Vedi tutti

Cinque cose da sapere su Merih Demiral

Il giovane difensore turco è uno dei volti nuovi della Juventus di Maurizio Sarri

Cinque cose da sapere su Merih Demiral Il giovane difensore turco è uno dei volti nuovi della Juventus di Maurizio Sarri

E' il quinto acquisto estivo della nuova Juventus di Maurizio Sarri dopo Aaron Ramsey, Luca Pellegrini, Adrien Rabiot e Gianluigi Buffon, ma non possiamo affatto definirlo un acquisto inaspettato: Merih Demiral, difensore centrale turco classe 1998, era entrato in orbita bianconera già lo scorso gennaio prima di fermarsi a Sassuolo, dove ha giocato l'ultimo semestre prima di approdare in Piemonte. Appena arrivato in Emilia ha subito trovato il posto da titolare, giocando 15 partite su 19, tutte consecutive e tutte per 90 minuti, e segnando anche una doppietta in occasione del 4-0 rifilato al Chievo Verona. Per lui, l'ultimo giocatore frutto di una sinergia di mercato tra bianconeri e neroverdi, la Juventus ha sborsato 18 milioni di Euro pagabili in quattro rate. Nonostante la sua giovane età il turco ha una storia interessante, che vale la pena riassumere in cinque pillole per essere preparati al meglio sul suo conto prima che venga ufficialmente presentato:

Il 'pizzino' di Fabio Paratici 

Andiamo indietro nel tempo fino agli ultimi giorni del mesi di gennaio, in pieno calciomercato invernale: il direttore sportivo della Juventus dimentica un foglietto in un ristorante milanese, successivamente pubblicato dal quotidiano Il Tempo. Un'autentica 'lista della spesa' dove il dirigente bianconero, abilissimo scopritore di talenti, aveva appuntato (è servita la lente d'ingrandimento!) il nome di tanti giovani pallini come Chiesa, Zaniolo, Romero e Tonali, ma anche talenti semi-sconosciuti come Zennaro, Szoboszlai e proprio Demiral, allora calciatore dell'Alanyaspor. A rendere tutto ancora più assurdo, il fatto che il numero accostato al difensore turco, 7, è stato il costo del cartellino in milioni di Euro da parte del Sassuolo.

 

Un gigante contro la Francia

Titolare al fianco di Ayhan in occasione della gara casalinga contro la Francia, valida per le qualificazioni ad Euro 2020, Demiral ha fornito una prestazione mostruosa che è servita per fissare il punteggio sul 2-0, proprio davanti agli occhi di Paratici, che ha seguito il match dal vivo a Konya. Quello che stupisce non è soltanto l'assist aereo per il gol del vantaggio e la grande prova in marcatura su Giroud, ma il fatto che la Turchia non ha concesso neanche un tiro nello specchio ai francesi, una rarità se consideriamo che si tratta di un record negativo che non si verificava da oltre dieci anni.

 

Il video autoprodotto

Quante volte abbiamo dovuto sottolineare l'arretratezza dei profili social delle squadre di Serie A rispetto a quelli degli altri Paesi? Appena annunciato dalla Juventus, Demiral ha pubblicato sui suoi account Facebook, Twitter e Instagram un video compilation intitolato 'Nice to meet you' che, tra tackle vincenti e colpi di testa imperiosi, annunciava il suo passaggio alla squadra Campione d'Italia, prodotto dal Team Demiral. Non certo indimenticabile per via della qualità dei contenuti, ma comunque un'iniziativa da apprezzare, soprattutto se pensiamo che pochissimi club di massima serie sono soliti realizzare roba simile.

 

Il primo turco nella storia della Juve

Quando pensiamo agli stranieri che hanno vestito la maglia della Juventus pensiamo subito ai francesi, più di venti nella storia bianconera, ma anche a sudamericani e balcanici che hanno lasciato impronte importanti, per finire a uzbeki, ciprioti e irlandesi: tra le nazionalità mai rappresentate c'era la Turchia, che adesso ha il suo primo ambasciatore.

Come gioca?

Tra i nomi che sono iniziati a circolare negli ultimi mesi, sono principalmente due i calciatori che ricordano più di tutti il modo di difendere di Demiral: Raphael Varane e Nemanja Vidic. Il turco, che a Sassuolo ha giocato sia nella difesa e tre che in quella a quattro e che predilige l'out destro, si è dimostrato abilissimo nelle marcature preventive (è spiegato molto bene in questo articolo su L'Ultimo Uomo) che lo costringono a spingersi anche ben oltre la metà campo per prevenire l'azione d'attacco avversaria. In questi sei mesi ha giocato contro grandi attaccanti Piatek, Quagliarella, Muriel e Duvan Zapata e ha sempre fatto un figurone, mettendosi in mostra anche per via di alcuni recuperi miracolosi in tackle, come questo su Dries Martens lanciato a rete:

via GIPHY