Le nuove maglie Nike della Nazionale indiana di cricket

Il cricket in India è una istituzione, indiscutibilmente sport nazionale e passione unificante della seconda nazione più popolosa al mondo. Nike nei giorni scorsi ha presentato la nuova maglia della Nazionale indiana di cricket, alla vigilia della Coppa del Mondo che si terrà in Inghilterra e Galles dal 30 maggio al 14 luglio. Nike vestirà una delle nazionali  favorite alla vittoria finale, in quello che è il terzo evento sportivo più seguito al mondo. La maglia è come da tradizione blu, con dettagli che ripercorrono i momenti storici del team, come le date delle vittorie del 1983 e 2011, poste all'interno del collo. Una maglia prestigiosa quella dei Man in Blue, che suscita molto rispetto negli avversari e che, come dice il capitano Virat Kohli "rispecchia il nostro stile di gioco, ispirandosi a noi e alla nuova India". Nike infatti dimostra la sua attenzione all'evoluzione tecnica anche nel cricket, il design è studiato per mantenere freschezza e la giusta respirazione, fondamentali in uno sport così intenso e in cui le partite durano anche più giorni.
Nike si adatta a una lunga tradizione di uniforme, riducendo la presenza dell'arancio, colore presente nella bandiera nazionale, inserito solo per le cuciture termosaldate e per la scritta INDIA, che occupa la parte centrale del petto insieme allo sponsor oppo, allo swoosh e al crest. Una maglia ricca di dettagli, come quello del colletto a bottoni, che verrà adottata anche dalla nazionale femminile. 

Il campionato indiano è una delle leghe sportive più importanti e influenti al mondo, anche dal punto di vista televisivo. La partita del 2016 contro il Pakistan, storica rivale sportiva e politica, è l'evento più visto nella storia della televisione indiana, classifica che vede le partite del Team India in tutte le prime 10 posizioni. Un' importanza culturale notevole, iniziata con la fondazione della prima squadra nel 1792 a Calcutta e sviluppatasi grazie alla crescita della Compagnia Britannica delle Indie Orientali lungo tutto il 19° secolo.