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Chi è Ethan Ampadu?

Il giovane difensore gallese futuro del Chelsea tra le icone della nuova generazione del calcio British

Chi è Ethan Ampadu? Il giovane difensore gallese futuro del Chelsea tra le icone della nuova generazione del calcio British

Grazie alla vittoria ai rigori contro l’Eintracht Francoforte, il Chelsea di Maurizio Sarri si è qualificato per la finale di Europa League, in un’annata delle coppe internazionali mai come questa volta sotto il segno della Premier League. A contendersi la Champions League saranno infatti Liverpool e Tottenham, mentre sarà invece il derby londinese tra i Blues e l’Arsenal a decretare la vincitrice della seconda delle competizioni europee per club.

L’ex allenatore del Napoli è il primo tecnico italiano a raggiungere la finale del torneo da quando questo è stato riformulato a discapito della vecchia Coppa Uefa. Nel corso di questa stagione lo stesso Sarri, per esportare anche nel Regno Unito il modo brillante di far giocare le sue squadre, definito sarriball dalla stampa inglese, ha sin da subito potuto fatto affidamento su una generazione di millennials talentuosi e tatticamente molto duttili. Ethan Ampadu è uno di questi.

Le sue grandi doti tecniche hanno impressionato il mister toscano tanto da utilizzarlo anche in posizione mediana oltre che al centro della difesa, rendendo perciò molto facile l’accostamento del giovane canterano a David Luiz. Inoltre, grazie anche ad una capacità tattica non indifferente, nelle turnazioni difensive è stato spesso preferito a uno dei senatori blues, Gary Cahill. Di padre ghanese (ex calciatore professionista), ma nato in Inghilterra nel 2000 e naturalizzato gallese, Ampadu è sicuramente uno dei volti del nuovo calcio britannico, multiculturale e tecnicamente vivace. 

La sua maturazione calcistica ha avuto il suo culmine nel corso della Youth League 2017-2018, manifestazione in cui si mette in mostra raggiungendo la finale poi persa contro i coetanei del Barcellona. Assieme a lui, anche altri talentuosi protagonisti: il compagno di spogliatoio Hudson-Odoi ma anche i meno noti Ugbo, Guehi e Dujon Sterling, che si vedono più raramente in prima squadra. Il promettente esordio in campionato, avvenuto nel 2017 durante la gestione Conte, è valsa al difensore la convocazione nella Nazionale maggiore, non quella inglese però. Essendo stato infatti scartato dalle giovanili dei Three Lions per il modo di giocare ritenuto eccessivamente rischioso, ha preferito offrirsi al Galles, facendo leva sulle origini della sua famiglia materna.

 

La visibilità di cui il promettente centrale di difesa ha iniziato a godere negli ultimi tempi è dovuta anche ai suoi caratteristici dreadlock, che lo rendono uno dei giocatori della Premier più appariscenti mediaticamente. Proprio lui è stato infatti uno dei Blues selezionati per presentare alla stampa il kit del Chelsea della prossima stagione, che è un tributo a Stamford Bridge. E’ consuetudine del calcio internazionale che gli uomini scelti per indossare le nuove divise siano quelli su cui i club puntano tanto sia a livello commerciale quanto tecnico; questo sembra proprio essere il caso di Ampadu, di cui i londinesi difficilmente si priveranno se non per mandarlo in prestito.

Le doti tecniche del giovane Nazionale gallese si sposano infatti molto bene con la tendenza assunta negli ultimi anni da molti club della Premier League, e ampiamente favorita dall’arrivo nella lega di tecnici rivoluzionari quali Guardiola, Klopp e lo stesso Sarri, ad esprimere un calcio diverso da quello tipicamente “britannico”, basato sui lanci lunghi e su una fisicità in alcuni casi esasperata. Una delle dimostrazioni di questa svolta sistematica è proprio il gioco della Nazionale inglese, capace di attirare a sè le simpatie di molti osservatori durante l’esperienza di Russia 2018, distinguendosi nella rapidità dei passaggi e nella creatività offensiva. Tra i fattori che hanno favorito questa evoluzione del modo di pensare al calcio nel Regno Unito c’è sicuramente la mentalità 'paziente' dei club, che consente sperimentazioni tattiche difficilmente tollerate dall’opinione pubblica e dai tifosi in altri paesi europei, soprattutto se esse non sono accompagnate dai risultati nel breve periodo.

Se da un lato sono gli aspetti puramente tecnici e sportivi gli elementi innovativi che caratterizzano il calcio britannico di oggi, è sicuramente notevole l'importanza che il settore della moda si è saputo ritagliare: in molte occasioni infatti i giocatori dei club inglesi rispecchiano coi propri guardaroba l’avanguardia del fashion urbano, dimostrando perciò di avere finalmente interessi anche al di fuori del terreno da gioco. Sarebbe d’altronde difficile aspettarsi il contrario dal campionato che ha partorito l’icona mediatica di David Beckham. E’ importante a riguardo citare il caso del terzino spagnolo dell’Arsenal Hector Bellerin, divenuto testimonial di PUMA e il cui stile hype ha ricevuto apprezzamenti da molte riviste tematiche, non puramente sportive. Apprezzato allo stesso modo dai media internazionali è anche il look più british del ct inglese Gareth Southgate, il cui gillet sfoggiato durante i mondiali di Russia ha addirittura ispirato un articolo del Wall Street Journal. Non è un caso che Ampadu sia recentemente finito sulle pagine di SoccerBible e precisamente del numero 12 intitolato 'Coming Thru', in compagnia di altri nuovi volti del calcio anglosassone come Phil Foden. Probabilmente è anche grazie a questo clima creativo e politicamente aperto al multiculturalismo che la Premier League gode di così tanta visibilità, a discapito di quella parte di opinione pubblica internazionale che identifica il Regno Unito nel paese del sovranismo e della Brexit.