Vedi tutti

Gabigol è diventato l'attaccante più forte del Sudamerica

L'ex bidone dell'Inter sta vivendo una stagione pazzesca, ma soprattutto sta completando la sua evoluzione

Gabigol è diventato l'attaccante più forte del Sudamerica L'ex bidone dell'Inter sta vivendo una stagione pazzesca, ma soprattutto sta completando la sua evoluzione

A poche ore di distanza dalla preziosa vittoria che l'Inter, la squadra che detiene ancora il suo cartellino, ha conquistato a San Siro contro il Borussia Dortmund, riaprendo di fatto la corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions League, dall'altro capo del pianeta Gabriel Barbosa ha mostrato a tutto il mondo il suo incredibile stato di forma. In un Maracanà stracolmo e particolarmente carico vista l'importanza della partita, il Flamengo di Gabigol ha rifilato cinque reti al Gremio nel derby brasiliano che valeva l'approdo in finale di Copa Libertadores, proprio grazie a due reti dell'ex calciatore dell'Inter. Che ad oggi, grazie ad un bottino realizzativo spaventoso, è il migliore attaccante del Sudamerica.

19 gol in 20 incontri nel campionato brasiliano, 7 in 11 in Copa Libertadores: oltre ad aver eguagliato il rendimento di un altro attaccante transitato da Milano e ancora indimenticato dalle parti del Maracanà come Adriano, Gabriel Barbosa ed è attualmente il capocannoniere di entrambe le competizioni. Per questo motivo non poteva sfuggire alle convocazioni del ct brasiliano Tite, che a fine settembre l'ha chiamato in Nazionale per la prima volta dopo tre anni, quelli bui trascorsi in Europa e poi di nuovo in patria, per provare a riprendere in fretta le sue medie gol e i suoi gesti atletici. Vederlo insieme a Roberto Firmino, Richarlison, Everton, Neymar e Gabriel Jesus fa un certo effetto, soprattutto ai tanti tifosi interisti che lo hanno (troppo?) rapidamente bollato come uno dei maggiori flop dell'era Thohir, quando il suo nome veniva usato per definire uno dei periodi più fallimentari del recente periodo dell'Inter. 

Nella testa c'è ancora la sua prima (e unica) stagione in Italia, un periodo che i supporters nerazzurri stanno provando a dimenticare in fretta: l'hype per il suo arrivo, i 450mila spettatori virtuali che hanno assistito alla sua presentazione, tre allenatori (de Boer, Pioli, Vecchi) e una stagione conclusa al settimo posto con tanti giocatori bocciati a fine anno (Felipe Melo, Geoffrey Kondogbia, Stevan Jovetic). Tra questi senza dubbio anche Gabigol, acquistato per qualcosa come 30 milioni di Euro dal Santos e finito per pagare a caro prezzo le pressioni che hanno accompagnato tutti gli attaccanti brasiliani arrivati in Italia post Ronaldo. A peggiorare le cose anche quel gol siglato a Bologna proprio come 'Il Fenomeno', al quale Gabriel Barbosa, impiegato solamente 10 volte e spesso da subentrato, non ha più saputo replicare. 

E' inutile sottolineare quanto oggi Gabriel Barbosa sia un calciatore completamente cambiato, non solo tecnicamente ma anche mentalmente e fisicamente: il suo sinistro in Sudamerica ha già bucato la porta avversaria tantissime volte, il nuovo look ossigenato è diventato una moda per i giovani di Rio de Janeiro, dove spopola la frase 'Hoye tem gol do Gabigol', e poi la nuova esultanza fiera, di lui che mostra i muscoli per far vedere a tutti che è diventato un leader, importante e decisivo. Ci ha messo un po' ma Gabigol è riuscito a creare una nuova immagine di se, forse quella definitiva. D'altronde ha ancora solamente 23 anni e c'è una finale da giocare presto, a tre anni di distanza da quella delle Olimpiadi 2016 vinta contro la Germania. Il prossimo 23 novembre a Santiago del Cile Gabigol sarà il pericolo numero uno per il River Plate di Gallardo, per quella che si preannuncia una delle sfide più belle e incerte delle ultime edizioni di Copa Libertadores. 

Anche da questa finale passa gran parte del suo futuro, con il Flamengo che sta seriamente pensando di riscattarlo nonostante la richiesta dell'Inter sia di circa 22 milioni di Euro. Una scelta che dice tantissimo delle ambizioni e del progetto del Mengão di Jorge Jesus (che al Benfica ha solamente sfiorato Gabigol, ma che si trovava a Lisbona sulla panchina dello Sporting durante l'esperienza portoghese del brasiliano), tornato in finale di Libertadores dopo 38 anni e che la scorsa estate è riuscito a riportare in Brasile dall'Europa due giocatori di grande esperienza come Rafinha e Filipe Luis e un giovane incompiuto come Gerson, puntellando una rosa già di primissimo livello in cui figurano già Diego Alves, Rodrigo Caio, l'uruguaiano Georgian de Arrascaeta e il nuovo craque, Reinier. Il migliore roster possibile perché Gabigol possa sentirsi perfettamente a suo agio e rendere al meglio, a casa sua, acclamato in continuazione (su Instagram ha oltre 4 milioni di follower, più dell'Inter) e finalmente protagonista.