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La redenzione di Troy Deeney

Dal carcere alla finale di FA Cup: l'attaccante del Watford protagonista di una giornata storica

La redenzione di Troy Deeney Dal carcere alla finale di FA Cup: l'attaccante del Watford protagonista di una giornata storica

Che la FA Cup sia in grado di offrire sempre storie emozionanti non è certo una novità del weekend scorso, quando a Wembley sono andate in scena le semifinali della competizione più antica del mondo: archiviata in fretta la prima gara tra Manchester City e Brighton che ha visto sorridere i ragazzi di Guardiola, come ampiamente previsto alla vigilia, c'era invece molta indecisione riguardo l'altra sfida per la finale, quella tra Wolves e Watford. Arancioni avanti di due gol grazie a Doherty e Jimenez, prima dell'ingresso di Deulofeu che ha stravolto il destino del match: 2-2 ripreso all'ultimo, poi gol vittoria e rimonta completata ai supplementari. Se il catalano ex Barça e Milan è stato sicuramente il MVP del match, ci ha emozionato di più l'intervista post partita di Troy Deeney.

Chi segue la Premier League lo sa, il capitano del Watford negli anni oggi è uno degli attaccanti più tosti del campionato: arrivato nell'Hertfordshire a soli 22 anni, nel lontano 2010, Deeney ha dovuto superare un percorso ad ostacoli più duro del previsto prima di diventare il calciatore simbolo degli Hornets. Tra gli alti e bassi naturali di ogni attaccante, i 10 mesi trascorsi in galera nel 2012 (per aver attaccato degli studenti durante una rissa) lo hanno cambiato definitivamente, così come hanno cambiato anche l'opinione delle persone su di lui. Ecco perché il rigore segnato con rabbia al 94esimo contro i Wolves, la sua esultanza liberatoria e le lacrime trattenute a stento nel post gara, mai come questa volta hanno avuto il sapore della definitiva redenzione.

 

Deeney lo ha pure spiegato pubblicamente: dodici anni fa pagava 10 sterline a settimana per giocare a calcio, per diventare un professionista come il fratello che poi professionista non è mai diventato. Oggi invece ha riscritto la storia degli gialloneri proprio sotto gli occhi di Elton John, presente a Wembley così come 35 anni fa, quando il Watford raggiunse la sua prima e prestigiosa finale di coppa. Deeney è riuscito a togliere dalla luce dei riflettori anche il più quotato Raul Jimenez, l'ex attaccante di Atletico Madrid e Benfica che dopo il gol del 2-0 aveva festeggiato con una maschera colorata, sistemata proprio dietro la porta. 

'Non mi ero accorto dell'esultanza di Raul. Sono contento si sia messo la maschera, perché adesso è lui il perdente. Personalmente lo ritengo un giocatore fenomenale, ma certe esultanze è meglio farle quando si è sicuri del risultato.'

Forse adesso qualcuno smetterà di ricordare il 30enne di Birmingham solo per le sue disavventure extracalcistiche. Per la sua espulsione per il brutto fallo contro l'Huddersfield che gli costò quattro turni di classifica. O per il suo gol al Leicester nella semifinale di ritorno dei playoff del 2013, a seguito di quel finale talmente rocambolesco che è impossibile non ricordarlo, anche se poi fu inutile in chiave promozione. La Premier League arrivò soltanto due stagioni dopo, durante le quali l'attaccante inglese segnò la bellezza di 45 reti. Allenatore dopo allenatore (Deeney ne ha avuti ben dieci), il capitano del Watford ha costruito partita dopo partita la sua reputazione in massima serie, a prescindere dai partner di attacco che non hanno mai sminuito il suo valore, né sono riusciti a estrometterlo dall'undici titolare. Nel suo curriculum in Premier adesso ci sono ben 37 gol, alcuni dei quali prestigiosi (contro Manchester United, Tottenham e Chelsea) e altri polemici, come quello segnato all'Arsenal nell'ottobre del 2017 al seguito del quale accusò i Gunners di non avere i cojones. Severo si, ma giusto. 

Quella attuale però è una stagione particolare, forse irripetibile: la squadra allenata da Javi Gracia ad inizio stagione era indicata come una tra le più deboli delle venti, e invece a sei giornate dalla fine è in piena lotta per un posto in Europa League. Finito il campionato, il 18 maggio per il Watford sarà il momento disputare la finalissima contro il Manchester City, la squadra che Deeney ha incontrato 8 volte, perdendo sempre. Una favola a cui manca soltanto il lieto fine, il sogno che accomuna l'attaccante inglese e la piccola squadra della periferia a nord di Londra.