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Chi sono i calciatori vegani?

Molti di più di quelli che pensate: Messi, Aguero e tantissimi calciatori di Premier League

Chi sono i calciatori vegani? Molti di più di quelli che pensate: Messi, Aguero e tantissimi calciatori di Premier League

I tempi di Paul Gascoigne sono finiti: gli anni in cui Gazza raccoglieva il cibo lanciatogli in campo per schernire la sua stazza, mangiandolo senza problemi; quelli delle bottiglie di gin prima delle partite, dell’assenza di acqua e l’abbondanza di cocaina. Gli anni della sregolatezza alimentare sono ormai un vecchio ricordo sbiadito, cancellato totalmente dai calciatori salutisti che hanno iniziato a prendere seriamente ogni discorso relativo a diete, alimentazione sara e cura maniacale del proprio corpo: pensate che Pippo Inzaghi avrebbe segnato cosi tanto se non avesse iniziato a mangiare bresaola e plasmon in maniera così maniacale?

Oggi per un calciatore ai massimi livelli un’alimentazione corretta è semplicemente fondamentale. In Italia oggi i vegani sono circa l'1,9% della popolazione, mentre nel calcio di oggi, che prevede una sempre maggiore fisicità ed intensità, in cui le partite giocate in un anno sono aumentate esponenzialmente, nutrirsi correttamente è la base su cui si costruisce una grande carriera. 

Sempre più calciatori si sono rivolti ad una dieta vegana, chi per migliorare le prestazioni del proprio fisico, chi come scelta etica per rispetto dell’ambiente e degli animali, intese come volontà di ridurre l’impatto ambientale della lavorazione della carne e la sofferenza che provoca nelle bestie. Molti di loro sono tra i top player mondiali, arrivati a scegliere una dieta senza prodotti animali (i vegani non solo evitano la carne, ma anche qualsiasi cibo di derivazione animale come il latte di mucca o capra, formaggi e uova) dopo aver sofferto infortuni o problemi fisici che grazie alla nuova alimentazione sembrano essersi risolti. Andiamo a scoprire chi sono i calciatori e le calciatrici “verdi”. 

Neil Robinson

Il diventare vegani non è affatto una moda del momento: l'ex giocatore di Everton e Swansea, infatti, è vegano dal lontano 1980, quando si rese definitivamente conto che la produzione di latte e formaggi di cui era particolarmente ghiotto era in realtà un atto crudele. I suoi pasti erano a base di riso, tofu, fagioli e soia, ma divennero particolarmente famosi i suoi spuntini a base di toast di banana, che propiziarono il suo nickname 'bananaman'. Secondo lui:

"I cibi animali sono assolutamente inutili per la salute e la forma fisica. Carne e uova non offrono nulla dal punto di vista energetico con carboidrati provenienti esclusivamente da piante. Offrono proteine ma è così facile ottenere proteine dalle fonti vegetali. Sarei anche preoccupato che gli ormoni e gli steriodi venissero trasmessi attraverso la carne e non si sa cosa viene passato dalla mucca o dal pollo al latte o alle uova".

 

Lionel Messi 

Il giocatore più forte del mondo (?) ha deciso di passare ad una dieta vegana giusto prima dell’ultima Coppa del Mondo. Sembra che il cambio di dieta gli abbia fatto perdere più di tre chili, migliorando le sue prestazioni anche dal punto di vista della resistenza e della velocità e riducendo il rischio di infortuni muscolari. Il 'diez' argentino si è deciso al cambio di dieta in seguito ai numerosi incidenti che lo hanno visto protagonista a bordo campo, quando si è dovuto fermare durante allenamenti o partite per dare di stomaco, vittima di nausea e vomito. Sembra che la nuova alimentazione abbia risolto anche questo problema e speriamo abbia allungato ulteriormente la carriera di un giocatore straordinario sia merito di un medico italiano, il famoso dottor Poser che ha visitato più l'argentino nel recente passato in un piccolo paese del Friuli. 

