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Il valore degli sponsor di maglia dei club di Premier League continua a crescere

E' quanto emerge dall'ultimo report del sito web specializzato Sporting Intelligence

Il valore degli sponsor di maglia dei club di Premier League continua a crescere E' quanto emerge dall'ultimo report del sito web specializzato Sporting Intelligence

Mancano poche settimane all'inizio della Premier League, il campionato di calcio più seguito e popolare al mondo nonchè quello dove girano più soldi e, a tal proposito, Alex Miller del sito specializzato Sporting Intelligence ha pubblicato uno studio molto interessante che ci da l'occasione per analizzare gli incassi delle venti squadre di massima serie dai propri jersey sponsor. Come lo scorso anno, il report fa l'elenco dei club in ordine crescente d'incasso, e anche quest'anno quello che balza subito agli occhi è che c'è stato un ennesimo, notevole, aumento degli introiti (la crescita registrata è del 7,2%), arrivati a 349.1 milioni di sterline, un numero spaventoso rispetto a dieci anni fa.

In cima alla classifica pure quest'anno c'è il Manchester United, che è anche grazie al suo accordo plurimilionario con Chevrolet se ogni anno può permettersi di spendere centinaia di milioni di euro per fare mercato. I Red Devils sono alla quinta stagione assieme al nota casa automobilistica statunitense, e il loro accordo partito da 47 milioni di sterline all'anno quest'anno è salito fino a 64 milioni, aumentando di ben 17 milioni rispetto alla stagione scorsa e tracciando un solco di 21 milioni di differenza con la squadra che occupa la seconda posizione in questa lista, i cugini del Manchester City. I Citizens quest'anno incassano infatti 45 milioni da Etihad, con cui la collaborazione prosegue anche dopo il recente cambio di sponsor tecnico. In terza posizione poi, a "soli" cinque milioni di distacco ci sono Arsenal (Fly Emirates), Chelsea (Yokohama) e Liverpool (Standard Chartered), mentre altri cinque milioni più indietro c'è il Tottenham con AIA. 

Dopo gli Spurs, le cifre si abbassano notevolmente: dietro al West Ham (10 milioni) le squadre guadagnano sempre meno fino a scendere agli appena 1,5 milioni che il Brighton riceve da American Express. Una considerazione ci fa capire ancora meglio l'evoluzione degli ultimi anni: il Liverpool, che in virtù suo accordo guadagna 40 milioni ed è terzo, nove anni fa ne riceveva la metà ed era primo in classifica. E' d' obbligo poi parlare degli sponsor sulle maniche, che a diciotto squadre su venti fruttano tra i 50 e i 10 milioni di sterline e contribuiscono ad arricchire ulteriormente le casse delle società. 

Per quanto riguarda invece la natura delle compagnie che fanno da sponsor, anche quest'anno è massiccia la presenza di società di betting sulle maglie dei club di Premier (dieci squadre su venti fanno infatti pubblicità al gioco d'azzardo) nonostante i divieti legati alle scommesse calcistiche: ne parlavamo qualche giorno fa a proposito della campagna di Paddy Power per l'Huddersfield Town. A loro si aggiungono le compagnie aeree e quelle legate alla finanza - solo Manchester United, Chelsea, Leicester e Southampton hanno optato per sponsor di altri settori. Infine, va evidenziato come rispetto alla stagione scorsa siano diminuiti ancora gli sponsor britannici, passati da tre a uno (Standard Chartered sulla maglia del Liverpool è l'unico rimasto) mentre sono aumentati gli accordi con società asiatiche. In generale, possiamo dire che c'è uno spicchio di ogni continente nelle sponsorizzazioni della Premier League, un dato che rispecchia parecchio l'attuale composizione della Premier League.