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UA lancia le Curry 7, l'ultimo step della partnership con Steph Curry

Il nuovo capitolo della collaborazione nata nel 2013

UA lancia le Curry 7, l'ultimo step della partnership con Steph Curry Il nuovo capitolo della collaborazione nata nel 2013

Al sesto anno con la stella di Golden State Steph Curry, Under Armour ha lanciato le Curry 7, le nuove signature shoes del tre volte campione NBA realizzate attraverso la stretta collaborazione tra UA e il giocatore, che ha seguito gradualmente il processo di progettazione. Il contributo di Curry ha portato alla creazione di una scarpa in grado di rispondere alle esigenze del talento dei Warriors, migliorando la resa della versione precedente. Le Curry 7, rispetto alle Curry 6, offrono infatti una migliore trazione e combinano un doppio strato di ammortizzazione che rende la scarpa particolarmente reattiva nei rapidi cambi di direzione. 

Le Curry 7 sono l’ultimo tassello di una proficua collaborazione iniziata nel 2013, quando Curry diventa il testimonial con il quale Under Armour – marchio storicamente legato al football americano – decide di espandersi in NBA. Dopo le Finals 2015 il brand fondato da Kevin Plank aveva visto crescere i suoi ricavi in maniera vertiginosa, anche e soprattutto grazie alla vittoria dei Warriors di Steph Curry che ai piedi indossava proprio le CurryOne di Under Armour. Si calcola che nel solo ultimo trimestre del 2015, Under Armour abbia fatturato oltre un miliardo di dollari, registrando un aumento nella vendita di sneaker del 95%. 

La crescita del brand è tangibile – oggi fornisce, tra gli altri, Joel Embiid, Patty Mills e Hamidou Diallo – nonostante la NBA sia monopolizzata da un brand come Nike, con cui Under Armour fatica ragionevolmente a entrare in competizione (i ricavi annuali di UA – secondo un rapporto pubblicato su Forbes – ammontano a circa 5,2 miliardi di dollari, quasi 7,5 volte in meno rispetto a Nike, che sfiora i 40 miliardi di dollari). Una sorta di dualismo tra i due brand si è comunque innescato dopo che UA è diventato il secondo più grande sportswear brand dietro Nike negli Stati Uniti, ma soprattutto dopo le parole di Kevin Durant nell’agosto 2017 che fecero crollare del 3% il valore delle azioni di UA in borsa ("Nessuno vuole giocare con le Under Armour. Soprattutto i ragazzini, che preferiscono tutti le Nike").

Ma al di là di quell’episodio, Under Armour rimane comunque una delle aziende emergenti che si stanno espandendo più velocemente nello sportswear americano. E la partnership tra il numero 30 di Golden State – che proseguirà oltre le nuove Curry 7, dal momento che l’accordo scadrà solo nel 2024 – conferma la volontà da parte di UA di continuare a crescere in questo senso.