 

Jermain Defoe

Giocare (e segnare) ad alti livelli quando si hanno trentasei anni non è per tutti. Jermain Defoe attribuisce questa sua longevità alla scelta di una dieta vegana, consigliata dalla sua ragazza: anche lui come molti sostiene che questo tipo di alimentazione lo ha preservato dagli infortuni muscolari. Prendiamo per buone le parole di una leggenda del calcio inglese vicina alle cinquecento presenze in Premier League

Hector Bellerin 

Come spiegato bene su The Players Tribune, il terzino della Nazionale spagnola e dell’Arsenal aveva deciso di provare la dieta vegana solo per un periodo limitato, ma i suoi benefici sembrano averlo colpito al punto tale da aver completato completamente la transizione - ispirato anche dai consigli dal pugile professionista David Haye. Per un giocatore come lui, che fa dell’atletismo la sua migliore caratteristica, un’attenzione particolare a ciò che alimenta la sua eccezionale velocità è d’obbligo. 

 

Alex Morgan 

La star del movimento calcistico femminile americano, protagonista indiscussa dei Mondiali in corso d'opera in Francia, ha adottato nei primi mesi del 2018 una dieta vegana di cui sembra essere entusiasta. Come molte colleghe (le connazionali Meghan Klingenberg e Heather Mitts, per esempio) ha affermato che un’alimentazione di questo tipo le permette di recuperare molto più in fretta dalla fatica delle partite.

Sergio Aguero 

Il partner offensivo di Lionel Messi nell'Albiceleste ha adottato anche lui una dieta vegana sotto consiglio del suo medico, in preparazione per la Coppa del Mondo di Russia 2018. Aguero ha spesso sofferto di infortuni muscolari durante la sua carriera e sembra che la nuova alimentazione abbia contribuito a farli scomparire quasi del tutto, riportandolo ad essere il giocatore decisivo che tutti conosciamo - anche se non è chiaro se la segua intensamente tutt’oggi. La presenza di due argentini in questa lista non può essere del tutto casuale: gli argentini sono consumatori eccezionali di carne (avete presente il famoso asado?), una vera e propria passione che forse non si sposa così bene con l'alimentazione che calciatore professionista deve rispettare per essere sempre al top.

 

Fabian Delph

Un altro inglese, un altro giocatore della Premier League. Che molti calciatori del campionato più fisicamente duro del mondo si affidino ad una dieta vegana è qualcosa che ci dice molto sui benefici che se ne possono trarre. Il jolly del Manchester City e della Nazionale inglese è vegano da circa due anni, quelli in cui si è definitivamente affermato come un giocatore decisivo, che lo hanno aiutato ad esplodere definitivamente più dei consigli di mister Guardiola. È lui stesso a stabilire una connessione tra le due cose:

“Credo che il mio nuovo stile di vita abbia giocato una parte integrante nel modo in cui sono cresciuto come calciatore in questi ultimi mesi. Sento di essere più forte dopo questa transizione all’alimentazione vegana”.

 

Chris Smalling

Uno dei maggiori benefici delle diete vegane è il rendersi conto autonomamente dei miglioramenti da esse portati: è il caso del difensore del Manchester United Chris Smalling, che dopo aver intrapreso la strada vegan si sente decisamente più forte. Un'abitudine, nata grazie dalla moglie Sam e poi sviluppata definitivamente grazie alla lettura di The Happy Vegan di Russell Simmons, che il centrale inglese sta anche 'passando' anche a tanti suoi compagni di squadra.

Serge Gnabry

Ad inizio 2015 l'allora allenatore del WBA, Tony Pulis, non lo riteneva all'altezza di giocare in prestito nella sua squadra; a maggio 2019 è stato nominato Player of the Season del Bayern Monaco: il clamoroso upgrade dell'ala tedesca si spiega anche grazie alla sua scelta di diventare vegano, una decisione che come da lui stesso dichiarato alla stampa tedesca, è scaturita grazie ai documentari tv. Non si sa se durerà per sempre, ma nel frattempo ha già portato i suoi frutti.

 

Bonus: Forest Green Rovers 

I Forest Green Rovers sono una squadra inglese di Nailsworth che milita nella League Two. Il presidente è Dale Vince, ceo di Ecotricity, gigante mondiale dell’energia pulita. È l’unica squadra al mondo ad essere totalmente ecosostenibile dal 2015: dallo stadio (dotato di pannelli solare per raccogliere energia e sostenersi autonomamente) al campo, fino all’alimentazione dei suoi tesserati, ovviamente vegana. La maglia 2019/2020, appena presentata, è prodotta al 50% da bambù.