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Il Manchester City paga gli influencer per andare allo stadio?

Tifosi vip 2.0 come nuova frontiera del tifo da stadio

Il Manchester City paga gli influencer per andare allo stadio? Tifosi vip 2.0 come nuova frontiera del tifo da stadio

Il sorteggio di Champions League non ha assegnato grandi sfide al Manchester City, inserito nel gruppo C con Dinamo Zagabria, Shakhtar Donetsk e Atalanta. Aver sorteggiato tre squadre di fascia media ha portato meno successo in termini di pubblico sia inglese che internazionale, tanto da spingere i Citizens a lanciare un contest sulla piattaforma di influencer marketing Tribe, rivolto a ragazzi dai 18 ai 55 anni con più di 5000 follower. 
L'obiettivo del Manchester City è quello di arruolare medio e piccoli influencer per riempire l'Etihad Stadium nei match di Champions, invitandoli a "raccontare una storia autentica e genuina di cosa significhi andare allo stadio". 

Come prima cosa si potrebbe mettere in dubbio il concetto di genuinità e autenticità con la quale il City concepisce l'esperienza dello stadio. L'Etihad Stadium ha la fama consolidata di essere uno degli stadi meno entusiasmanti d'Inghilterra, durante molti match di Premier League non è difficile trovare settori semivuoti e un pubblico freddo, che non trasmette la passione impianti come Anfield, Old Trafford o Emirates. Già in passato infatti erano comparsi video in cui allo stadio erano esposti striscioni elettronici trasmessi dagli schermi sulle gradinate, ma anche autoparlanti che durante i match diffondevano cori e applausi finti.

Da un lato va tenuto conto della storia recente del club, che negli ultimi 10 anni ha dovuto fare i conti con una grossa crescita del potenziale economico, che non va di pari passo - per ragioni di storia - con un seguito di tifosi consolidato, come invece accade per altri club come lo United, Arsenal o Liverpool. Non sono bastati i quattro titoli dell'ultimo decennio e per contrastare il deficit in termini di seguito nei confronti degli altri club. Il City ha puntato sulla comunicazione, arrivata forse a sfondare la soglia dell'intrattenimento fake, costruito e artificiale. 
Oltre a quest'ultimo, un aspetto triste della campagna di fan credibility è emerso anche dall'ultimo report dell'agenzia di social media Pilot Fish Media, secondo la quale il 58% dei 15 milioni di follower del club su Instagram sarebbero falsi, così come il 33% (su 7.5milioni) su Twitter. I due dati sommati portano a un totale del 50% di seguaci fake, oltre ad essere l'unico club sportivo nelle prime 50 posizioni. 

Il coinvolgimento di big infuencer non è una novità per le squadre di calcio, che li attivano e coinvolgono come guest per eventi, lanci dei nuovi kit e partite, invitandoli in tribuna stampa come ospiti e non come semplici spettatori. Non era molto diverso anche nell'era pre-social network, dove i tifosi vip delle squadre svolgevano il ruolo di influencer nei programmi televisivi e sui giornali.
Il bando rivolto a medio-piccoli profili è invece una novità, segno dei tempi forse, che suona più come una mossa disperata che rischia di far perdere spontaneità allo spettacolo.