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Eric Dier corre in tribuna per aggredire un tifoso

Ricordi e ricorsi storici dopo l'episodio del centrocampista inglese

Eric Dier corre in tribuna per aggredire un tifoso Ricordi e ricorsi storici dopo l'episodio del centrocampista inglese

Una domanda provocatoria, ma che riflette due situazioni visivamente molto simili. Alla fine della partita giocata al New White Hart Lane e persa dal Tottenham ai calci di rigore contro il Norwich di Tim Krul, il centrocampista deli Spurs Eric Dier ha superato i led che separano l'erba dalle tribune, ha scalato le file e si è scagliato violentemente contro un tifoso. Stando a quanto riportano le principali fonti inglesi, Dier è stato preso di mira da un tifoso che lo ha insultato per tutta la partita. Nelle vicinanze c'era il fratello più piccolo del giocatore del Tottenham, che ha provato a più riprese a calmare l'uomo. Il tentativo non è finito benissimo e i due hanno litigato. Dier, secondo le parole di Mourinho in conferenza stampa, ha quindi solo provato a difendere il fratello.

"Alterco fisico" stando alle parole del The Guardian, che ha raccolto tutti i video in cui viene ripreso il centrocampista degli Spurs mentre raggiunge il tifoso incriminato. Altre fonti, invece, sostengono che l'uomo abbia pronunciato diversi insulti razzisti rivolti verso Gedson Fernandes subito dopo l'errore dal dischetto. Come detto, però, lo Special One smentisce l'ipotesi di episodio di razzismo, schierandosi dalla parte del giocatore e ribadendo l'intenzione di proteggere suo fratello. Giocatori che perdono la testa ce ne sono stati tanti nella storia dello sport, ma il caso Dier ha portato alla mente due episodi famosi.

Kung-fu Cantona, 25 gennaio 1995

Restando in Inghilterra, Éric Cantona nel lontano 1995 perse le staffe durante una gara tra Manchester United e Crystal Palace. Lo scenario è Selhurst Park, partita importante per gli equilibri della Premier. All'inizio del secondo tempo Richard Shaw trattiene Cantona. Il francese reagisce, scalciando Shaw e costringendo Alan Wilkie ad estrarre il cartellino rosso. L'attaccante viene inondato di fischi da tutto lo stadio, ma Matthew Simmons cattura l'attenzione di Éric essendo in prima fila. La rabbia sfocia in un calcio in stile kung-fu ai danni del tifoso, che costerà a Cantona ben 9 mesi di squalifica. Nessun dietro-front per il francese che, anzi, rilascia alla stampa una frase che è diventato uno dei suoi manifesti ideologici per eccellenza:

Quando i gabbiani seguono il peschereccio, è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.

Malice at the Palace, 19 novembre 2004

C'è chi la chiama "The Brawl", c'è chi la chiama "Malice at the Palace", c'è chi come l'AP l'ha descritta come "la rissa peggiore della storia della NBA" e c'è chi la definisce una delle pagine più negative della storia dello sport americano. Del resto, considerando i personaggi coinvolti, non poteva essere diversamente. La scalata sulle tribune del New White Heat Lane ha ricordato immediatamente quella che 16 anni fa compiva Ron Artest, Metta World Peace, The Panda's Friend o come preferite chiamarlo. Il palcoscenico è quello del Palace of Auburn Hills di Detroit, MI. 45.9 secondi da giocare per chiudere la gara, ampiamente vinta dagli Indiana Pacers. Artest, però, decide ugualmente di fermare "fallosamente" Ben Wallace, che a sua volta lo spinge. Il giocatore dei Pacers, già noto per la sua instabilità mentale, risponde mettendo le mani in faccia a Wallace e da lì inizia un parapiglia con colpi che termina solo una trentina di secondi dopo. La questione sembra essere chiusa lì, con Artest e Wallace che vengono divisi e con la guardia dei Pacers che si stende sarcasticamente sui tabelloni pubblicitari. In quel preciso istante, dalle tribune arriva un bicchiere di plastica pieno di Coca Cola che finisce sul petto di Ron. Da lì, il finimondo: Artest, On'Neal e Jackson invadono gli spalti e attaccano i tifosi - John Green, Michael Ryan, William Paulson, Alvin Shackleford e Charlie Haddad - che provano a difendersi tirandogli di tutto contro. La rissa termina con un'immagine della maglia di Artest completamente slabbrata.

Eric Dier non è arrivato al punto dell'ira sprigionata da Cantona, non è arrivato neanche lontanamente alla rissa del Palace of Auburn Hills e nè tantomeno alla ferocia con cui Ron Artest ha aggredito chi gli aveva lanciato un bicchiere. Ma gli immediati ricordi che sono scaturiti sono esattamente questi due.