Infatti, nella stagione 90-91 si ritornerà al logo del 1963, rimpicciolendo le dimensioni e ingrandendo la stella. Dopo i successi europei dell'ultimo decennio del Novecento - con 3 Coppe UEFA conquistate nel '91, nel '94 e nel '98 - arrivano le modifiche di fine millennio: il nuovo stemma presentava centri concentrici al cui interno troviamo la scritta “Inter” e la data di fondazione, con la stella posizionata in alto ma accanto alle lettere.

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Arrivano i tempi moderni e la freschezza di un progetto vincente si riflette anche nelle scelte grafiche del club. Nel 2007 la scritta "Inter" diventa in corsivo calligrafico. La diffusione e l'espansione dell'idea di club come un vero e proprio brand declinabile in termini di merch e di stile diventa sempre più importante e nel 2014 arriva un altro restyling, stavolta affidato a Leftloft: una semplificazione compositiva con una rivisitazione delle quattro lettere ed una riduzione dei cerchi concentrici, con il giusto equilibrio proporzionale tra gli elementi grafici del simbolo dell'Inter per permettere migliorarne leggibilità e riproducibilità. Anche il font, vero carattere distintivo dei loghi moderni, cambia e viene utilizzato uno prodotto ad hoc. Il tema del font è motivo di dibattito nelle ultime settimane, con la Serie A che ha deciso di condividere un unico font con tutte le squadre

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L'ultimo dello step della storia si è completato con un rebranding che apre una nuova era, quella dell'Inter Milano. La forma rimane rotonda mentre viene stravolto il "contenuto" del logo che passa da "FCIM" (Football Club Internazionale Milano) ad un più sintetico "IM". Il design diventa più minimalista, in un'ottica che si avvicina più a quella commerciale che a quella sportiva. Anche i colori variano, mantenendo il nero e il blu ma utilizzati con una sfumatura molto più decisa. La trasformazione da società di calcio a brand sembra essere completata.

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113 anni di storia, di una lunga storia anche grafica. Il logo dell'Inter, però, è sempre rimasto fedele agli ideali di quei 44 soci che 113 anni fa si ritrovarono al ristorante "L'Orologio" di Piazza Duomo per fondare quella che oggi è l'FC Internazionale Milano. Le migliori parole che possano raccontare la storia nerazzurra sono di Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto.