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Che partita sarà Inter-Juventus?

Prima contro seconda, ma anche una sfida intrecciata tra allenatori e giocatori, storia e moviola

Che partita sarà Inter-Juventus? Prima contro seconda, ma anche una sfida intrecciata tra allenatori e giocatori, storia e moviola

Nerazzurri contro bianconeri, 18 scudetti contro 35, 3 Champions League contro 2, biscione contro zebra, 3-5-2 contro 4-3-3, ma soprattutto 18 punti contro 16 nella classifica attuale: il big match di domenica sera a San Siro tra Inter e Juventus vedrà, dopo tanti anni, la squadra meneghina davanti a quella torinese. Una sfida totale, quella che non a caso negli anni è stata soprannominata 'derby d'Italia', una partita che va oltre i novanta minuti e il rettangolo di gioco ma che è la sintesi di una rivalità storica, che è arrivata fino ai tribunali e che si alimenta anno dopo anno con nuove storie e nuovi elementi.

L'ultimo di una lunga serie è stato sicuramente Antonio Conte, l'ex bandiera e capitano della Juventus che in estate è diventato allenatore dell'Inter, dove ha ritrovato un altro elemento chiave degli ultimi trionfi bianconeri, Giuseppe Marotta. L'effetto Conte si è manifestato sin da subito, con tempistiche addirittura inferiori a quelle che ci si aspettava: la squadra, notevolmente rinforzata nell'ultima sessione di mercato secondo la volontà del nuovo mister, ci ha messo appena una manciata di partite per assimilare i dettami dell'ex tecnico del Chelsea e trovare punti e una rinnovata sicurezza. Con sei vittorie in altrettante partite (Lecce, Cagliari, Udinese, Milan, Lazio e Sampdoria), tra cui un confortante successo nel derby, la squadra nerazzurra oggi guarda tutti dall'alto, pure la Juventus che sulla carta ad inizio stagione sembrava di un'altra categoria. La Vecchia Signora, dal canto suo, è anch'essa reduce da una complicata successione in panchina, e con Maurizio Sarri sta lentamente trovando la propria dimensione, migliorando partita dopo partita nonostante alcuni pesanti infortuni (Chiellini e Douglas Costa) da metabolizzare e il progressivo inserimento dei nuovi arrivati nell'undici titolare. Paradossalmente oggi è l'Inter che sembra più solida della Juventus, alla quale, complice una campagna acquisti parecchio bloccata, soprattutto in uscita, non resta che basarsi sulla sconfinata dose di talento presente in rosa.

Ma una partita del genere va oltre le statistiche (lo sapevate che Conte e Sarri non si mai affrontati in carriera?), i dati, gli ex (Bonucci da una parte e Asamoah dall'altra) i punti in classifica, i precedenti e i pronostici, è una storia a sé: nell'album dei ricordi c'è la punizione nel sette di Del Piero nei minuti finali, il gol in mischia di Toldo al 95esimo, le reti di un giovane Balotelli, il missile al volo di Maicon, la media gol di Julio Ricardo Cruz, l'impresa dell'Inter di Stramaccioni allo Juventus Stadium, il gol vittoria di Darko Kovacevic, la rimonta firmata Higuain e ovviamente il contatto Iuliano-Ronaldo, un episodio che risale a oltre vent'anni fa e che continua a fare discutere ancora oggi, che è stato introdotto il VAR e forse alcune decisioni del passato sarebbero state valutate diversamente, come racconta l’insider.

Come si fa a pronosticare una sfida del genere? L'improbabile algoritmo di Fabio Caressa ha previsto un pirotecnico 2-2 deciso da Lautaro Martinez, Cristiano Ronaldo, Dybala e de Vrij, ma la realtà è che per quanto siamo a conoscenza dei punti deboli delle due squadre e delle caratteristiche dei singoli, è chiaramente una gara apertissima, da tripla. Ciò che può aiutarci a chiarire le idee in vista del big match della settima giornata è vivisezionare la partita in tante micro sfide interne, quelle che avranno uno sviluppo parallelo durante i novanta minuti di gara: la maniacale fame di vittoria e il rigore tattico di Conte contro l'opposta filosofia di Sarri; il surreale impatto di Stefano Sensi sulla stagione dell'Inter e la progressiva crescita di Matthijs de Ligt nella retroguardia juventina; il duello a centrocampo tra i due grandi interpreti croati in forma smagliante, Matteo Brozovic e Miralem Pjanic; la brillantezza di Nicolò Barella e l'esperienza di Sami Khedira; i possibili outsider a sorpresa, Danilo D'Ambrosio e Juan Cuadrado; e ancora il duello tra Lukaku e Matuidi, due grandi campioni che purtroppo sono stati fin troppe volte fischiati in maniera vergognosa su alcuni campi di Serie A per via del loro colore della pelle.

Come stanno trascorrendo la vigilia di Inter-Juve i tifosi delle due squadre? Provando a controllare a fatica le proprie sensazioni, e forse anche fingendo, per paura di sbilanciarsi troppo perché si tratta di un testa a testa che, dopo anni, sembrerebbe valere la corsa per il titolo: la prestazione di Barcellona ha rinvigorito enormemente le convinzioni degli interisti, alla prima vera prova di forza, superata alla grande nonostante il risultato finale; gli juventini invece hanno assistito due grandi performances sia contro il Napoli che Atletico Madrid e in fondo sono cautamente ottimisti, anche se sanno bene che l'avversario stavolta si chiama Antonio Conte. Tutti gli altri appassionati di calcio, invece, tifano soltanto per lo spettacolo, per una gara che ha tutto per diventare epica.